Cemût ruvinâ la bielece di Udin?

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 29 Lui 2020

BELLEZZA TRANSENNATA: COME ROVINARE L’IMMAGINE MONUMENTALE DI UDINE

Fogolâr Civic contesta gli antiestetici transennamenti della “più bella piazza veneziana d’Italia dopo quella lagunare di San Marco”. Il presidente prof. Travain: “Mentre gli esercenti cercano di abbellire il Centro Città, il Comune rinserra l’area spettacoli del terrapieno Contarini in una staccionata da ‘lavori in corso’?”.

Non si possono annullare gli sforzi, in particolare degli esercenti, per ingraziosire il Centro di Udine, accostando ad aree rese più godibili da raffinati arredi e ornamenti zone transennate squallidamente da parapetti per ‘lavori in corso’ e destinati, invece, a segnalare spazi adibiti al pubblico spettacolo. La più bella piazza veneziana d’Italia dopo quella lagunare di San Marco, a seicento anni dal fortunato o sciagurato avvento della Serenissima in terra friulana, Piazza della Libertà, già Contarena e Vittorio Emanuele II, a Udine oggi si presenta all’incredulo turista con una staccionata a righe bianche e rosse ad incorniciare il suo terrapieno monumentale! Che dire? Problema antico, si fa per dire, quello dell’eleganza, presso il Comune del capoluogo morale friulano. La passata Amministrazione aveva avuto il coraggio di piazzare persino un cestino della spazza in cima alla scala d’accesso alla pubblica Loggia! Vent’anni fa mi presentai furente all’Ufficio del Sindaco ‘intimando’ la rimozione immediata del cassonetto posto in bella mostra sul terrapieno: si sarebbe trattato di promozione della raccolta differenziata! Basta stupidaggini! Basta sconcezze!”. Così il presidente del Fogolâr Civic udinese, prof. Alberto Travain, ha commentato, durante un recente incontro sociale nel Centro Storico della cosiddetta Capitale del Friuli, le scelte dell’Amministrazione Fontanini in materia di arredo e decoro urbani. “L’ornamento floreale della Loggia non ripaga la bruttura che le sta di fronte. Forse le transenne da ‘lavori in corso’ stanno a ricordare la propensione dei friulani per il lavoro? Davvero patetico!”.

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