“Concordia generum”?

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 25 novembre 2020

OGGI MASCHILISMO E FEMMINISMO COMPLOTTANO ENTRAMBI CONTRO IL BENE COMUNE!”

Sotto la Guglia della Patria del Friuli, il Fogolâr Civic ha riflettuto, a Udine, sulla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il presidente prof. Travain: “Rispetto e responsabilità per tutti”.

La corrispondenza tra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e la ricorrenza tradizionale del martirio di Caterina d’Alessandria, ragazza egizia di fede cristiana rifiutatasi di cedere al capriccio di un antico despota ed ascritta da secoli tra i numi tutelari degli udinesi e dei friulani tutti, ha condotto anche il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” di Udine a riflettere sulla grave tematica del femminicidio. Ha iniziato il presidente sociale, prof. Alberto Travain: Non soltanto il femminicidio è violenza. Lo è anche il tradimento, privato e pubblico, da chiunque perpetrato. E lo è soprattutto il diritto, avallato anche dalle leggi, di mandare gambe all’aria relazioni e famiglie con figli a carico, in ossequio ad irresponsabili e spudorate libertà, votate meramente ad istinto e capriccio, non certo alla ragione e ancor meno ad un bene individuale inscritto armoniosamente in un bene davvero collettivo. Dunque, i primi responsabili dei femminicidi, oltreché i primi violentatori di minorenni, sono gli Stati le cui legislazioni demagogicamente autorizzano una disinvolta gestione dei rapporti affettivo-familiari, sull’onda di civiche istanze di pancia, che in democrazia si traducono in voti ed in conseguenti leggi populiste. Chi ha reso normale e legale tradire ed abbandonare disinvoltamente affetti e progetti di vita al plurale, è il primo responsabile del grave degrado e delle precarietà relazionali di oggi. Da un lato, un sacco di donne oppresse ed uccise, a suggello, ovviamente inaccettabile, di relazioni in bilico; dall’altro, una marea di uomini ridotti dallo Stato sul lastrico a mezzo sentenza e persino obbligati dalla legislazione a mantenere economicamente proprie ex compagne passate ad altra alcova. Non è, questa, violenza? Dovremmo insegnare, chiaramente, ai maschietti a rispettare le femminucce sin dai banchi di scuola o educare, invece, entrambi i generi ed eventuali varianti a un rispetto veramente reciproco, effettivo e paritario, senza retoriche femministe o maschiliste di sorta, nonché al principio che i sentimenti e i legami significano responsabilità verso se stessi e gli altri, pena conseguenze anche devastanti per i singoli e il consorzio civile? Basta, insomma, legalizzare il capriccio in nome di squallide libertà libertine! Non sarà questo l’occidentalissimo stato di diritto che si vuole imporre, attualmente, in Europa, ad un’Ungheria e ad una Polonia ritenute barbare per il fatto di rifiutare diritti legittimi agli omosessuali, diritti calpestati da duemila anni di Cristianesimo traviato e feroce eppure civiltà nell’antica Grecia, madre culturale del Continente! Rispetto e responsabilità per tutti nonché promozione, prima ancora dei diritti, di sentimenti di affezione veri su cui costruire una società solida e comunità civili positive. Senza l’orizzonte concreto di quella benevolenza diffusa di cui scriveva Marco Tullio Cicerone e di quell’amore pervadente di cui Gesù di Nazareth fu massimo alfiere non vi è società e comunità che tengano ed il nostro Occidente è destinato ad implodere! Da noi oggi, infatti, maschilismo e femminismo complottano entrambi contro il bene comune, a tutela di capricci ed eccessi. Questo è inaccettabile! È necessaria una ‘concordia generum’, un patto tra generi che garantisca proficuo futuro all’Umanità nel rispetto vero della dignità del singolo!”. Ha preso la parola anche la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, la quale ha senz’altro condiviso lo spirito della lotta contro la violenza di genere intesa a tutto campo ovvero degli uomini sulle donne ma anche viceversa pur considerando oggettivamente i millenni di sopraffazione subiti dal genere femminile anche in Europa. All’incontro, tenutosi all’aperto, sotto la guglia della Patria del Friuli, presso la storica Loggia del Lionello a Udine, mercoledì 25 novembre 2020, nel rispetto delle più sensate tra le normative antiCovid, sono intervenuti anche i sodali sig.ra Anna Rosa Caeran, sig. Giuseppe Capoluongo, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Iolanda Deana, prof.ssa Luisa Faraci, sig.ra Renata Marcuzzi, sig.ra Rosalba Meneghini, sig.ra Paola Taglialegne e sig.ra Mirella Valzacchi.

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