Caso Regeni: il buon esempio friulano di Udine

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 26 luglio 2019

CASO REGENI: LA LEZIONE MORALE DI UDINE, CAPITALE FRIULANA CONCORDE ED IRRIDUCIBILE

Comune ed Arengo insieme al civismo rappresentato dal Fogolâr Civic hanno rinnovato la ferma intenzione del capoluogo del Friuli Storico di perseverare nella battaglia contro l’oblio dell’impunito scempio in Egitto del probo giovane ricercatore di Fiumicello. A tre anni e mezzo dalla tragedia, si è rinnovata la deposizione di civico memento mensile presso l’antica Colonna della Giustizia, attestazione di rimembranza ultimamente oggetto di vandalismi ricorrenti, al vaglio delle Forze dell’Ordine.

Per la trentesima volta ufficialmente ma, in verità, per molte di più, a ripristino delle targhe proditoriamente alienate o deturpate, il 25 luglio 2019, come il 25 di ogni mese a partire dal primo anniversario del fatto ricordato, si è ripetuta a Udine, capitale morale del Friuli, presso l’antica colonna forense “della Giustizia”, detta “Tabachine” dagli udinesi DOC, la deposizione di un civico memento, in friulano e inglese, rivendicativo di soddisfazione in ordine allo scempio in Egitto del giovane ricercatore corregionale dott. Giulio Regeni nel 2016 impunemente ivi massacrato. L’iniziativa, immancabilmente rinnovata per due anni e mezzo dal civismo locale aggregato dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” nonché dal Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, guidati dal prof. Alberto Travain, ha recentemente attirato la persecutoria attenzione di qualche vandalo ora al vaglio delle Forze dell’Ordine. Questo ed i pessimi esempi forniti dagli enti pubblici che in Italia e nello stesso Friuli Venezia Giulia, Regione in testa, negli ultimi tempi hanno provveduto clamorosamente a ritirare dalle proprie sedi lo striscione rivendicativo di verità sul Caso Regeni, hanno caricato il rito udinese del 25 suddetto di particolare pregnanza, per cui il presidente fogolarista prof. Travain ha voluto appellarsi all’intera classe politico-amministrativa della città e alla stampa locale allo scopo di consolidare, anche didatticamente verso un territorio, l’idea di un fronte comune morale nella gestione della drammatica vicenda del giovane studioso di Fiumicello. In una lettera datata 19 luglio ed indirizzata individualmente “ai componenti il Consiglio Comunale di Udine” e “alle direzioni e redazioni stampa locali”, con all’oggetto un “appello alle pubbliche rappresentanze e alle testate giornalistiche udinesi contro gli atti di vandalismo ai danni delle attestazioni popolari locali di rimembranza di Giulio Regeni”, il capo del Fogolâr Civic così si esprimeva: “Spettabili rappresentanze e testate giornalistiche udinesi, vogliano, con nobile e trasversale spirito civico, condividere ed assumere direttamente la tutela dell‘iniziativa di rimembranza e rivendicazione popolare di giustizia per l’impunito scempio in Egitto del giovane ricercatore corregionale Giulio Regeni, che a procedere dal 25 gennaio 2017, primo anniversario della tragedia, ininterrottamente si rinnova a Udine, capitale storica del Friuli, il giorno 25 di ogni mese, a cura dei sodalizi in firma, con la deposizione di una piccola dedica presso la Colonna della Giustizia, in Piazza Libertà, gradita ed universalmente fotografata testimonianza di antiche ed immutate pietà e irriducibilità del popolo udinese e friulano, in queste ultime settimane fatta, però, ossessivamente oggetto di vandalismi già segnalati a Questura e Comune, contro i quali suprema arma parrebbe essere un’educativa dimostrazione di unità di sentimenti ed intenti, anche con un richiamo comune al presidio diffuso di valori umani, civici e patriottici insindacabili, attorno ai quali il Consiglio di Udine, rappresentate di tutte le forze e sensibilità della comunità locale, ha fulgidamente ed esemplarmente già dimostrato di saper trovare un’unanimità nella memorabile seduta del 28 giugno 2018. Giovedì 25 luglio 2019, alle ore 11, a tre anni e mezzo dal caso in questione, presso la suddetta colonna forense della città, vogliano, quindi, partecipare personalmente al mensile rito rivendicativo di soddisfazione per l’orrendo oltraggio subìto dal probo giovane friulano e, per conseguenza, dall’intero suo popolo. Ciò anche come presa di posizione contro i vandalismi summenzionati che offendono la città ed i suoi cittadini”. Dalla stampa, nessun riscontro. Dagli scranni del Consiglio, invece, le giustificazioni personali d’assenza della dott.ssa Simona Liguori e del dott. Alessandro Venanzi; graditissima la presenza della vicepresidente consiliare, prof.ssa Elisabetta Marioni, in rappresentanza dell’intero Comune. Deposte due targhe: una, in friulano e inglese, di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl; l’altra, in italiano, a cura dell’Arengo di cittadinanza. Introducendo il rito civile, il prof. Travain ha ricordato come la gestione istituzionale e sociale del Caso Regeni davvero costituisca una prova del nove di tenuta morale e civica coesione del popolo italiano e, a parer suo, ancor prima, di quello friulano, corregionale del ricercatore massacrato in terra d’Egitto: “Questi proditori ritiri di striscioni dalle sedi pubbliche, in Friuli e in Italia, richiami a giustizia per un conterraneo orrendamente ucciso, sono qualunquistiche e antipatriottiche defezioni da un fronte di lotta contro l’oblio di un impunito stupro della nazione attraverso il massacro di un suo componente: sono inaccettabile alto tradimento di un valoroso figlio d’Italia e, prima ancora, della Patria friulana! Lezione perversa all’indirizzo di un popolo ed, in particolare di una gioventù, senza più veri e solidi riferimenti cui aggrapparsi, quindi devastante nella sua funzione diseducativa, valorialmente disgregativa del consorzio umano e civile! Un crimine senza pari! Per questo, oggi, io e noi possiamo essere orgogliosi di essere udinesi ossia cittadini di una città il cui Consiglio municipale unanime, lo scorso anno, a cambio Amministrazione, si è schierato per il mantenimento delle insegne rivendicative di verità per il nostro Regeni! Trasversale e non scontata concordia al di sopra delle differenze che fa del Comune udinese un esempio particolare di senso civico, di questi tempi, non solo in Friuli Venezia Giulia! Bravo pure il sindaco, compartigiano dell’inqualificabile governatore che ha tolto le insegne già mentovate dalle sedi ufficiali della Regione, sindaco il quale ha ribadito, senza fronzoli, la fermezza, tutta udinese, della locale Amministrazione nel voler, in casa propria, esposti quegli striscioni come chiaro monito rivolto all’Egitto! Siamo orgogliosi che gli udinesi riuniti in arengo, come i loro padri del Medioevo, abbiano proclamato, nel 2017, il pertinace ‘martire’ fiumicellese anche ‘cittadino ideale di Udine’! E siamo orgogliosi, noi del Fogolâr Civic, di essere stati e di rimanere perseveranti nel perpetuare una tradizione di cittadinanza e di civiltà come quella delle rimembranze rivendicative mensili di Regeni presso questa Colonna della Giustizia! Oggi, al confronto con mille altre realtà, che per ignavia o per vile ossequio ad esempi politici depravati, hanno miseramente disertato il campo di una mobilitazione dell’onore innanzitutto in questa nostra regione, la nostra Udine va a testa alta, in questo caso degna capitale e maestra di un popolo e di una politica da rieducare ad ideali e valori supremi, per forza travalicanti trasversalmente le differenze e le divisioni! Omaggio, dunque, a Giulio Regeni, moderno martire di verità e dell‘impegno socioculturale! Ed evviva Udine, capitale dei sentimenti e del superstite orgoglio di un popolo che nel mondo non accetta certo di figurare come traditore dei propri migliori figli!”. Dopo la vibrante allocuzione del prof. Travain, la prof.ssa Elisabetta Marioni, rappresentante il Comune di Udine, ha voluto esprimere, all’indirizzo del Fogolâr Civic, primo promotore dell’iniziativa, ed al professore suo presidente, la gratitudine e la vicinanza dell’Amministrazione municipale per il coerente impegno profuso anche in questo campo nell’affermazione di grandi valori ai quali senz’altro la Giunta e il Consiglio udinesi aderiscono pienamente: “Questa ricerca della giustizia è, anche a mio personale parere, un’azione di civiltà importante! Il Consiglio di Udine, della cui vicepresidenza mi onoro, il 28 giugno dello scorso anno si è espresso unanime chiaramente. Terremo fede agli impegni assunti!”. La rappresentante istituzionale ha voluto esprime, poi, la condanna dell’Amministrazione civica per i recenti ed inqualificabili atti di vandalismo subìti dagli attestati popolari in memoria di Giulio Regeni presso la summenzionata colonna di Piazza Libertà, ribadendo l’impegno del Comune a garanzia dell’ordine. Su questo specifico tema, il prof. Travain ha confermato: “Se qualcuno crede di dissuaderci dal nostro intento di richiamare e di dimostrare nel nostro piccolo all’universo mondo, anche attraverso l’obiettivo dei tanti turisti che si fermano a fotografare, la pietà e l’orgoglio del nostro popolo con riferimento a quella tragica ribalta internazionale, ebbene quel qualcuno non conosce affatto la caparbietà degli udinesi DOC! Un apprezzamento va senza dubbio anche alle Forze di Polizia che hanno preso in carico la vicenda dei vandalismi. Non cederemo!”. “Sono a ringraziare il prof. Travain, leader del nostro Fogolâr Civic, che ha saputo, in questi mesi e anni, con tenace determinazione, mantenerci coesi attorno a questi intenti di civiltà! Questo affermo a nome dell’Arengo di questa città, ma anche del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, oltreché del Club per l’Unesco di Udine!”. Così è intervenuta la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, presidente dell’Assemblea arengaria udinese, autorità elettiva massima del civismo locale, nonché rappresentante delle citate altre due nobili organizzazioni, la quale, rivolgendosi al capo fogolarista, ha detto: “Poiché che si insegna più con l’esempio che con le parole, anche in questo caso, il tuo impegno diretto sul campo è stato ed è esempio didattico significativo rivolto all’intera comunità! Il compianto Regeni è, per noi, un simbolo di chiarezza e onestà friulane, per cui anche l’esempio dato dal nostro Comune ‘capitale’ riguardo a quel tema ha valore pedagogico fondamentale, ausilio reale ad una salutare formazione delle coscienze!”. Sono seguiti, poi, gli interventi dei cittadini sig. Giuseppe Capoluogo e arch. Amerigo Cherici. Tra gli intervenuti, in rappresentanza del gruppo operativo ovvero “cjavedâl” del Fogolâr Civic, anche la segretaria fogolarista sig.ra Iolanda Deana, la capo servizio cerimoniale sig.ra Marisa Celotti, insieme alle sodali sig.ra Renata Marcuzzi e sig.ra Mirella Valzacchi. “Quali soluzioni per il Caso Regeni?” si è chiesto, infine, il prof. Travain: “Da appassionato studioso di Storia, dico che questa poteva e può senz’altro ispirare soluzioni anche spregiudicate eppure onorevoli per un Paese che voglia lanciare nel mondo un segnale chiaramente teso ad evitare che in futuro nessuno più osi torcere un capello ad un onesto suo cittadino! Con l’Egitto è evidente che le vie pacifiche, diplomatiche, non approderanno a nulla di concreto! Da qui l’importanza fondamentale di non cedere quanto meno sul piano simbolico, nell’affermazione leonina di principi che la pragmatica contingente non può e non deve sostituire con una becera concretezza senza orizzonti ideali! Questo è il dramma del gesto gravissimo del ritiro degli striscioni dalle sedi pubbliche, vergognoso e furbesco invito a dimenticare ciò che non si è in grado di risolvere onorevolmente! Contro quest’avanzante nuova barbarie dobbiamo fare quadrato o ‘testuggine’, come gli antichi padri di Aquileia!”. “Fiducia nel futuro! Bisogna sempre perseverare nella ricerca di soluzioni che diano risposte ai problemi!” ha mandato a dire l’anziano cappellano del Fogolâr Civic, don Tarcisio Bordignon, trattenuto a casa dal caldo torrido imperversante: “’Mai molâ’! Duri al pezzo!” ha incitato il benemerito sacerdote, richiamando il motto che ripeteva sempre anche la compianta civista udinese, sig.ra Francesca De Marco, indimenticata promotrice e presidente dello storico Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, rappresentato tra i convenuti insieme al Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”.

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