Cato oder Brutus gegen die Prekarität?

FOGOLÂR CIVIC – Pressemitteilung (für die italienische Presse) – Udine (Weiden), 1 Februar 2020

PRIMA CHE CATONE SI TRASFORMI IN BRUTO…

Rinnovato a Udine, nell’antica sede del Parlamento friulano, l’omaggio civista commemorativo del giovane suicida tarcentino che, nel 2017, volle testimoniare con il suo estremo gesto la propria acerrima ribellione al precariato lavorativo ed esistenziale contemporaneo. L’iniziativa ha concluso le celebrazioni della prima “Giornata friulana di mobilitazione contro la precarietà”, proclamata nel 2019 dall’Arengo popolare udinese.

Ciò che non ambisce a durare non ambisce ad essere!”. E ancora: “Promuovere la precarietà significa privare l’Umanità dell’orizzonte del durevole e, peggio ancora, tentare di convincerla che ciò corrisponda a una liberazione che tale può essere soltanto qualora a durare sia il peggio!”. Con queste amare riflessioni, venerdì 31 gennaio 2020, la Presidenza del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, ha diffuso locandina elettronica celebrativa della “Giornata friulana di mobilitazione contro la precarietà, proclamata dall’Arengo di Udine il 30 settembre 2019 nel mesto ricordo del suicidio del giovane corregionale Michele Valentini, ‘Catone’ locale contro il precariato lavorativo ed esistenziale contemporaneo, che si tolse la vita il 31 gennaio 2017 motivando l’estremo gesto come nobile atto di protesta”. “Combattiamo quella nuova barbarie, opponendoci a chi la sostiene e a chi simula di osteggiarla!”, questo l’appello finale al popolo e alla società, che il Fogolâr Civic lancia onorando la memoria del compianto ragazzo di Tarcento, “la cui tragica e dignitosa fine rimanda a molte altre ed al grave vulnus di civiltà che affligge il modello di mondo occidentale”. Nella serata del 31 gennaio, dunque, il presidente del Fogolâr Civic oltreché cancelliere arengario udinese, prof. Alberto Travain, ha guidato, ospite del Comune, una delegazione del civismo culturale cittadino, formata da rappresentanze fogolariste oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Club per l’Unesco di Udine, del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, che si è recata al Castello di Udine, nel salone del Parlamento friulano, per deporre, in omaggio al sacrificio del giovane Valentini, che scientemente motivò il suo gesto come estrema ribellione al sistema, una rosa agli scranni sottostanti l’effige di Catone Uticense, emblema locale ed internazionale di somma rivolta contro ogni tirannide. “Nobilissimo anche nell’intento di sopprimere se stesso invece di rivolgersi direttamente contro una società ipocrita ed ignava che ha tradito lui e il proprio stesso futuro, Valentini è davvero un piccolo Catone Uticense moderno, rispetto al quale il ‘tiranno’ Cesare, cui il personaggio rifiutò di sottomettersi, si trova riflesso in tutti coloro che impongono, accettano e persino celebrano come libertà le diverse forme di precariato promosse dal capitalismo, dal liberismo, ma anche dal laicismo e dall’ateismo imperanti in Occidente. Chi promuove la schiavitù dell’assenza di un orizzonte, promuove l’assenza di progetti individuali e cooperativi di futuro. Chi celebra il precariato lavorativo come opportunità di esperienze nuove, celebra una dipendenza costante dal bisogno di una garanzia di sostentamento che avvilisce ogni altra legittima ed edificante ambizione. Chi celebra il diritto a scindere facilmente e con disinvoltura affezioni e legami familiari, celebra, in effetti, il baratro della società e della civiltà. Chi celebra il nulla dopo la morte, la nullità di una qualunque idea di trascendenza divina, celebra l’inconsistenza ed una perniciosa sconclusionatezza della vita umana. Prima che i Catoni aumentino o che si trasformino in tanti Bruti contro la tirannide di questo sistema di sfruttamento, sarà il caso di sperare in novelli Gracchi, riformatori e difensori di una plebe al cui rango l’attuale Occidente e i potentati economici globali stanno riducendo l’Umanità in tutto il mondo. ‘Partìn dal Friûl’, unica regione al mondo recante il nome di Giulio Cesare, accusato di tirannide perché difensore del popolo romano dalla prepotenza di una falsa repubblica ad uso e consumo dei potenti dell’Urbe?”. Tra le rappresentanze sociali intervenute, le consigliere rionali dell’Arengo cittadino udinese sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Iolanda Deana, anche segretaria del Fogolâr Civic, e prof.ssa Luisa Faraci, oltre alla sig.ra Milvia Cuttini, delegata del corpo fogolarista. Particolarmente gradita la presenza, alla cerimonia, del padre del giovane tarcentino, sig. Roberto Valentini, il quale, accompagnato da amico di famiglia, sig. Lucio Lollis, ha ringraziato, commosso, per la sincera assunzione d’impegno nella testimonianza sociale dell’estremo messaggio del figlio. Il prof. Travain, vicario dell’Arengo udinese, che, nell’atto di deporre agli scranni del Parlamento friulano la suddetta dedica floreale commemorativa del compianto, ha detto di affidarne, simbolicamente, così la vicenda all’attenzione di tutti i corregionali, presenti e passati, radunati idealmente in luogo tanto pregnante, ha presto richiamato alla concretezza di un programma prossimo di “promozione di momenti di ascolto, dibattito e proposta normativa” in ordine ai temi in oggetto, “con l’auspicato coinvolgimento di istituzioni, individui e formazioni sociali di sincera buona volontà”. Per la cronaca, fu il movimento dal Fogolâr Civic, presieduto dal prof. Travain, ad avviare il significativo costume di una rimembranza sociale solenne della tragica testimonianza del Valentini proprio nell’antica aula parlamentare della regione storica friulana. “Naturalmente, come si dice, non solo fiori, ma opere di bene!” ha rimarcato il leader fogolarista lanciando la sfida di una mobilitazione sincera, costruttiva e sinergica in ordine a questi temi, rivolta all’intero associazionismo del territorio.

PRIMA CHE CATONE SI TRASFORMI IN BRUTO…

Rinnovato a Udine, nell’antica sede del Parlamento friulano, l’omaggio civista commemorativo del giovane suicida tarcentino che, nel 2017, volle testimoniare con il suo estremo gesto la propria acerrima ribellione al precariato lavorativo ed esistenziale contemporaneo. L’iniziativa ha concluso le celebrazioni della prima “Giornata friulana di mobilitazione contro la precarietà”, proclamata nel 2019 dall’Arengo popolare udinese.

Ciò che non ambisce a durare non ambisce ad essere!”. E ancora: “Promuovere la precarietà significa privare l’Umanità dell’orizzonte del durevole e, peggio ancora, tentare di convincerla che ciò corrisponda a una liberazione che tale può essere soltanto qualora a durare sia il peggio!”. Con queste amare riflessioni, venerdì 31 gennaio 2020, la Presidenza del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, ha diffuso locandina elettronica celebrativa della “Giornata friulana di mobilitazione contro la precarietà, proclamata dall’Arengo di Udine il 30 settembre 2019 nel mesto ricordo del suicidio del giovane corregionale Michele Valentini, ‘Catone’ locale contro il precariato lavorativo ed esistenziale contemporaneo, che si tolse la vita il 31 gennaio 2017 motivando l’estremo gesto come nobile atto di protesta”. “Combattiamo quella nuova barbarie, opponendoci a chi la sostiene e a chi simula di osteggiarla!”, questo l’appello finale al popolo e alla società, che il Fogolâr Civic lancia onorando la memoria del compianto ragazzo di Tarcento, “la cui tragica e dignitosa fine rimanda a molte altre ed al grave vulnus di civiltà che affligge il modello di mondo occidentale”. Nella serata del 31 gennaio, dunque, il presidente del Fogolâr Civic oltreché cancelliere arengario udinese, prof. Alberto Travain, ha guidato, ospite del Comune, una delegazione del civismo culturale cittadino, formata da rappresentanze fogolariste oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Club per l’Unesco di Udine, del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, che si è recata al Castello di Udine, nel salone del Parlamento friulano, per deporre, in omaggio al sacrificio del giovane Valentini, che scientemente motivò il suo gesto come estrema ribellione al sistema, una rosa agli scranni sottostanti l’effige di Catone Uticense, emblema locale ed internazionale di somma rivolta contro ogni tirannide. “Nobilissimo anche nell’intento di sopprimere se stesso invece di rivolgersi direttamente contro una società ipocrita ed ignava che ha tradito lui e il proprio stesso futuro, Valentini è davvero un piccolo Catone Uticense moderno, rispetto al quale il ‘tiranno’ Cesare, cui il personaggio rifiutò di sottomettersi, si trova riflesso in tutti coloro che impongono, accettano e persino celebrano come libertà le diverse forme di precariato promosse dal capitalismo, dal liberismo, ma anche dal laicismo e dall’ateismo imperanti in Occidente. Chi promuove la schiavitù dell’assenza di un orizzonte, promuove l’assenza di progetti individuali e cooperativi di futuro. Chi celebra il precariato lavorativo come opportunità di esperienze nuove, celebra una dipendenza costante dal bisogno di una garanzia di sostentamento che avvilisce ogni altra legittima ed edificante ambizione. Chi celebra il diritto a scindere facilmente e con disinvoltura affezioni e legami familiari, celebra, in effetti, il baratro della società e della civiltà. Chi celebra il nulla dopo la morte, la nullità di una qualunque idea di trascendenza divina, celebra l’inconsistenza ed una perniciosa sconclusionatezza della vita umana. Prima che i Catoni aumentino o che si trasformino in tanti Bruti contro la tirannide di questo sistema di sfruttamento, sarà il caso di sperare in novelli Gracchi, riformatori e difensori di una plebe al cui rango l’attuale Occidente e i potentati economici globali stanno riducendo l’Umanità in tutto il mondo. ‘Partìn dal Friûl’, unica regione al mondo recante il nome di Giulio Cesare, accusato di tirannide perché difensore del popolo romano dalla prepotenza di una falsa repubblica ad uso e consumo dei potenti dell’Urbe?”. Tra le rappresentanze sociali intervenute, le consigliere rionali dell’Arengo cittadino udinese sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Iolanda Deana, anche segretaria del Fogolâr Civic, e prof.ssa Luisa Faraci, oltre alla sig.ra Milvia Cuttini, delegata del corpo fogolarista. Particolarmente gradita la presenza, alla cerimonia, del padre del giovane tarcentino, sig. Roberto Valentini, il quale, accompagnato da amico di famiglia, sig. Lucio Lollis, ha ringraziato, commosso, per la sincera assunzione d’impegno nella testimonianza sociale dell’estremo messaggio del figlio. Il prof. Travain, vicario dell’Arengo udinese, che, nell’atto di deporre agli scranni del Parlamento friulano la suddetta dedica floreale commemorativa del compianto, ha detto di affidarne, simbolicamente, così la vicenda all’attenzione di tutti i corregionali, presenti e passati, radunati idealmente in luogo tanto pregnante, ha presto richiamato alla concretezza di un programma prossimo di “promozione di momenti di ascolto, dibattito e proposta normativa” in ordine ai temi in oggetto, “con l’auspicato coinvolgimento di istituzioni, individui e formazioni sociali di sincera buona volontà”. Per la cronaca, fu il movimento dal Fogolâr Civic, presieduto dal prof. Travain, ad avviare il significativo costume di una rimembranza sociale solenne della tragica testimonianza del Valentini proprio nell’antica aula parlamentare della regione storica friulana. “Naturalmente, come si dice, non solo fiori, ma opere di bene!” ha rimarcato il leader fogolarista lanciando la sfida di una mobilitazione sincera, costruttiva e sinergica in ordine a questi temi, rivolta all’intero associazionismo del territorio.

Precedente Caton o Bruto contra 'l precarià? Successivo Cato or Brutus against precariousness?