FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 2 August 2019
“UNA UDINE FORTE NON TEME LE DIFFERENZE MA LE FA PROPRIE SOTTO LA SUA INSEGNA!”
Il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” ed il Fogolâr Civic sul controverso diniego del Comune del capoluogo storico friulano alla festa islamica in una periferica via del centro urbano.
“Premesso che Via della Rosta non fa parte del Borgo Stazione ovvero dello storico suburbio della Stazione ferroviaria di Udine nonostante male informati giornalistelli, politicanti e culturame locali insistano nell’includervela, si dà il caso che il recente diniego ad una festa islamica, all’aperto, su detta strada, opposto dall’Amministrazione Fontanini per motivi formali di ordine pubblico – si apprende dalla stampa – temendosi eccessivo disturbo per una zona altamente popolata, caratterizzata dalla presenza di numerosi condomini, susciti certo anche una presa di posizione da parte del vecchio Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione’ oltreché del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’: un tale diniego, con motivazioni simili, deve essere esteso, per analogia, a tutte le aree abitate del Comune, non solo a quelle maggiormente popolate, risultando, ad esempio, inaccettabile che i pochi abitanti delle aree centrali di Mercatovecchio e Mercatonuovo, nel cuore di Udine, debbano, in quanto pochi, subìre le bizze della cosiddetta ‘movida’ udinese con il beneplacito sostanziale dell’Amministrazione civica! Se, invece, dietro il citato diniego amministrativo vi fossero ragioni di scelta politico-culturale, oltre a dubitare sulla legalità del fatto, ci sarebbe da chiedersi quale progetto di comunità abbia davvero in mente il Comune!”. Così, il prof. Alberto Travain, conservatore del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” e presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, in una nota datata 2 agosto 2019. “O li ‘cacciamo‘ – si fa per dire! – o li integriamo! Non c’è altra via. La tradizione di Udine, per non parlare di Madre Aquileia, offre eccezionali filoni autoctoni di sviluppo di una cultura dell’inclusione anche nel riconoscimento di peculiarità chiamate a concorrere ad una coesione, ad un bene e ad un’identità locali comuni… Non v’è nulla di peggio che dare consigli a chi non li vuole, ma è dovere civico non tacere! Una Udine forte non teme le differenze ma le fa proprie, sotto la gloriosa bandiera bianconera!”.