Dimenticati i giovani inventori del Tricolore italiano?

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 7 gennaio 2020

NEL GIORNO DEL TRICOLORE SE NE RICORDINO I DUE GIOVANI INVENTORI E MARTIRI!

Fogolâr Civic e Academie dal Friûl scrivono da Udine al Quirinale affinché in tutta Italia si onori il ricordo dei due studenti universitari bolognesi, De Rolandis e Zamboni, cui si dovette, nel 1794, l’ideazione dei colori nazionali cisalpini.

“Signor Presidente, in occasione della Giornata Nazionale della Bandiera, pur rimanendo, da buoni friulani, gente di confine nel cuore d’Europa, certamente fieri regionalisti ed europeisti, amor di civismo, umanità e cultura ci porta a invocare, anche a Suo eccelso mezzo, maggior promozione, in tutto il Paese da Lei presieduto, per le figure e per la tragedia dei giovani padri di quel tricolore che, anche macchiato nella sua storia da mille infamie come avviene a tutte le bandiere del mondo, nacque frutto acerbo, puro e prezioso di libertà civica, rivendicata ed oppressa da logiche estranee al principio di sovranità del popolo. Da questo Friuli, Signor Presidente, antica cerniera tra tante nazioni, lingue e civiltà, la lezione di idealismo e coraggio di quei due remoti universitari bolognesi, il piemontese Giovanni Battista Gaetano De Rolandis e l’emiliano Luigi Zamboni, si legge ancora distintamente come valore universale toccante ed interpellante le più varie coscienze. Signor Presidente, faccia, quindi, in modo che sia resa giustizia alla diffusamente obliata memoria di quei due studenti e di quelle mani di madri e zie che cucirono, con chissà quale trepidazione, le prime coccarde bianche, rosse e verdi nel 1794! Del pari, Signor Presidente, abbia a cuore l’idea che questa Giornata della Bandiera possa divenire finalmente occasione anche di riscoperta e di celebrazione dei più antichi simboli identitari comuni delle genti d’Italia, a partire da quell’archetipo toro italico caricante la lupa romana, prima fiera insegna di un’Italia federale unita contro la tirannia! Valori del passato pregni di futuro, Signor Presidente: si rifondi su questo un’identità civica italiana, capace di radici virtuose ed aggreganti nel rispetto delle varietà storiche ed includenti sapientemente e capillarmente chi oggi approda a questi lidi! Ci raccolga il sogno non per forza utopico di vedere tutte le nostre storie, collettive e individuali, passate e presenti, affettuosamente ed armoniosamente accolte, non costrette, in una vicenda comune entusiasmante, non contro ma con le altre genti sorelle d’Europa! Apprezzi, Signor Presidente, la vivida passione di queste istanze, il cui ultimo orizzonte è un bene dell’Italia e dell’Europa procedente dal contributo dei territori, nuclei di antiche memorie e virtù incarnate nel tessuto dell’Umanità! Un cordialissimo, friulano, ‘mandi’!”. Ecco il testo della lettera inviata, da Udine, martedì 7 gennaio 2020, all’indirizzo del Capo dello Stato italiano dal presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, in occasione della Giornata Nazionale

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