FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 15 July 2019
NUMERO UNICO DEL FOGOLÂR CIVIC ALLE COMUNITÀ GIULIANE NEL MONDO
A ridosso della festa dei Santi Patroni del Friuli Venezia Giulia e della Mitteleuropa aquileiese, il movimento civista ed euroregionalista friulano copia del proprio ultimo numero unico anche alle organizzazioni degli emigranti della parte ex asburgica dell’odierna Regione.il presidente prof. Travain: “Sfida al campanilismo che impedisce il dialogo e la coesione!”
“Spettabili Rappresentanze, la presente, a ridosso della ricorrenza tradizionale dei Santi Patroni regionali del Friuli Venezia Giulia e della Mitteleuropa aquileiese Ermacora e Fortunato, valga come dedica anche alle migliori espressioni delle comunità giuliane nel mondo, cui si indirizza l’allegato foglio elettronico del trentennale Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’, sodalizio civista ed euroregionalista friulano del quale il documento in parola è testimonianza sincera di civica dedizione a valori storici di cittadinanza, latamente intesa, incarnati nella vicenda e nel mito delle varie genti affratellate da Madre Aquileia, antica metropoli tra Alpi e Adriatico, oggi al compimento dei ventidue secoli. Un cordiale saluto nel nome della Storia che ha saputo unici e renderci esemplarmente cuore del Vecchio Continente!”. Questa, l’accompagnatoria firmata dal presidente del Fogolâr Civic prof. Alberto Travain, con allegato il numero unico sociale “EuroAquileienses_2019i”, indirizzato per l’appunto alle rappresentanze giuliane in Italia ed all’estero. “Crediamo sia giusto – chiosa il leader fogolarista udinese – sfidare il campo di un deleterio campanilismo che impedisce un proficuo dialogo alla riscoperta dei tratti comuni oltreché delle sistemiche speculari divergenze che caratterizzano i territori del vecchio Friuli amministrativo veneto e quelli del passato Litorale Austriaco e altre terre ex asburgiche associati al concetto di Venezia Giulia. E crediamo sia giusto che tutto questo possa senz’altro partire da una Udine tutt’altro che rassegnata al ruolo simbolico di ancorché dubbia capitale morale di una parte del Friuli Venezia Giulia. ‘Mai vê pôre di vê coragjo!’ andava ripetendo il compianto grande friulanista Silvano Pagani. Ed aveva ragione!”.