EuroAquileienses 09.10.2021/I (fur)

VAJONT: GIORNO DELL’ORGOGLIO CIVICO CONTRO LO STATO INADEMPIENTE

Nell’anniversario della tragedia, il Fogolâr Civic udinese punta il dito innanzitutto contro le massime Istituzioni italiane, ritenute supreme colpevoli d’aver abbandonato le popolazioni friulane e venete di quelle valli alla mercé di uno sfruttamento fuori serio controllo.

L’anniversario della tragedia del Vajont, avvenuta il 9 ottobre 1963 e oggi deve innanzitutto amaramente ricordarci di quali terribili dimostrazioni d’inadeguatezza nella tutela delle sue popolazioni lo Stato italiano sia risultato capace per superficialità di scelte e carenza di seri controlli. Le vittime del Vajont paiono puntare innanzitutto il dito contro quello Stato! Chi ha abbandonato quelle valli alla mercé della Società Adriatica Di Elettricità, che sino alla tragedia ha potuto sfruttarle, se non lo Stato italiano, sovrano di quelle terre dal 1866? E dov’erano i grandi giornali, con la loro sacra libertà di stampa, a tutela del Cittadino? Per carità! L’anniversario del disastro del Vajont deve costituire giorno ‘civico’ per eccellenza, giorno dell’orgoglio per tutto quel civismo mobilitato, in tanti decenni, a difesa dei territori e delle popolazioni, ad arginare sciagurate scelte o a sollecitare adeguati interventi delle Istituzioni per la salvaguardia del bene comune. Al Vajont lo Stato italiano ha fallito sulla pelle delle nostre genti. Certo, abbiamo bisogno delle Istituzioni ma esse hanno bisogno di un forte controllo sociale, di una pressione civica tale da impedire inadempienze e nefandezze criminali. La Storia insegna, anche in questo caso. ‘Mai fidâsi e mai lassâ fâ!’” anche se è difficile per i cittadini riuscire a contare ed ancor più arduo riuscire a farlo in maniera pacifica, come da auspicio, per la scarsità di considerazione reale e cogente che ancor oggi le mobilitazioni civili incontrano nel nostro libero e democratico continente!”. Questo, oggi, da Udine, allora capoluogo provinciale al cui estremo confine occidentale avvenne la tragedia, il messaggio del presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain.

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