Cumiât par un bon predi furlan

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 7 Zenâr 2020

SINCERO CORDOGLIO CIVISTA UDINESE PER LA SCOMPARSA DI MONS. FREZZA

Il Fogolâr Civic ricorda l’amico e il collaboratore in importanti momenti della vita sociale e culturale cittadina della Capitale del Friuli Storico. Il leader prof. Travain: “Udine non dimentichi i suoi benemeriti!”.

A differenza di non pochi suoi omologhi, era uomo aperto alle novità e alla collaborazione disinteressata con il civismo spontaneo e non allineato. Fu con noi sin da quando avviammo le prime celebrazioni popolari del ‘compleanno’ della città di Udine nonché il suffragio per i defunti della società civile nella ricorrenza storica di San Tommaso Becket. Fu proprio lui, mons. Francesco Frezza, rettore dell‘amatissima cappella udinese di San Giacomo, a benedire le nostre bandiere dei “quintieri” storici cittadini e regionali. Fu lui ad officiare le Sante Messe od a svolgere servizio religioso in occasione di innumerevoli nostre occasioni commemorative. Prima che morisse, volli fargli visita per dirgli a chiare lettere che mai lo avremmo dimenticato. Ricorderemo sempre il suo accogliente sorriso, il suo fare gentile, bonario e fiducioso oltre allo spessore delle sue riflessioni. Amava ripetere orgogliosamente l’antica lirica patriottica popolarescacuant che o jevi la matine / o cjali ator il mont e il plan / une vôs tal cûr mi dîs / sta content tu sês furlan!‘. Sì, era un buon friulano, mons. Frezza, nativo di Nimis e storico parroco di Tarcento per approdare, poi, negli ultimi anni, presso la centralissima cappella della Capitale del Friuli Storico: lo era nel senso migliore e più vero, privo di quel diffidente ed irridente sussiego verso il prossimo e le sue proposte d’iniziativa che caratterizza non infima parte della nostra gente e del nostro clero e che costituisce certo il peggiore e più deleterio vizio del popolo friulano. Veramente ‘che Diu lu vedi in glorie!’”. Così il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, ha commentato la mesta notizia della scomparsa dell’anziano sacerdote in parola, deceduto nel tardo pomeriggio del 6 gennaio 2020: “Sappia questa nostra Udine sempre serbare e tramandare memoria indelebile e affettuosa di certe figure di benemeriti che l’inesorabile riduce ad ombre impercettibili nei luoghi in cui vissero ed operarono!”.

Precedente Addio ad un buon sacerdote friulano Successivo Desmentegai i zovini inventori de 'l Tricołor tałian?