EuroAquileienses 01.12.2021/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 1 Dicembar 2021

RICORDATO A UDINE IL GRANDE DON TARCISIO, “PICCOLO PATRIARCA DI BALDASSERIA”

Il civismo udinese raccolto da Fogolâr Civic e Academie dal Friûl ha commemorato il popolare benefattore nell’anniversario della sua scomparsa. Il presidente sociale prof. Travain: “Fu inaccettabilmente e vergognosamente isolato!”

Signore, questo civismo culturale udinese, che si raccoglie attorno ai sodalizi Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, oggi è a rinnovarti l’umano valore di un tuo servo incredibilmente fedele, che un anno fa tu hai voluto sottrarre terribilmente a questa terra friulana: l’anziano, irriducibile, don Tarcisio Bordignon, popolarissimo benefattore dell’umanità più varia in questa nostra Udine e non solamente. Saprai tu che farne. A noi, indelebile, resta l’esempio, umile ed eccelso, che ha saputo darci. L’abbiamo rispettato, apprezzato, sostenuto anche quando tu hai permesso che il mondo – che il suo mondo – gli voltasse le spalle. Gli abbiamo voluto veramente bene. Tu saprai senz’altro fare di meglio. Questo è l’auspicio. …E la nostra preghiera. Don Tarcisio, ‘mandi’!”. Ecco l’intenzione del presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, alla Santa Messa sociale in suffragio del compianto don Tarcisio Bordignon, cappellano onorario fogolarista, mercoledì 1 dicembre 2021, presso l’oratorio della Purità, a Udine, nell’anniversario della scomparsa. La celebrazione eucaristica, officiata dall’arciprete della Cattedrale udinese, mons. Luciano Nobile, ha visto il concorso di qualificata rappresentanza del fogolarismo cittadino: sig.ra Anna Rosa Caeran, prima caposezione sociale; il sig. Giuseppe Capoluongo, oltretutto priore della Confraternita del Santissimo Crocifisso; la prof.ssa Elisabetta Marioni, anche assessore comunale all’Istruzione. Pervenuta anche particolare nota di adesione alla rimembranza da parte della vicaria fogolarista prof. Renata Capria D’Aronco, eminentissima figura della società civile locale, presidente dell’Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata “Pro Arengo Udine” oltreché prefetto del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo. Il prof. Travain ha personalmente retto il vecchio e logoro stendardo movimentale rubro, cimelio sociale rimontante al 2001 ed usato soltanto oramai in occasioni di eccezionale pregnanza. “‘Morire vivi, non vivere da morti!’ era il motto più amato da don Tarcisio, sino all’ultimo testimone di dedizione indefessa all’Umanità, alla vera Giustizia prima ancora che a dubbie legalità”. Così ha ricordato l’amico sacerdote il leader fogolarista udinese: “Un vero signore, un vero galantuomo, negli intenti e nei modi. Un animo nobile ed, in questo, isolato. Di fronte a quel dio in cui credeva fermamente e, a suo rischio e pericolo, fedelmente serviva; di fronte a quel nume ‘onnipotente’ che ha permesso che egli potesse, per una vita pastore di popolo, morirepersino anche sordo e cieco – isolato dal suo mondo, da quello stesso che gli aveva imposto, alla fine, non soltanto, per discutibili ragioni anagrafiche, di cedere la parrocchia di San Pio X in Baldasseria a Udine, retta per decenni, ma anche fisicamente di abbandonarne i locali, che aveva gestito ed incrementato, e finire così all’ospizio dei preti; di fronte a quel dio e alla sua chiesa, il presente stendardo sociale, adontato, il giorno delle esequie del benemerito ha rifiutato l’ingresso nella parrocchiale a lui un tempo affidata ed ha atteso all’esterno la bara per l’ultimo civico saluto. Grande predicatore. Mai dimenticheremo la sua dedizione al riscatto degli esclusi. ‘Nelle più ignorate periferie l’erba ossia la vita cresce nell’abbandono: cresce e si rafforza, diventa pianta, albero, difficile da ignorare…’: questa la prospettiva del ‘piccolo patriarca di Baldasseria’, prete incredibilmente accogliente, entusiasta, aperto anche al territorio e alle sue anime più vivaci e controcorrente, non solamente al terzomondismo del cattolicesimo contemporaneo. Un lacerto della dedica che destinammo, nel 2009, ai combattenti che difesero la patria cinquecento anni prima contro la Lega di Cambrai proprio in Baldasseria ancora campeggia sotto l’icona della Madonna del Viandante, presso l’antico crocevia del Cervello, dove furibondi furono gli scontri: tutto ciò grazie alla collaborazione di don Tarcisio. Lo stesso dicasi delle rimembranze, a Coccau, della valorosissima resistenza popolare carinziana contro i Turchi del 1478, le ‘Termopili Alpine’, resistenza di cui le reliquie di trecento prodi sono ancor oggi obliato documento sotto il campanile della locale chiesa-fortezza di San Nicolò. Per anni, nostro cappellano onorario, don Tarcisio officiò, in San Giacomo, le celebrazioni eucaristiche del Compleanno della Città di Udine ed in suffragio dei defunti della società civile. Fu l’“Academie dal Friûl” l’editore del libro di Franco Sguerzi ed Elio Varutti dedicato, nel 2008, al cinquantesimo della parrocchia udinese di San Pio X, retta da don Tarcisio. Don Tarcisio sempre presente, in mille occasioni, e sempre pregnante nei suoi interventi: intervenne anche all’Arengo civico udinese riformato. Fu l’unico parroco in tutta Udine a collaborare con Fogolâr Civic e Academie dal Friûl per rinnovare i riti antichissimi della maturità civica ovvero del passaggio generazionale. Nelle sue mani, che affettuosamente baciò in segno di rispetto per l’anziano pastore, in Piazza San Pietro, Papa Francesco, nel 2014, benedì la bandiera aquileiese-friulana intesa come insegna storica di unità delle genti nel cuore d’Europa. Che altro dire? Indimenticabile e indimenticato!”

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