Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 27 Avost 2019
OBLIO SULLA GRANDE STORIA DEL FRIULI: 600 ANNI FA L’ULTIMA GUERRA TRA CIVIDALE E UDINE NELL’INDIFFERENZA (QUASI) GENERALE
Il 26 agosto 2019, da solo, il Fogolâr Civic ha commemorato, sei secoli dopo, il conflitto civile che inesorabilmente condusse il Friuli medioevale tra le braccia della Repubblica di Venezia. Il presidente prof. Travain: “Ennesima significativa occasione persa per Istituzioni e associazionismo davvero impegnati nella promozione di una friulanità che senza radicamento storico cosciente e problematizzato è condannata alla futilità!”.
Seicento anni fa la formale dichiarazione di guerra di Cividale contro Udine e il patriarca-principe aquileiese Lodovico di Teck, fatto che cambiò la storia della regione, provocando una falla gravissima nel sistema difensivo friulano medievale che condusse alla sottomissione del Friuli alla Repubblica di Venezia. Seicento anni fa, il 26 agosto 1419, un araldo cividalese si presentava alle porte di Udine con il manifesto di sfida ed oggi né a Cividale né a Udine di questo si fa la minima menzione, nessuna pubblica commemorazione, nessun incontro istituzionale, nessuna manifestazione. “L’ennesima occasione persa per recuperare all’attualità locale una pagina di storia di sconvolgente importanza non soltanto udinese o cividalese, ma regionale, anzi transfrontaliera, poiché ebbe a crollare, soprattutto per incapacità dei friulani a reggersi e relazionarsi in maniera civile, uno Stato autonomo internazionale al crocevia dell’Europa latina, slava e germanica in cui il feudalesimo si era evoluto in uno strano repubblicanesimo che ne faceva in un certo qual modo un unicum sperimentale per l’epoca. Nulla di nulla! Non una menzione! Non un’occasione! Inutili, allora, le ciance sulla friulanità, sulla lingua friulana, sulle tradizioni, sui beni culturali da tutelare, se certe occasioni che il calendario offre, con particolare dovizia in questi mesi, vengono ignorate oppure snobbate da Istituzioni e organizzazioni del Friuli ‘che conta’ e che, nello specifico, si mostra, in tal caso, in tutta la sua becera e superba ignoranza, in ciò riscontrato ed in genere avallato dal popolo bue che nulla chiede oltre a ‘panem et circenses’!”. Così, caustico, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, il 26 agosto 2019.