Capitâl dal Friûl pustice?

20190408

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 8 Avrîl 2019

IL “FLOP” DI UNA CITTÀ DA TEMPO NON PIÙ CAPITALE DEL FRIULI

Di fronte alle locali polemiche intorno alla qualità delle celebrazioni istituzionali della festa nazionale friulana del 3 Aprile a Udine, il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, accusa d’inadeguatezza politico-culturale l’intera classe dirigente comunale degli ultimi decenni.

Sarebbero anche proficui questi scontri, apparsi sulla stampa, tra maggioranza ed opposizioni comunali udinesi sul tema della Festa della Patria del Friuli se avessero davvero come scopo sincero quello di promuovere, nel migliore dei modi, una friulanità utile al presente, alle vere esigenze di una società evidentemente allo sbando e di una comunità che si è mostrata priva degli anticorpi necessari a scongiurare pericolose infiltrazioni. Il Partito Democratico ha ragione ma non certo ha titoli per criticare Fontanini e suoi su questo argomento. Torto di entrambi è stato senz’altro comunque quello di non relazionarsi in termini seri, costruttivi, programmatici, con il trentennale Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’, unico vero, diretto, interprete, nella quotidianità cittadina, di una tradizione civico-culturale udinese DOC connessa sin dalle radici alla migliore friulanità ma non in termini folcloristici, museali, e nemmeno artistico-ludici, teatrali. Una miopia, questa, che è costata alla città di Udine ritardi forse non recuperabili eppure come tali non imputabili alle esigue ma generosissime forze del benemerito nostro sodalizio. Detto con quella dovuta superbia che è l’ultima spiaggia di una verità dileggiata e negata. Se veramente a Udine c’è stato un ‘flop’ della Festa della Patria del Friuli, come in pratica avrebbe segnalato l’ex assessore PD Del Torre, oggi consigliera municipale, la colpa è di tutta quanta la politica, dell’intero, fluttuante, ceto dirigente locale udinese. Un Tre Aprile sottotono, come sempre. Quando, nel 1996, con l’autorizzazione di Palazzo Chigi, per la prima volta, in quell’anniversario, alla Loggia del Lionello fu esposta la bandiera aquileiese, su esplicito sollecito di questo movimento, le speranze ancora c’erano e anche gli orizzonti. Dopo tanti anni di fuochi fatui, una città incapace degli slanci che ne fecero lungo i secoli una vera Capitale del Friuli non può che esprimersi, anche in quella data, in termini conformi a ciò che risulta oggi amaramente, con buona pace degli ottimisti a buon mercato!”. Così il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, a margine della querelle sorta in municipio nei giorni della festa nazionale friulana 2019.

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