DOMENICA 13 SETTEMBRE 2015

“Geniale! Lei ci offre un qualificante fondamento storico per la manifestazione Friuli Doc!” ha detto il sindaco prof. Furio Honsell al presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Alberto Travain, promotore sin dal 2001 delle celebrazioni popolari annuali del “compleanno” della città di Udine, il quale, domenica 13 settembre 2015, nei suoi indirizzi benaugurali in occasione del 792° genetliaco urbano, aveva auspicato per il capoluogo della Friulanità un’Amministrazione municipale sempre più cosciente riguardo alla storia della comunità amministrata: cosciente al punto di riconoscere possibilmente nei festeggiamenti dell’anniversario di fondazione della città-mercato udinese non uno dei tanti avvenimenti coincidenti con la succitata nota kermesse enogastronomico-culturale e commerciale friulana, ma l’evento centrale e raccordante in nome delle più gloriose tradizioni cittadine. “Meno acredine e più coesione, collaborazione al posto dell’invidia che, come si dice, in luogo dell’indivia, prospera trionfante negli orti del Friuli!” ha, dunque, augurato alla propria città il prof. Travain mentre il Sindaco ha voluto rimarcare il valore dell’idea di cittadinanza propugnata dai due sodalizi presieduti da quel docente e incarnata da figure storiche quali quelle di tanti patriarchi aquileiesi “foresti”, che giunti in Friuli vi trovarono una patria e seppero spendersi a suo vantaggio. La 15^ edizione delle celebrazioni popolari spontanee dell’anniversario di fondazione urbana della “Capitâl dal Friûl”, eretta a borgo commerciale cittadino il 13 settembre 1223 dal patriarca aquileiese di stirpe bavara Bertoldo di Andechs e divenuta, in particolare per merito di un suo successore, il guascone Bertrando di Saint Geniès, capitale politica e religiosa dell’antico Patriarcato di Aquileia, prima Mitteleuropa unita, ed esempio significativo di democrazia comunale friulana, ha registrato certo un buon successo, segnatamente grazie al rinnovato e liberale impegno del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, primo promotore dell’iniziativa con i suoi coordinamenti territoriali di Friuli e Litorale e dei “quintieri” urbani di Mercatovecchio, Mercatonuovo, Aquileia, Gemona e Grazzano oltreché con il supporto del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il favore del Sindaco e dell’Amministrazione municipale nonché del Club Unesco di Udine unitamente alla Federazione provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro, alla locale Confraternita del Santissimo Crocifisso, al Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”. Rinnovata anche la collaborazione della Parrocchia di Santa Maria Annunziata del Duomo, della Rettoria di San Giacomo e del Comando dei Vigili del Fuoco. L’iniziativa aperta al concorso della più varia società civile e culturale del territorio ha visto, tra le altre, la partecipazione dell’Accademia Città di Udine, del Gruppo Arte Mistero Natura, dell’Associazion Scampanotadôrs Furlans “Gino Ermacora”, della Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest”, dell’Associazione “Udine Futuro e Presente”. Particolari attestazioni di stima all’indirizzo della manifestazione sono giunti dal vicepresidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dott. Sergio Bolzonello, e dall’assessore regionale arch. Mariagrazia Santoro, oltreché dagli assessori comunali dott.ssa Raffaella Basana e dott. Enrico Pizza. Le cerimonie, la cui scansione è stata validamente illustrata dal liceale udinese Carlo Alberto Moretti, si sono aperte di buon mattino in Piazza Matteotti o San Giacomo, con la simbolica apertura dei sigilli delle artistiche urne di consultazione, ispirate a torri e campanili udinesi delle originarie circoscrizioni urbane, opera liberale del maestro prof. Michele Ugo Galliussi, raccoglitori del sentire popolare in materia di vizi e virtù sociali nei più svariati esercizi pubblici della città, di borghi e frazioni, ad uso specifico di un “Censimento popolare dei mali contemporanei per una Costituzione friulana dei valori locali e universali”, promosso dal Fogolâr Civic tra scuola e territorio nell’ultimo quinquennio, al fine di giungere a una “charta” morale della società nel Friuli di oggi: un pregnante gesto, compiuto dal Primo Cittadino, omaggiante il volontariato civico a favore della comunità e di un suo rinnovamento identitario. Dopo aver salutato le rappresentanze culturali e associazionistiche convenute, il Sindaco ha passato in rassegna le delegazioni circoscrizionali dei “quintieri” del Fogolâr Civic, accompagnato dal presidente del sodalizio, prof. Travain, e dall’alfiere sociale sig. Gianfranco Passone. Il Capo della comunità udinese ha così aperto personalmente la bussola di Mercatovecchio, retta dalla sig.ra Eralda Domini Savorgnan e dal dott. Carlo Alberto Lenoci, ispirata alla torre di Porta Manin; lo stesso ha fatto con l’urna turrita del quintiere di Aquileia, evocante il campanile del Duomo, presentatagli dalla sig.ra Marisa Celotti e dalla dott.ssa Maria Luisa Ranzato; è stata la volta poi del “bossul” di Mercatonuovo, portato dal tenore Gianfranco Savorgnan e dalla sig.ra Elvia Tosolini, cenno al campanile di San Pietro Martire; a seguire, stessa operazione con l’urna del quintiere di Gemona, riferito ai tratti del “tor” di San Cristoforo, presentata dai signori Pietro Maria Crestan e Francesco Nicolettis, e con quella, infine, di Grazzano, esemplata sul campanile di San Francesco e affidata ai signori Giuseppe Capoluongo e Jole Deana. “Non una massa indistinta, ma nomi e cognomi di cittadini che, sotto la Sua presidenza, si dedicano, Professore, al presidio della cultura civica” ha commentato favorevolmente Honsell rivolgendosi al leader dell’attivo cenacolo popolare. Un’altra bussola di consultazione, destinata al Consiglio comunale, è stata poi, per conto del Fogolâr Civic, affidata dalle cittadine Luisa Faraci e Luigina Pinzano al consigliere municipale avv. Paolo Perozzo, offertosi liberalmente di portare l’iniziativa anche presso i colleghi di Loggia del Lionello. Se Udine fu costituita in città dal patriarca tedesco Bertoldo, fu il patriarca francese Bertrando a farne la capitale del Friuli e un faro di democrazia comunale. Per questo, nel 2001, su istanza civica mobilitata segnatamente da Fogolâr Civic e Academie dal Friûl e ben rappresentata in Consiglio comunale dalla dott.ssa Marisanta di Prampero de Carvalho, egli fu proclamato, unico al mondo, patrono municipale laico. Da qui, in occasione del genetliaco urbano, la consegna al Primo Cittadino, accompagnato da picchetto d’onore della Polizia locale recante il Gonfalone della Città, di un’icona artistica, opera liberale del succitato pittore Galliussi e della ricamatrice Antonietta Monzo Menossi, che raffigura Bertrando principe, nell’atto di reggere una rosa, simbolo del suo martirio e dell’estremo omaggio del suo popolo, in particolare della gioventù che per secoli ne onorò il ricordo da figlia devota di cotanto “padre della patria”. Ecco perché, accompagnata dagli autori e dalla madrina dott.ssa de Carvalho, di recente nomina ad Ufficiale della Repubblica, detta icona, generoso dono del Fogolâr Civic alla comunità cittadina, è stata affidata al Sindaco, per perpetua esposizione al popolo, proprio da due giovanissimi studenti della città, Marco Ciccarello e Riccardo Cutrino, probi ex alunni del prof. Travain, rappresentanza scolastica eletta a simboleggiare la continuità di un ideale e proficuo rapporto tra il futuro e il passato locale. Contestualmente il Primo Cittadino ha ricevuto dalle mani del presidente del Club Unesco di Udine, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, una formale lettera d’invito al rinnovato Arengo popolare, assemblea partecipativa della cittadinanza istituita dal patriarca Bertrando e presto riconvocata sperimentalmente dopo cinque secoli dal Fogolâr Civic nella sua ricorrenza tradizionale di San Michele Arcangelo (29 settembre). Seguita annuale rimembranza di probo cittadino scomparso, dedicata in quest’edizione alla compianta civista locale sig.ra Francesca De Marco (“fondatrice del Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione’ che per un decennio interpretò la voce di una Udine alla ricerca di equilibri tra globalizzazione selvaggia ed antica urbanità europea”), con consegna al sindaco Honsell di una rosa commemorativa da parte della cittadina Mirella Valzacchi, amica della defunta, per conto di Fogolâr Civic, Academie dal Friûl e società civile collegata, hanno avuto luogo, anche con un cenno alla sciagurata guerra italo-austriaca che cento anni prima aveva insanguinato la piccola patria friulana, le onoranze culturali a Udine “Nuova Aquileia” e “Atene del Friuli”, rispettivamente presso la “guglia” o colonna forense quattrocentesca del Mercatonuovo – con la tradizionale deposizione, a cura dei Vigili del Fuoco, sulle note dell’inno “Oh ce biel cjiscjel a Udin”, di una dedica popolare formata da cinque rose, benedette da mons. Francesco Frezza, rettore di San Giacomo, e rievocative delle prime circoscrizioni urbane nonché dell’intera storia cittadina, unite a un mazzetto di “stelutis alpinis” nel mesto ricordo della “Vuere dal ’15” – nonché presso quel pozzo coevo di San Giacomo ribattezzato “Lanterna di Diogene” dal grande storico dell’arte Giovanni Battista Cavalcaselle, per analogie con omonimo monumento ateniese, dove, guidata da presidente ed alfiere di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, una delegazione del mondo accademico, culturale e associazionistico del territorio e d’oltreconfine ha deposto un simbolo floreale in omaggio a quel grande sogno di civiltà, che rifacendosi all’antica Atene, culla di cultura e di democrazia, la piccola Udine volle interpretare nel corso dei secoli in ambito friulano. A guidare la rappresentanza del mondo universitario è stato l’accademico di fama mondiale prof. Pietro Enrico di Prampero, mentre a deporre la dedica civica è stata designata dal promotore prof. Travain la sua omologa presidente dell’Accademia Città di Udine, sig.ra Francesca Rodighiero. In tale occasione il neonato Gruppo culturale “Arte Mistero Natura”, presieduto dal critico Alfredo Barbagallo, ha dedicato un omaggio specifico alla figura del grande filosofo ateniese Platone, che a Siracusa, in Sicilia oggi Italia, tentò di realizzare la sua “repubblica” ideale. Sono poi intervenuti con riflessioni personali il consigliere municipale udinese avv. Perozzo, che si è soffermato sulla figura del Patrono Civile Bertrando, giurista ed amante della legalità nonché fustigatore dell’iniquità, fondatore di un Arengo nella cui stessa etimologia germanica di “ring” ─ anello ─ risiede un principio fondamentale di uguaglianza e democrazia, ed il tolminese prof. David Bizjak, accademico sloveno referente del Fogolâr Civic, il quale ha portato un fraterno saluto in lingua friulana idealmente da parte della sua gente. È seguito, dunque, il conferimento delle annuali dediche agli Udinesi benemeriti d’origine “foresta” ossia a coloro che, venuti da fuori, contribuiscono in vario modo a migliorare la città con le loro virtù, iniziativa risalente al 2010 il cui intento era celebrare l’attualissimo principio storico di civica solidarietà al di là dell’origine dei cittadini. Ci si rifaceva al pregnante gesto della consegna, da parte del Comune, delle bandiere da combattimento della difesa urbana anche alle confraternite dei forestieri. Perciò una semplice targa effigiante quelle stesse insegne udinesi bianconere profilate di rosso è stata assegnata dalla piazza locale alla cividalese Amelia Cudicio (“navigata commerciante e amorevole madre d’arte”), alla ciociara Silvia De Gasperis (“cameriera d’apprezzati contegno e umanità”), al carnico Luciano Di Sopra (“architetto di fama mondiale e promotore di cultura cittadina”), alla veneta Patrizia Gobbo (“esercente di rango e indimenticabile anfitrione della Casa della Contadinanza”) e al rivignanese Fabio Viola (“arguto e solerte sagrestano di San Giacomo”). Ogni anno, nel giorno dell’Ascensione, le croci di tutte le parrocchie della Carnia toccano, “baciano” simbolicamente, quella della chiesa-madre di Zuglio: un modo per rendere omaggio alle origini! Ebbene, nel giorno del Compleanno della Città di Udine si è ritenuto, quindi, di creare qualcosa di simile come richiamo alle radici storiche dei colori bianconeri locali, per cui si è pensato di proporre un “bacio” di private bandiere attorno a un antico stendardo comunale da combattimento, ricostruito nel 1998 per conto di Academie dal Friûl dalla sarta cittadina Mirella Valzacchi, in base a studi del celebre storico cittadino Vincenzo Joppi, stendardo retto, per l’occasione, dal presidente provinciale udinese dell’Istituto del Nastro Azzurro tra decorati al valor militare, geom. Sergio Bertìni, accompagnato da autrice e presidente del Club Unesco locale, prof.ssa D’Aronco. I primi a rispondere, tra la cittadinanza, con le loro bandiere, all’invito a tale singolare cerimonia sono stati il giovane studente udinese Riccardo Cutrino e il presidente dell’Associazione “Udine Futuro e Presente”, Daniele Deotto. Alle bandiere convenute è stata, dunque, conferita la coccarda-ricordo dell’evento – a forma di cuore come gli storici distintivi dei commercianti del foro udinese – realizzata liberalmente per il Fogolâr Civic dalla dott.ssa Maria Luisa Ranzato. S’è tenuto infine l’omaggio alla storica bandiera-madre cittadina da guerra da parte delle insegne circoscrizionali dello stesso Fogolâr Civic, generosamente realizzate nel 2012 dalla confezioniera del sodalizio, sig.ra Rosalba Meneghini: un tanto anche a rimembranza del 650° della battaglia di Fagagna contro l’ennesima invasione del Friuli. Preceduta da scampanio di dedica offerto dall’Associazion Scampanotadôrs Furlans “Gino Ermacora” s’è tenuta, a chiusura, in San Giacomo, la Santa Messa per il 792° Compleanno della Città, officiata da mons. Dario Savoia, che ha richiamato nell’omelia alla proverbiale tenacia friulana sia in campo spirituale che temporale, con preghiere nelle lingue storiche della Capitale del Friuli e accompagnamento di brani classici con esecuzione finale dell’aria verdiana “Cara Patria”, dedica lirica alla Madre Aquileia, proposto inno regionale del Friuli Venezia Giulia e dell’Europa aquileiese, a cura del tenore Gianfranco Savorgnan e dell’organista Agostino Giacomini, le cui note e l’inchino delle bandiere hanno solennemente concluso la partecipata festa popolare in cui lungamente hanno riecheggiato orgogliose tra la gente le parole del motto pronunciato ogni anno da mons. Frezza in tale occasione sulla Piazza San Giacomo: “Cuant che o jevi la matine / o cjali ator il mont e il plan / e une vos tal cûr mi dîs / sta content tu sês furlan!”.

Precedente VINARS AI 11 DI SETEMBAR 2015 Successivo DOMENIE AI 13 DI SETEMBAR 2015