Al è muart il “Patriarcje”…

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 3 Dicembar 2019

OMAGGIO CIVISTA AL COMPIANTO GIANFRANCO D’ARONCO

Alla notizia della scomparsa, Fogolâr Civic e Academie dal Friûl ricordano il Grande Vecchio dell’autonomismo friulano. Il presidente prof. Travain: “Pur seguendo strade diverse, siamo in parte anche tributari del suo esempio culturale e politico!”

Le Presidenze del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, rette dal prof. Alberto Travain, esprimono sentito cordoglio per la scomparsa di un grande “patriarca” dell’autonomismo storico friulano: il prof. Gianfranco D’Aronco. “Nel trentennale nostro percorso d’impegno socioculturale a favore di una Friulanità meno suddita e più virtuosa – ha detto Travain – ci è raramente capitato d’incontrare sulla nostra strada il Professore. Vanamente tentammo di coinvolgerlo, nel 1991, in quella sorta di Stati Generali del friulanismo sociale che caratterizzarono la breve stagione del rivisitato nostro ‘Parlament de Patrie dal Friûl / Skupščina Furlanske Domovine / Parlament des Heimatlandes Friaul’. Al di là delle apparenze, le nostre e le sue battaglie non avevano molto in comune. Lui rivendicava l’autonomia friulana. Noi ci chiedevamo in che mani essa dovesse finire. Autonomismo tout court contro civismo partecipativo. Basti dire che, in Comune, a Udine, con folta schiera di ‘friulanisti’, votò contro la nostra proposta di proclamazione del Patrono Civile della città nella figura del Patriarca Bertrando, padre dell’Arengo democratico udinese! Nel migliore dei casi, noi per lui dovevamo essere dei simpatici, acculturati e, chissà, forse interessanti ribelli! Le acque si placarono e prevalse la stima, la considerazione. Ci scambiavamo moti di cortesia attraverso la nipote, prof.ssa Renata, nostra sodale ed espressione elettiva massima del civismo cittadino in qualità di cameraro del rinnovato Arengo. Un fatto è certo: seppure talora con prospettive diverse, il nostro impegno e parte delle stesse basi culturali da cui esso ha potuto prendere le mosse, in qualche misura sono anche tributari dei contributi di ricerca e di testimonianza culturali e politiche di questo Grande Vecchio dell’autonomismo del nostro Friuli. Condivise, a detta di sua nipote Renata, la nostra recente iniziativa di celebrazione di una ‘Fieste de Autodeterminazion Furlane’ nella ricorrenza della celebre istanza presentata al Parlamento di Vienna dal deputato del Friuli austriaco Giuseppe Bugatto nel 1918… Un ricordo di famiglia. Mia madre rammenta ancora come, in Via Cernazai a Udine, in Borgo Poscolle, la ‘mularie’ cittadina di cui lei faceva spensierata parte, venisse fieramente redarguita dall’austera genitrice del futuro Professore che si preparava alla tesi di laurea e risultava disturbato dai festosi schiamazzi della ragazzaglia… Quanta Storia sarebbe seguita! Un deferente omaggio ed un ringraziamento per la dedizione alla nostra terra sempre dimostrata dal sinceramente compianto ‘patriarca’!”.

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