FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 9 February 2019
L’EUROREGIONALISMO UDINESE CELEBRA IL GIORNO DELLA CULTURA SLOVENA
Nella “Nuova Aquileia” friulana, il movimento culturale del Fogolâr Civic rinnova laicamente i fasti del grande patriarcato internazionale che vi ebbe sede condividendo le celebrazioni della giornata dedicata alla lingua e alla civiltà del popolo di France Prešeren.
Il civismo euroregionalista della “città degli Unni” ossia di “Hunnium”, Udine, “nuova Aquileia” barbarica, figlia di un’Europa nata dall’incontro tra l’antico mondo romano e le popolazioni approdate entro i suoi confini, ha celebrato venerdì 8 febbraio 2019 la Giornata della Cultura Slovena. Rappresentanza del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, trentennale realtà guidata dal prof. Alberto Travain, ha, infatti, sostato, per l’occasione, nella cattedrale cittadina, presso gli stalli dei presuli del grande patriarcato internazionale di Aquileia che nel capoluogo storico friulano ebbe la sua ultima capitale prima della soppressione per ragioni politiche nel 1751. “Ecco un luogo udinese da recuperare al suo ruolo di richiamo alla centralità della città in un quadro mitteleuropeo storicamente vissuto e che si ripropone oggi come sfida ad un’attualità locale mediocre, sinora mostratasi, in buona sostanza, a partire dai vertici, davvero incapace di riaffacciarsi al sentiero tracciato nei secoli dai padri. Ecco perché oggi ai più sembrerà cosa strana o persino atto contro natura questa condivisione udinese di una festa culturale slovena: l’ignoranza è una grande nemica della civiltà!” ha detto Travain, il quale, “senza tema di essere considerato filosloveno piuttosto che altro da chi vorrebbe impedire a Udine di recuperare e di rifondare un’identità non di sentinella di una nazione, bensì di perno di tutte le genti riunite un tempo da Madre Aquileia”, ha auspicato “un futuro in cui gli udinesi possano trovare anche nelle memorie del territorio ulteriori ragioni di rafforzamento di un’autocoscienza centripeta, attrattiva, non centrifuga rispetto al contesto europeo immediato, attribuendo alla città funzioni di rinnovato raccordo non soltanto culturale dei popoli, compreso quello sloveno, che fecero capo per lungo tempo, almeno in campo religioso, ad essa. Udine deve saper ritornare ad essere piccola capitale comune in questo cuore d’Europa e compendio dell’universo!”. La Giornata della Cultura Slovena ricorre, dunque, l’8 febbraio, anniversario della morte, nel 1849, del sommo poeta dell’Alta Carniola, France Prešeren, autore anche dell’inno nazionale della sua gente, “Zdravljica” ossia “Brindisi” di cui il prof. Travain ha proposto, per l’occasione, una strofa, tradotta seduta stante in “marilenghe” friulana: “Vive ducj i popui / che cricâ dì a bramin; / li che al rît soreli / che al studi odie e lît; / e in libertât / al sarà ognidun / amì cun chel dongje!”.