Culture civiche dismenteade

20181013

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 13 Otubar 2018

IN FRIULI NON C’ERANO PALAZZI COMUNALI AL TEMPO DEI PATRIARCHI?”

Fogolâr Civic contrariato per certe affermazioni gratuite di natura storica emerse in sede di presentazione dell’ultimo libro dell’arch. Amerigo Cherici in Sala Ajace a Udine.

Venerdì 12 ottobre 2018, si è tenuta a Udine, in Sala Ajace, la presentazione del ponderoso studio urbanistico-architettonico dell’arch. Amerigo Cherici intitolato “Udine bellissima. Il centro storico, le piazze, l’arte di costruire la città”, pubblicato per i tipi de “L’Orto della Cultura”. Al fine di ovviare a sviste, dimenticanze od ermetici sottintesi che talvolta segnano il lieto approdo di fatiche individuali non escludenti però il coinvolgimento ed il contributo diretti o indiretti di gruppi e persone terzi, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico Fogolâr Civictiene a ricordare, non senza orgoglio, quanto quello studio abbia potuto certo annoverare tra le sue non ultime palestre proprio gli incontri sociali di detto sodalizio, assiduamente frequentati dall’apprezzato professionista. “Lavoro pregevole, quello di Cherici, anche non ritenendo di concordare su taluni aspetti” commenta il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, il quale si dice però stupefatto da alcune affermazioni della prof.ssa Elisabetta Scarton, docente di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Udine,, interveniente d’onore al tavolo dei relatori, la quale è arrivata a dichiarare che nel Friuli patriarcale non vi fossero sostanzialmente palazzi comunali. “E l’antica loggia udinese affrescata con storie della guerra di Troia? E i palazzi e le torri di Cividale destinati a municipio? E lo spendido palazzo comunale di Venzone, orgoglio di un’antica comunità leale fino all’ultimo al Patriarcato? Sarebbe il caso, credo, che certa intellettualità – diciamo così – ufficiale, patentata, professionale, evitasse esternazioni gratuite che possano indurre uditori impreparati a una sottostimata e falsa percezione del passato del Friuli. La nostra società comunale non è stata affatto paragonabile in potenza e autocoscienza a quelle padana ed anseatica, ma il nostro essere vera frontiera tra Italia dei Comuni e Mitteleuropa dei Länder ha fatto delle nostre piccole città un ibrido di curiosa e suggestiva rilevazione. E anche senza voler mitizzare per forza la storia friulana, va detto che non mancarono affatto lo spirito e l’iniziativa di rappresentare anche attraverso un edificio ad hoc l’orgoglio civico delle maggiori comunità urbane del territorio”. Così, Travain, trentennale promotore udinese di coscienza storico-civica, sentitosi in qualche modo culturalmente punto sul vivo da una narrazione che negando persino l’esistenza di palazzi comunali all’epoca dei Patriarchi, è parsa un po’ sottodimensionare il civismo friulano in quei tempi remoti, civismo invece notoriamente molto vivace, fiero e rissoso, anche sino alle conseguenze più estreme.

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