Coraggiosa gioventù friulana

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 26 settembre 2019

REGENI E BORTUZZO, INCREDIBILI ESEMPI DI CORAGGIO E VALORE DELLA MIGLIORE GIOVENTÙ FRIULANA CONTEMPORANEA

A tre anni e otto mesi dall’impunita tragedia in Egitto del ricercatore di Fiumicello, il Fogolâr Civic reclama il ritiro dell’ambasciatore italiano al Cairo nonché la chiusura delle rappresentanze diplomatiche egiziane in Italia. In occasione del rinnovato presidio mensile commemorativo presso la Colonna della Giustizia a Udine, il presidente fogolarista prof. Travain ha elogiato l’eccezionale esempio valoriale fornito da giovani figure di friulani dei giorni nostri quali, per l’appunto, lo studioso Giulio Regeni e lo sportivo Manuel Bortuzzo.

Mercoledì 25 settembre 2019, a tre anni e otto mesi dall’impunita tragedia del solerte ricercatore universitario di Fiumicello assassinato in Egitto nel 2016, dopo orripilanti torture, ed inviso al locale regime tirannico vergognosamente accreditato a tutt’oggi anche dalle stesse autorità italiane, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” ha rinnovato a Udine, capitale storica friulana, il mensile presidio di rimembranza e rivendicazione sul Caso Regeni, presso la storica colonna forense della Giustizia. “L’unica cosa che il nuovo Governo italiano può fare per non ascriversi direttamente al numero dei ‘chiacchieroni’ che, in questo campo, l’hanno preceduto, è ritirare l’ambasciatore di Roma dal Cairo sino ad effettiva ed onorevole conclusione della vertenza! Personalmente sarei favorevole anche ad una cacciata delle rappresentanze diplomatiche egiziane dall’Italia! Questo è il minimo che si può pretendere per evitare l’universale dileggio e lo svilimento di ogni possibile dignità nazionale ovvero patriottica!”. Così il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, che ha soggiunto: “Al di là delle critiche alla gestione politico-istituzionale del caso del giovane fiumicellese, mi soffermerei sulla lezione di coraggio e di valore che dalla migliore gioventù friulana contemporanea emerge ancora con particolare drammaticità nelle vicende personali del detto Giulio Regeni, da un lato, e, dall’altro, di Manuel Bortuzzo, l’irriducibile campione di nuoto costretto in carrozzella dalla pistola omicida di due balordi romani che altro non meritano che il plotone di esecuzione! Tenaci ed invitti anche nella tragedia, proprio come i friulani di un tempo ovvero del mito, quindi, in parte, ammirati, ed, in parte, in un certo qual modo, scomodi poiché interpellanti coscienze e carenze di un popolo oggi difficilmente all’altezza delle sue tradizioni migliori. L’idealistica probità del Regeni, il suo amore indefesso per la verità e l’umanità oppressa, il suo attualissimo cosmopolitismo, fors’anche riverbero delle migliori radici culturali del ‘suo’ agro aquileiese; la costruttiva e coraggiosa speranza del Bortuzzo in un futuro seppure minato, il suo saper ripartire da zero, dalle ‘macerie’ di una personale assurda tragedia, come fecero i suoi corregionali quando reagirono al terremoto del 1976: esempi quasi inaspettati in un presente non soltanto friulano generalmente grigio ovvero brillante di luce fatua! Quale carattere, quale convinta determinazione, in mezzo ad un mare di mediocrità, di sottomissione, di ignavo fatalismo? Un sentito ‘grazie’ a questi ragazzi che – ognuno a suo modo – ancora ci fanno sperare in un mondo che possa, a partire da casa nostra, essere animato da persone ‘intere’, tutte d’un pezzo, ricche di un’umanità irriducibile!”

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