Das Beispiel des Großen Widerstands Aquileias

FOGOLÂR CIVIC – Pressemitteilung (für die italienische Presse) – Udine (Weiden), 23 Juni 2019 

ALLE RADICI DELLA TENACIA CHE OGGI GRAN PARTE DEI FRIULANI HANNO PERSO

Celebrata a Udine dal Fogolâr Civic la più famosa e vittoriosa resistenza popolare aquileiese in ventidue secoli di storia dell’antica grande metropoli friulana. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Recuperare quello spirito nelle battaglie dell’attualità!”.

Siamo a celebrare la nostra migliore matrice aquileiese il cui motto ‘fides’, a dire irriducibile tenacia, campeggia sulle porte del municipio della nostra capitale morale udinese. Siamo a celebrare l’anniversario di una grande vittoria, gagliarda e titanica, contro potentissimo e incombente tiranno: Massimino il Trace, imperatore romano-barbarico dalla corporatura gigantesca, alla guida del più forte esercito del mondo. I nostri padri, cittadini in armi, ad Aquileia diedero battaglia e le loro donne si guadagnarono il plauso del senato di Roma antica che dedicò al loro patriottismo persino un tempio. 1781 anni fa, in piena guerra civile, i nostri aquileiesi ingenuamente si lasciarono convincere dai patrizi dell’Urbe a tenere testa al sovrano venuto dalla gavetta, che tassava i ricchi per pagare i poveri da arruolare nelle legioni lanciate alla conquista di nuovi territori. Combatterono per una causa che non era per forza la loro, ma si batterono con tale furia da guadagnarsi imperitura fama di valore guerresco e fermezza morale in tutto l’orbe classico. Nella ricorrenza estiva dedicata dai cristiani a San Giovanni Battista e che le antiche genti gallo-carniche dell’attuale Friuli consacravano al dio Beleno, vittorioso nume protettore di Aquileia, siamo a celebrare ovvero ad invocare la tenacia che manca ai friulani di oggi per combattere le più sacrosante battaglie del presente e del futuro, contro le tirannie moderne, l’impostura, la barbarie, sempre imperversanti”. Così, il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, cancelliere vicepresidente dell’Arengo popolare udinese nonché delegato presidenziale del Club per l’Unesco di Udine in materia di formazione civica e di cittadinanza attiva, che lunedì 24 agosto 2019 ha presieduto, nel capoluogo del Friuli Storico, alle cerimonie commemorative spontanee della grande resistenza aquileiese dell’anno 238, con conferenza al Caffè Contarena e conseguente deposizione, presso la statua forense di Ercole “Florean”, di un mazzo di cardi, richiamo alla base celto-romana della cultura locale, recanti, in latino, la dedica “Aquileiensium Patrum Fortitudini”: alla tenacia dei padri di Aquileia. Il tutto in mezzo ad uno sventolio di bandiere azzurre con l’aquila dorata dal sole, quella che 2200 anni or sono salutò dal cielo della patria friulana la fondazione della prima metropoli della Mitteleuropa. Campeggiante, tra le altre, l’effigie aquileiese della Medusa, simbolo apotropaico posto a scudo della comunità, eletto dal Fogolâr Civic ad emblema della rivolta dell’Europa Centrale contro la tirannide delle mafie e delle malavite di ogni provenienza. Acceso il dibattito tra i sodali sulla tematica considerata. La militante fogolarista sig. Marisa Celotti ha avuto parole di apprezzamento nei confronti dell’imperatore, vittima, alla fine, dei suoi stessi soldati: “Se al cjoleve ai siôrs par dâ ai puars, al jere, duncje, un brâf!”. Sulle medesime riflessioni ha, poi, indugiato la prof.ssa Luisa Faraci, anche consigliere rionale arengario, che ha amaramente constatato come il Trace si fosse speso a favore del popolo per rimediarne alla fine uno squallido, ingrato, voltafaccia. “Un popolo è dimentico e ingrato riguardo al bene che riceve ed ai suoi benefattori quando non è educato ai veri fondamenti di una positiva convivenza e sana cittadinanza. Bisogna, dunque, insegnare, soprattutto con l’esempio!” ha detto il cameraro del riformato Arengo democratico udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, massima autorità elettiva del civismo del capoluogo storico friulano oltreché presidente del Club per l’Unesco di Udine e priore nazionale del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo. Sul valore esemplare delle donne aquileiesi si è soffermata, infine, la maestra Manuela Bondio. Presenti, tra gli altri, la dott.ssa Marisanta di Prampero de Carvalho, studiosa ed ex assessore comunale cittadino alla cultura, oltreché il priore della locale Confraternita del Santissimo Crocefisso, sig. Giuseppe Capoluongo, anch’egli consigliere arengario, e altri sodali fogolaristi, tra cui l‘immancabile segretaria movimentale, sig.ra Iolanda Deana, con lattivista sig.ra Paola Taglialegne, lo studente Riccardo Cutrino ed il sostenitore sig. Claudio Moretti. Tra gli intervenuti, anche il procuratore dell’Arengo udinese, dott.ssa Maria Luisa Ranzato. Un particolare messaggio di saluto è anche pervenuto dal “cappellano” del Fogolâr Civic, il benemerito don Tarcisio Bordignon.

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