FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 28 April 2019
“IL FRIULANO A SCUOLA SIA OBBLIGATORIO PER EDUCARE ALLA COESIONE CIVICA!”
Il presidente del Fogolâr Civic e dell’Academie dal Friûl interpella il movimento Patrie Furlane sulle tematiche della promozione dell’identità ladina del Friuli: “Condividiamo la necessità di un supremo obiettivo di cittadinanza a monte di ogni strategia di altrimenti sterile tutela linguistica!”.
Venerdì 19 aprile 2019 il presidente del trentennale Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e dello storico Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, ha incontrato, al Caffè Contarena di Udine, il segretario del giovane partito denominato “Patrie Furlane”, geom. Federico Simeoni, oltre un ventennio fa, tra le altre, “cancelîr” del sodalizio accademico friulanista citato e oggi portavoce dell’unica formazione che si proponga specificamente di rappresentare in sede politico-amministrativa la comunità friulanofona ovvero la componente identitariamente ladino-friulana della popolazione. “Ho voluto chiedere a Federico, persona che ho sempre stimato per equilibrio e imparzialità, una sorta d’incontro di consultazione, teso ad uno scambio di riflessioni sullo stato attuale reale della lingua friulana nella nostra società regionale e sulle strategie e tattiche adottabili o da sollecitare in materia di valida promozione della ‘marilenghe’ come elemento territorialmente aggregante. Abbiamo condiviso soprattutto l’idea che, proprio per la sua facoltatività, oggi, l’insegnamento opzionale del friulano a scuola sia culturalmente da considerarsi diseducativo sul piano della formazione alla cittadinanza, poiché legittima scelte divisive ed autodiscriminatorie, imponendosi, invece, come necessaria una salutare obbligatorietà a garanzia d’inclusione. S’è condivisa anche la prospettiva di una futura materia ad hoc, integrante senz’altro i tratti linguistici oltreché storici e culturali dell’intera regione amministrativa, all’evidente scopo di un capillare rafforzamento di una coesione territoriale da radicarsi nella coscienza e nella reciproca integrazione di tutte le peculiarità del Friuli Venezia Giulia. Bisogna sposare la tutela linguistica con le ragioni dell’armonia e dell’interesse collettivo a promuovere cittadinanze tanto eterogenee quanto coese anche sul piano del radicamento identitario territoriale, antemurale valido contro i pericoli e le derive dell’età della globalizzazione! Auspicio del Fogolâr Civic e dell’Academie dal Friûl è quello, dunque, che il partito che si propone di salvaguardare la ‘Furlanie’ lo possa fare riconoscendo e condividendo la necessità di un supremo obiettivo di cittadinanza a monte di ogni strategia di altrimenti sterile tutela linguistica, cosa che richiede una radicale e oltremodo opportuna oltreché socialmente sollecitata ricalibratura delle politiche e degli interventi istituzionali in tale materia!”.