“Austerlitz” furlan

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 26 Avost 2020

UDINE: RICORDATA L’“AUSTERLITZ” DEL FRIULI DI BERTRANDO

A seicento anni dalla “Waterloo” dello Stato patriarcale di Aquileia, rievocata a Udine la sua più celebre vittoria militare. Liberale iniziativa del Fogolâr Civic dedicata all’Arengo cittadino e ospitata dal Comune nella Sala del Popolo di Palazzo D’Aronco nel 684° anniversario della battaglia di Braulins.

Per secoli la ricorrenza di San Bartolomeo, 24 agosto, fu celebrata in Friuli come una sorta di festa nazionale: tanto fu l’impatto anche propagandistico della significativa vittoria militare riportata dal patriarca-principe aquileiese Bertrando nel 1336 contro la possente baronia goriziana usurpante l’importantissima fortezza di Venzone, formidabile presidio sulla strada di Germania. Si combatté, dunque, per il controllo di un’area strategica di rilevanza internazionale enorme. Ad essere coinvolto fu un ampio scacchiere, dal Tirolo all’Istria, per cui sembra davvero inspiegabile che un fatto remoto ma di tale portata possa oggi essere cancellato dalla civica coscienza storica di queste terre ed in particolare di quelle interessate più direttamente dalle operazioni di quella che ora il prof. Alberto Travain, cultore e promotore di storia patria transfrontaliera oltreché presidente del movimento civico culturale euroregionalista friulano “Fogolâr Civic”, ha definito, evocando suggestioni napoleoniche, come l’“Austerlitz” patriarchina, capolavoro militare del grande patriarca Bertrando. Ed è stato proprio il prof. Travain, il 24 agosto 2020, a rievocare, a Udine, attraverso le forme classiche della ricostruzione modellistica, la storica battaglia di Bragolino ovvero di Braulins. Lo ha fatto, ospite del Comune, nella Sala del Popolo di Palazzo D’Aronco, dedicando liberalmente la rievocazione alla cittadinanza locale nella persona della sua massima carica sociale elettiva ossia la presidente del rinnovato Arengo medievale, democratico partecipativo, prof.ssa Renata Capria D’Aronco. Ad attorniare il presidente del Fogolâr Civic, sono intervenuti i fedelissimi del “cjavedâl”, il nucleo operativo fogolarista, ovvero la maestra Manuela Bondio, il sig. Giuseppe Capoluongo, la sig.ra Marisa Celotti, la sig.ra Milvia Cuttini, la prof.ssa Luisa Faraci, la sig.ra Renata Marcuzzi, la sig.ra Luigina Pinzano, capitanati dalla segretaria movimentale, sig.ra Iolanda Deana. Dopo aver ricordato come il nobile ma isolato impegno del Fogolâr Civic nella promozione socioculturale di quelle memorie risalga addirittura al 2002 e dopo aver chiarito come il messaggio dell’iniziativa non fosse minimamente da intendersi come celebrativo di un momento comunque luttuoso per le genti tra Alpi e Adriatico, trattandosi piuttosto di particolare rimembranza di tutti i caduti, le vittime, i combattenti che su entrambi i fronti si spesero per la propria bandiera, Travain ha ricostruito le diverse fasi dell’epico scontro che vide, da un lato, l’esercito patriarchino friulano del grande Bertrando e, dall’altro, una forza composita, mista di elementi isontini, tirolesi, carsolini e istriani, guidata da Giorgio di Duino, per conto della contessa reggente di Gorizia, l’irriducibile Beatrice di Baviera: il primo scontro, sulla strada di Germania, a Pineta di Osoppo; la ritirata strategica bertrandiana ovvero la trappola di Ospedaletto, suggestivo rimando al caso di Pratzen nella napoleonica battaglia di Austerlitz; l’assalto al borgo e al castello di Braulins, terminato con il memorabile inalberamento dell’insegna aquileiese in luogo di quella goriziana ad opera del prode capitano Brisino di Toppo, figura epica e gesto all’origine del patrimonio che, secoli dopo, avrebbe fruttato l’istituzione del noto collegio udinese Toppo-Wassermann; l’entrata trionfale di Bertrando a Venzone… Si vuole che le insegne conquistate al nemico usurpatore venissero esposte nel duomo di Udine, città che aveva senz’altro accolto con grandi onori e moti di giubilo il messaggero che, vagamente evocando Filippide dopo la battaglia di Maratona, portò la notizia della vittoria alla trepidante Atene del Friuli. La prof.ssa Capria D’Aronco ha ringraziato il prof. Travain a nome della cittadinanza rappresentata nel rinnovato Arengo della Capitale del Friuli Storico, apprezzando l’iniziativa commemorativa richiamante a solidi principi civici e giudicando l’esposizione come un’eccelsa lectio magistralis di storia militare ma anche utile proposta per una didattica interdisciplinare da applicarsi certo nelle scuole, integrante nozioni di studi umanistici, storici, geografici, politici, economici, di considerevole livello e validità formativa. Particolarmente apprezzata l’idea di ricordare, a seicento anni dalla disfatta dello Stato patriarcale aquileiese, la sua più celebre vittoria militare, segno di orgoglio locale presidiante. La declamazione dei versi ottocenteschi di Giandomenico Ciconi dedicati alla “battaglia di Bragolino” ha concluso le rimembranze.

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