Environmental remediation in the Friulian ‘Capital’

CCU BORGO STAZIONE press release (to the Italian press) – Udine, 28 February 2020

IL COMUNE DI UDINE PROMETTE: “VIA CICONI RIAVRÀ I SUOI IPPOCASTANI!”

Soddisfatta la cittadinanza mobilitatasi a seguito degli invasivi lavori di manutenzione ambientale avviati nelle ultime settimane nell’ambito del celebre luogoroggia udinese, un tempo apprezzata cartolina paesaggistica del capoluogo friulano. Accolta da Palazzo D’Aronco l’istanza popolare di ripristino della rinomata alberata storica. Proficuo incontro in municipio tra Amministrazione e delegazione sociale rionale.

Nel prossimo autunno venticinque nuovi ippocastani sostituiranno quelli abbattuti in Via Ciconi!”. Questo ha assicurato, mercoledì 26 febbraio 2020, durante un incontro tra Amministrazione e delegazione sociale locale, il dott. Lucio Bernardis, responsabile dell’Unità Semplice Alberi Monumentali e dei Giardini Storici del Comune di Udine, in ciò sostenuto anche dal dirigente del relativo Servizio Infrastrutture 1, arch. Claudio Bugatto, che ha garantito la copertura finanziaria dell’operazione. Soddisfatta, quindi, la compagine sociale del territorio che aveva richiesto un abboccamento con il Comune in seguito alle nuove opere di manutenzione particolarmente invasiva del celebre lungoroggia udinese, abboccamento cordialmente concesso dal vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici, rag. Loris Michelini, che, nella prestigiosa Sala del Gonfalone di Palazzo D’Aronco, ha, così, ricevuto il conservatore del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, prof. Alberto Travain, e la prof.ssa Liliana Lipone, promotrice di recentissima petizione popolare richiedente, tra le altre, il ripristino dell’alberata storica della suddetta via, un tempo “cartolina” della bellezza paesaggistica della città. Invitato, anche l’ing. Stefano Bongiovanni, direttore tecnico del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, ente che ha curato i lavori di manutenzione dell’argine della locale Roggia. In un clima di cortesia e di reciproca considerazione, l‘incontro è stato introdotto dall’assessore rag. Michelini, che si è detto candidamente incredulo di fronte alle fiere rimostranze, di natura culturale-ambientale, prontamente presentate dal prof. Travain e dal Coordinamento “Borgo Stazione” sin dall’inizio degli interventi di gestione paesaggistica operati nelle ultime settimane in quel di Via Ciconi, dichiarandosi, al riguardo, sereno per quanto concerne il garantito aspetto della sicurezza. A stretto giro, gli ha replicato scherzosamente il referente civista, che, ricordandogli, tra gli slogan della pur garbata protesta di popolo, il motto faceto “Quod non fecerunt barbari, fecerunt Fontanini/Michelini”, ha seriamente auspicato che gli Amministratori vogliano curarsi di coordinare, nella loro azione, la ragione e il cuore, quindi la sicurezza ma anche l’identità del proprio territorio, rinnovando, così, le motivazioni dei moti di protesta civile registrati sull’argomento nell’ultimo periodo oltreché i loro costruttivi intenti: “Se per la ragione, ossia sul piano tecnico della gestione territoriale, quanto è avvenuto in Via Ciconi può essere accreditato come plausibile e persino meritorio, per il cuore, ossia per la civica percezione, per il pubblico sentimento, quelle opere di manutenzione si fanno scempio culturale-ambientale, devastazione di un paesaggio storico, un tempo rinomato, che viene a compiersi dopo decenni di lento degradare ora nell’abbandono ora nell’efficientismo più invasivo. Senso e speranza del presente incontro volevano essere quelli dell’avvio di un proficuo approccio costruttivo concertato su tali tematiche, in cui il contributo del cittadino nella percezione del territorio potesse supportare l’amministratore nel momento decisionale fornendogli un più ampio spettro di punti di vista qualificati da cui procedere. Se l’Amministrazione avesse maggiormente consultato su questi temi il Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione‘, ad esempio, oggi, l’emblematico ‘volt de roie’ di Via Ciconi, elemento urbanistico teso a ricomprendere simbolicamente il nuovo concetto identitario unitario del quartiere ferroviario contemporaneo locale, sarebbe senz’altro diversamente considerato e valorizzato sia sul piano ambientale che culturale!”. Di valore formativo della gestione paesaggistica ha parlato la prof.ssa Lipone richiamando alla necessità di “educare soprattutto i giovani non solo all’efficienza, ma anche alla bellezza, attraverso una sua adeguata salvaguardia”. La cittadina, promotrice della suddetta petizione popolare, ha voluto, quindi, a titolo d’esempio, sottolineare il valore estetico di romantici scorci di natura selvaggia, ora cancellati dai recenti interventi manutentivi. “Il nostro intervento nell’alveo della Roggia di Via Ciconi, a scopi di stabilizzazione delle sponde del canale, ha decisamente seguito criteri che hanno privilegiato la sicurezza rispetto al dato estetico, per cui, per ragioni, innanzitutto ma non solo, di sicurezza idraulica le pur suggestive piante inclinate a fil d’acqua sono state prontamente rimosse”. Così il direttore tecnico del citato Consorzio di Bonifica, ing. Bongiovanni, incalzato dal summenzionato dott. Bernardis, funzionario addetto al Verde Pubblico cittadino, che ha ribadito le preminenti ragioni di tutela della sicurezza alla base della scelta di abbattere del tutto o in parte la cortina arborea sulle due sponde del lungoroggia di Via Ciconi, ma ha anche garantito, per il prossimo autunno, un significativo intervento di ripristino della storica alberata di ippocastani, che vedrà solamente mutato il colore dei relativi fiori, da bianco a rosa, opzione motivata da ragioni di maggior capacità di resistenza alle malattie di quella specifica tipologia di essenza. Risultando finanziariamente coperta l’operazione, come confermato dal dirigente ing. Bugatto, è stata accantonata, così, la generosa idea di una civica donazione d’alberi a libero carico della cittadinanza, idea avanzata validamente dalla summenzionata prof.ssa Lipone, nella prospettiva di un maggiore e proficuo coinvolgimento della gente nella gestione del territorio. “Si potranno sempre prevedere delle forme simboliche di adozione popolare dei virgulti da piantumare, per cui si rimanda certamente a tempo debito” ha rimarcato al proposito il prof. Travain. Riguardo, poi, alla richiesta civica, rientrante nella petizione suddetta, di un coordinamento arboreo tra le vie Manzoni e Percoto, implicante l’estensione anche alla prima dell’alberata di tigli caratterizzante già la seconda, il dott. Bernardis ha subito chiarito che ci vorrebbe una delibera di Giunta, risultando la decisione di ordine politico. Lo stesso ha, infine, annunciato prossimi interventi di manutenzione ambientale anche in Via Roma, nota contrada del quartiere ferroviario ornata da magnolie. “Ho trovato un’Amministrazione disponibile all’incontro e al dialogo, che ha compreso le motivazioni dell’istanza avanzata, mossa dal desiderio di promozione di una prospettiva di tutela della bellezza ambientale”. Soddisfatta, dunque, la promotrice della petizione popolare succitata. “Sarebbe auspicabile che l’Amministrazione adottasse la pratica propedeutica delle assemblee popolari consultive prima di disporre del territorio a sua discrezione. Detto ciò, si apprezza moltissimo la cordiale e costruttiva considerazione del contributo civico in questo caso dimostrata dall’assessore rag. Michelini. Solamente su queste basi, di ascolto reciproco e di confronto civile si può costruire un proficuo rapporto tra la cittadinanza e le sue Amministrazioni. Siamo contenti, nello specifico, che la linea del Comune possa essere quella di considerare e di ripristinare il dato storico-paesaggistico di una Via Ciconi caratterizzata dalla sua secolare alberata di ippocastani. Veglieremo, naturalmente, sulle promesse fatte.” Questo il commento del conservatore del Coordinamento “Borgo Stazione”, prof. Travain, al termine dell’incontro in parola. A proposito di territorio, Travain ha anche ricordato al vicesindaco Michelini come, dal 2014, la rotonda verde di Piazzale della Repubblica sia popolarmente intitolata alla compianta civista udinese sig.ra Francesca De Marco, prima promotrice e presidente di quel Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” rinnovatore dell’identità storica del quartiere ferroviario cittadino: ciò detto con auspicio di prossima ufficializzazione da parte del Comune. Lo stesso conservatore del Coordinamento ha anche formulato un sollecito culturale a ricollocare un “pinus pinea” all’inizio di Via De Rubeis, a ricordo dello storico simbolo arboreo di Porta Cussignacco: come scriveva Giuseppe De Piero nel 1983Caro ai borghigiani di Grazzano e di Cisis, che al ritorno da una lunga assenza, nel rientrare in Città dalla Stazione ferroviaria, il pino dava ad essi il primo saluto, era il simbolo del loro borgo, della loro casa”. “Un albero abbattuto e mai rimpiazzato, insieme a molti altri che, negli ultimi decenni sono stati ridotti ad un ceppo o ad uno spazio vuoto, magari occupato maldestramente da pali e cartelli segnaletici: l’auspicio è che l’attuale Amministrazione possa davvero dimostrarsi sensibile a un discorso coordinato ed equilibrato di salvaguardia e ripristino storico-ambientali. Sapremo apprezzare!” ha concluso Travain.

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