DOMENIE AI 22 DI MAI 2016

Domenie ai 22 di Mai 2016, a Cordenons, te Furlanie “di là de Aghe”, il dean dal moviment civic culturâl alpin-adriatic dal Fogolâr Civic e ancje ben dal circul universitari furlan de Academie dal Friûl, prof. Alberto Travain, al à screade, invidât dal sindic dal lûc Mario Ongaro, une meridiane di storie civiche, regâl di popul a sun di coletis, e al à tignût juste alore un plait di passion par chei sorestants e int rivâts dongje a pueste in cont dal cantin de funzion de storie di un teritori come insegnament e riferiment di union par ducj cuancj.

COMUNICATO sociale alla stampa italiana – Udine, 23.V.2016

Il presidente dei sodalizi Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, l’udinese prof. Alberto Travain, accompagnato dal consigliere “fogolarista” tenore Gianfranco Savorgnan e dal coordinatore della storica sezione locale “folpa” del cenacolo euroregionalista, dr. Gianpietro Babuin, domenica 22 maggio 2016 ha presentato a Cordenons, su invito del sindaco Mario Ongaro, una meridiana storico-civica, liberale frutto di sottoscrizione popolare, collocata all’ingresso del cimitero della località del Friuli Occidentale. “Sono onorato di inaugurare questo ‘altare della memoria civica’ del territorio poiché la Storia non solo è maestra di vita e di tempra, ma il suo ricordo legato a una terra serve a raccogliere chi vi abita – al di là delle origini e delle credenze – attorno alla responsabilità della sua custodia come testimonianza di Umanità localmente incarnata , in omaggio, da un lato, ai trapassati, dall’altro, alla posterità”.  Travain ha parlato ad un folto ed attento uditorio, composto da autorità civili, militari e religiose del luogo nonché cittadini e anche rappresentanze delle Amministrazioni comunali di Aquileia, Cividale del Friuli e Ragogna, plaghe legate in qualche modo alla storia cordenonense e dell’intera area mentre un indirizzo di saluto è giunto anche dal Comune di Pordenone, città che nei secoli ebbe a soppiantare la rustica “Curtis Naonis”. “Tra i messaggi, tra gli insegnamenti, da poter trarre dall’esperienza storica locale come proficuo orientamento individuale e collettivo nel presente e nel futuro”, lo studioso udinese ha rimarcato in particolare quelli richiamanti a mobilitazione popolare contro invasori e tiranni nonché al legame privilegiato, plurisecolare, del comprensorio naoniano con l’Austria, Paese un tempo davvero nucleo di unità europea: “Non esistono, forse, tra Adriatico e Danubio, terre come queste sulle sponde del Noncello, con una tale concentrazione di stemmi austriaci, rossobiancorossi, affrescati alle pareti delle vecchie case affacciate alle contrade cittadine: un motivo dovrà ben esserci e dovrebbe essere patrimonio culturale e civile di chiunque oggi abiti questi territori!”.

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