DOMENICA 9 AGOSTO 2015

Per mezzo secolo esatto gli amici sparsi per il mondo si sono dati appuntamento ogni anno per ricordarlo con una Santa Messa nella chiesetta di Musi, tra i monti sopra Lusevera, nel Friuli d’antico idioma slavo: Augusto Volpe, tarcentino, cara memoria di persona generosa molto attiva nel sociale, vittima nel 1965 di un incidente alpinistico, ha potuto tutto questo. “Una testimonianza viva del valore incarnato dell’amicizia nella nostra società friulana!” ha commentato il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, presente domenica 9 agosto 2015 alla celebrazione eucaristica officiata dal benemerito don Tarcisio Bordignon, cinquant’anni or sono cappellano a Tarcento. “Una testimonianza – ha soggiunto Travain – che nella sua tenacia ha il sapore dell’epica, del mito dei grandi sentimenti umani che certamente ispirarono la più grande letteratura. Un esempio umano, morale, culturale, certo meritevole di divulgazione, anche nelle scuole, come base fondante di civiltà. Bene hanno fatto quegli amici a non dimenticare l’amico e a dedicargli ora una targa artistica presso quella stessa chiesa che celebrando lui celebra anche la loro perseveranza nell’essergli fedeli, vicini, compagni, oltre la stessa morte! Davvero commovente e semplicemente sublime!”. Al termine della celebrazione commemorativa, immancabile, adattissimo, il canto “Stelutis Alpinis”, magistramente eseguito dalla corale di Coia e Sammardenchia.

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