“Aquileia Film Festival” di Aquilee no masse?

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Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 29 Lui 2018

AQUILEIA FILM FESTIVAL POCO “AQUILEIESE”?

I dubbi del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” sui termini dell’effettiva ricaduta territoriale dell’evento internazionale tenutosi tra il 24 e il 27 luglio 2018 nell’antica metropoli alpino-adriatica.

Qualche perplessità dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” sull’organizzazione di Aquileia Film Festival, importante rassegna internazionale del cinema archeologico riproposta anche quest’anno 2018 dalla Fondazione Aquileia insieme alla rivista Archeologia Viva nel cuore della storica metropoli alpino-adriatica di un tempo. Il Fogolâr Civic aveva tra il pubblico, come osservatore, il suo delegato presidenziale per i rapporti con il territorio ossia il civista sandanielese Maurizio Di Fant, appassionato cultore di storia patria. Oltre ad aspetti tecnici sebbene non secondari, quali quello inerente al volume della diffusione sonora, percepito decisamente come eccessivo ed indisponente, soprattutto nella serata conclusiva con ospite il noto divulgatore culturale dott. Alberto Angela, ciò che più di altro ha, in effetti, suscitato lo scetticismo dei “fogolaristi” è quella che è parsa una strutturale focalizzazione mancata dell’attenzione sul dato locale. Tra il Caravaggio e la Mesopotamia, tra Etruschi e Mochica, tra Persepoli e Leptis Magna, Aquileia è sembrata sostanzialmente rimanere uno sfondo, una quinta, un contenitore, non un contenuto. “Questo è un problema che si riscontra in molti altri casi di eventi pregevoli, di levatura internazionale, ospitati da significativi nostri centri storici ridotti sovente, però, a scenario, senza altra pretesa se non quella di un molto indiretto ritorno d’immagine e, quando va bene, di un’immediata ricaduta economica connessa all’ospitalità dei flussi dell’utenza mobilitata” ha affermato il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, mentre il delegato Di Fant si è detto contrariato per il fatto che lo stesso Angela, nella serata finale, non abbia decisamente fatto gran cenno alla storica località ospitante. “C’è poco da fare: se vogliamo promuoverci agli occhi del mondo, valorizzare i nostri beni culturali, a quel mondo dobbiamo parlare di noi o, per lo meno, anche di noi, della nostra cultura, della nostra storia! In ciò il peso effettivo o mancato in tal campo di eventi anche di grande portata che costellano il calendario delle manifestazioni in Friuli Venezia Giulia!” ha soggiunto Travain. Da qui, dunque, le perplessità in merito agli orizzonti di quella specifica iniziativa “aquileiese”, perplessità che hanno portato il delegato “fogolarista” Di Fant a “chiedersi se il territorio non debba quanto meno conoscere, se non addirittura indirizzare, controllare, la programmazione e conseguentemente, le risorse della Fondazione Aquileia”, definita dallo stesso, scherzosamente, come “gallina dalle uova d’oro”. Non a caso, nel febbraio scorso, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, costola politica del Fogolâr Civic, aveva già avanzato la proposta di un allargamento del consiglio della Fondazione alle rappresentanze di tutti Comuni della Regione auspicando anche una qualche forma di coinvolgimento dei sette principali odierni Stati mitteleuropei sui cui territori, un tempo, Aquileia estese la sua influenza.

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