EuroAquileienses 25.07.2022/II (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 25 Lui 2022

CIVISMO UDINESE CONTRO LA “REPUBBLICA DI PULCINELLA” CHE “UCCIDE REGENI UNA SECONDA VOLTA”

Al mensile presidio commemorativo presso la Colonna della Giustizia, dura invettiva del presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Travain, dopo lo stop italiano al processo agli imputati dello scempio del giovane ricercatore friulano: “Che ce ne facciamo di Istituzioni del genere?”.

Una messinscena da palude italica pronta a inghiottire nei suoi meandri anche la più eroica determinazione nella ricerca di una verità sul Caso Regeni che è notoriamente il classico segreto di Pulcinella. Nella Repubblica di Pulcinella, mentre l’Autorità politica ha recitato per anni a soggetto registrando incredibili incongruenze tra la pur blanda rivendicazione nei confronti dell’Egitto e la vendita d’armi a quello stesso regime che ha ucciso il nostro corregionale, il fronte giudiziario ora segna il passo con la sospensione, per futili e irridenti motivi, del processo avviato contro i presunti criminali di Stato egiziani individuati come responsabili dello scempio del giovane studioso friulano: confermando il disposto di ottobre della Corte d’Assise di Roma, oggi anche la Corte di Cassazione conferma il non luogo a procedere del processo Regeni. E tutto questo perché? Perché l’Egitto non fornisce gli indirizzi dei suoi torturatori! Incredibile ma immaginabile. Regeni ucciso una seconda volta dallo stato di diritto della Repubblica sotto il cui governo è la sua terra natale. L’arte dell’Azzeccagarbugli utilizzata a garanzia di un diritto nazionale comunque alquanto controverso ma certamente nella fattispecie usata contro l’interesse e la dignità del popolo italiano, un cui probo figlio del Friuli è stato crudelmente e impunemente trucidato. Che ce ne facciamo di Istituzioni del genere?”. Durissimo il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, alla mensile commemorazione civista della tragedia del friulano Regeni, lunedì 25 luglio 2022, presso la Colonna della Giustizia, in Piazza Libertà a Udine, capoluogo della Friulanità, ricorrendo sei anni e sei mesi dai fatti. Ricollocata una piccola dedica, regolarmente tolta da proditoria mano, e spiegata la moderna bandiera “da guerra” del Friuli, “La Romane”, recante i colori del mantello del padre eponimo Giulio Cesare. Picchetto d’onore fogolarista formato dalla vicaria prof.ssa Renata Capria D’Aronco, anche in rappresentanza della cittadinanza riunita in arengo oltreché del Club per l’Unesco di Udine e del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo; dai decani sociali maestra Manuela Bondio e sig. Eugenio Pidutti, dall’intendente e caposezione del Quintiere di Aquileia sig.ra Marisa Celotti e dalla sodale sig.ra Laura Paviotti, figura storica del celeberrimo Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”.

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