Der Untergang Udines von Samtgemeinde bis abgelegene Stadt…

FOGOLÂR CIVIC – Pressemitteilung (für die italienische Presse) – Udine (Weiden), 17 Juni 2020

CIVISMO UDINESE ATTORNO AL TIGLIO DI GRAZZANO

Si rinnova a Udine la “schirivuaite” ovvero l’annuale ricognizione popolare dei tigli piantumati a suo tempo dal movimento del Fogolâr Civic per ricordare i Comuni rustici storicamente associati alla città dal Patriarca Bertrando. Prima tappa, a Porta Cussignacco, con il tiglio dei borghi sudoccidentali. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Quell’antica storia di una Udine composita, ‘federazione’ di comunità autonome democratiche aggregate ad un centro, fa risaltare il fallimento moderno di un Comune incapace di coinvolgere l’hinterland nel suo moto espansivo originario!”.

Chest tei culì lu veve metût il Fogolâr Civic tal 2001 e tornât a meti tal 2011 par fâ memorie de autonomie e de democrazie dal antîc Comun rustic dai borcs di Graçan, Cisis e Cussignà, incitadinât dal patriarcje Beltram”: così, sul nastro con i colori civisti friulani, attestante il passaggio, martedì 16 giugno 2020, della “schirivuaite” o ronda civica culturale del movimento del Fogolâr Civic presso il resistente virgulto di tiglio piantumato, a Udine, dal sodalizio, diciannove anni or sono, nel territorio degli antichi borghi amministrativi sudoccidentali della cosiddetta “Capitale del Friuli Storico”, a ridosso del vallo urbano medievale, inizialmente lungo il cordone verde di Viale delle Ferriere, poi in aiola all’angolo tra le vie della Vigna e Tullio, dove si trovavano le bastionature della città murata e della storica Porta Cussignacco, a ricordare timidamente e ad omaggiare la vicenda di un Comune rustico udinese aggregato a quello cittadino per iniziativa, pare, del benemerito patriarca medievale aquileiese Bertrando e ciò senza perdere le sue originarie, remote, autonomie democratiche. “Sapienza dei padri, che svilupparono attraverso un ordine in un certo qual modo federalistico l’allargamento della città sul territorio circostante! Con buona pace di quanti sinora, in quest’età contemporanea, hanno fallito l’intento di creare un nesso coeso ed articolato attorno al cosiddetto ‘capoluogo’ friulano!” ha affermato, in tale occasione, il prof. Alberto Travain, presidente del Fogolâr Civic. “L’affondamento delle esecrate Uti o unità territoriali intercomunali, promosse anni or sono dalla Regione, a Udine ha fatto il paio con il fallimento di una politica ‘promozionale’ udinese decisamente carente o mancata. Il Comune, infatti, non ha saputo coinvolgere l’hinterland in un progetto ‘udinese’ a pieno titolo ed ha ridotto, così, la città al grado controverso di un ‘primus inter pares’ in un calderone provinciale nel quale avrebbe dovuto risultare egemone in quanto suadente, non preponderante. La lezione della Storia non vale per chi dimostra di non conoscerla e di non saperne e di non volerne mettere a frutto la miglior saggezza. Quella ‘federazion di paisuts’, di cui anni or sono parlò, in una spontanea e splendida orazione in friulano di fronte alle Autorità comunali udinesi, un piccolo alunno di scuola media, durante le celebrazioni commemorative del benemerito patriarca Bertrando, non risulta essere nelle corde di chi governa questa città. Ciò non da oggi, ma da decenni. Tanto per dire che nulla è cambiato. Nessun progresso, anzi una decadenza, inesorabile, di questa ‘regina’ non del Friuli ma di Friuli Doc! Ed il problema non è solamente il rapporto di Udine con un Friuli di cui scrive a statuto di essere capitale: il problema è una coscienza della dimensione prettamente udinese sul territorio, dello spazio e della consistenza identitaria di un nesso cittadino-metropolitano locale. Il ‘fumo negli occhi’ dei richiami ad un ruolo di ‘capitale’ territoriale si associa all’assenza di un’idea radicata ed armoniosamente inclusiva di Udine come rete urbana. A differenza di quanto è accaduto per secoli, oggi non solo Udine non pare sentita sufficientemente come capoluogo territoriale ma nemmeno come realtà locale territorialmente inclusiva! Siamo davvero alla frutta e senza prospettive di recupero!”. Con la delegazione fogolarista, anche il sig. Giuseppe Capoluongo e le signore Iolanda Deana e Rosalba Meneghini, consiglieri del quintiere di Grazzano eletti dall’Arengo udinese oltre alle signore Marisa Celotti e Renata Marcuzzi, consigliere arengarie del finitimo quintiere di Aquileia e alla prof. Luisa Faraci, consigliera popolare dell’adiacente quintiere di Gemona. A rappresentare il corpo sociale territoriale del Fogolâr Civic, la sig.ra Milvia Cuttini. Intervenuta anche anche la presidente dell’assemblea dell’Arengo udinese, assemblea popolare della cittadinanza, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, che ha solidarizzato con il leader civista prof. Travain in ordine alla valutazione culturale-politica delle Amministrazioni municipali avvicendatesi negli ultimi decenni alla guida del capoluogo morale del Friuli. Rappresentati in detta sede anche il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Club per l’Unesco di Udine, il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, la locale Confraternita del Santissimo Crocifisso, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”. Un ricordo particolare è andato al compianto ex maresciallo forestale Ermes Silvano Candido, che curò la piantumazione dei tigli rionali, e all’altrettanto compianta presidente del “Borgo Stazione”, sig.ra Francesca De Marco, nativa di Porta Cussignacco e molto attiva nel quartiere.

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