EuroAquileienses 02.06.2021/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 2 Jugn 2021

IL CONSIGLIO COMUNALE DI UDINE COMMEMORERÀ ANNUALMENTE BERTRANDO

Approvata la Mozione Marioni che impegna l’Assemblea cittadina a riunirsi ogni anno nella ricorrenza dell’assassinio del patriarca-principe aquileiese, proclamato vent’anni or sono patrono laico municipale, venuto di Francia nel Medioevo a riportare l’ordine in un Friuli alla deriva. Il caloroso plauso di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, che spronano l’Amministrazione udinese a procedere su quella strada: “indevant cussì!”.

RICORDATI i contenuti e lo spirito della mozione di sentimenti, approvata nella seduta consiliare del 30 marzo 2001, con cui il ‘Patriarca Beato Bertrando di Saint Geniès’ venne proclamato istituzionalmente ‘Patrono civile della Comunità’ per i suoi alti meriti storico-politici, sociali, etici, civili e culturali; CONSIDERATA l’esperienza civico-culturale maturata in seno alla trentennale mobilitazione spontanea, ispirata dal prof. Alberto Travain, guida del Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friȗl’, che ha promosso e consolidato il disegno di attualizzazione del mito sociale del Patriarca aquileiese Bertrando tra la cittadinanza e nell’ambito delle Istituzioni politiche e formative cittadine; SOTTOLINEATO che Udine deve segnatamente al Patriarca Bertrando la sua affermazione come capoluogo territoriale, politico e culturale, regionale e internazionale, in una sorta di simbiosi con l’antica metropoli di Aquileia, rappresentata , in modo significativo, dalla comune festa patronale storico-religiosa dei Santi Ermacora e Fortunato, le cui reliquie avrebbero dovuto essere trasferite da Aquileia, nell’arca, autentico simbolo di ‘Udine capitale’, conservata oggi nel Battistero del locale Duomo e destinata invece a ospitare le spoglie dell’illustre Patriarca; PRECISATO che la città vede tradizionalmente nel Patriarca Bertrando l’autore della massima costituzione democratico-partecipativa della storia locale, incentrata sull’assemblea popolare dell’Arengo, ricordata ancor oggi dall’intitolazione della Campana Civica, che chiama a riunione il Consiglio Comunale, e da iniziative sociali tese a un suo ripristino attualizzato; RICORDATO che Udine, per tradizione, considera il Patriarca Bertrando quale promotore di un’articolazione comunale in ‘quintieri’ associanti rioni centrali e periferici, quale strumento di maggiore coesione, partecipazione e rappresentanza del corpo civico e di capillare mobilitazione in caso di pericolo, locale sintesi di un concetto di unità nella differenza, come rammentato dalle cinque rose commemorative poste ogni anno dai Vigili del Fuoco presso la Guglia del Mercatonuovo, in occasione del ‘compleanno della città’ (13 settembre), ricorrenza dell’istituzione del primo mercato cittadino da parte del Patriarca Bertoldo di Andechs nel 1223; CONSIDERATO che, nella memoria municipale, il Patriarca Bertrando è stato matrice dell’associazione federalistica al centro storico urbano delle ‘ville’ finitime, divenute ‘borghi’, ma confermate nelle loro specificità ed autonomie; RAMMENTATO l’impegno del Patriarca Bertrando per il rinnovamento civile e morale degli udinesi e la sua particolare dedizione al popolo della città e alle sue fasce più deboli, con iniziative di carità e di beneficenza; CONSIDERATO il contributo che il Patriarca Bertrando diede all’immagine artistico-architettonica della città, in particolare con la consacrazione del Duomo e la sua decorazione interna affidata ad artisti di fama, come, ad esempio, Vitale da Bologna; SOTTOLINEATO che il Patriarca Bertrando, già celebre professore di Diritto all’Università di Tolosa, favorì l’istituzione di uno studio universitario nel territorio del Patriarcato, al crocevia d’Europa, ovvero lo ‘Studio Generale’ di Cividale, di cui è erede l’Università del Friuli con sede a Udine, che ha come emblema proprio l’aquila del suo stendardo patriarcale; RICORDATO che l’anniversario commemorativo del Patriarca, ossia del suo assassinio, avvenuto il 6 giugno 1350 alla Richinvelda, nel quadro di una congiura territoriale in odio alla città di cui fu promotore, costituisce, sin da quell’epoca, un momento alto di pia rimembranza, di omaggio civico e di ossequio giovanile come matrice fondante dell’identità udinese, oltre che popolare friulana e internazionale mitteleuropea, riferita all’area alpino-adriatica, che Bertrando ebbe a governare; RAMMENTATO, infine, che quest’anno ricorre il ventennale della proclamazione del ‘Patriarca Beato Bertrando di Saint Geniès’ quale ‘Patrono Civile della Comunità’; IL CONSIGLIO COMUNALE DI UDINE SI IMPEGNA a riunirsi annualmente, nella data del 6 giugno, per la commemorazione solenne del ‘Patrono Civile della Comunità’, anche con la presenza di relatori esterni, espressione del mondo culturale”. Questo il testo integrale della “Mozione di sentimenti del Consigliere Elisabetta Marioni avente ad oggetto ‘Commemorazione istituzionale del Patriarca Beato Bertrando di Saint Geniès quale Patrono Civile della Comunità, con riunione solenne annuale del Consiglio Comunale di Udine in data 6 giugno’”, mozione approvata dall’Assise municipale del capoluogo storico friulano durante la tornata del 31 maggio 2021. Detta mozione, presentata appunto dalla consigliera dott.ssa Elisabetta Marioni e sottoscritta da dieci suoi colleghi ossia il dott. Giovanni Barillari, la sig.ra Claudia Basaldella, il dott. Mirko Bortolin, la dott.ssa Lorenza Ioan, il sig. Carlo Pavan, il sen. Mario Pittoni, il p.i. Paolo Pizzocaro, il sig. Marco Valentini, il sig. Luca Onorio Vidoni e il rag. Michele Zanolla, ha ottenuto ventiquattro voti favorevoli e sei astensioni. Il tutto è partito dal recepimento, da parte del sindaco prof. Pietro Fontanini, di analoga proposta, presentata il 28 aprile 2021 dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e dal Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, e sviluppata, poi, dalla mozione Marioni, cui i sodalizi hanno felicemente fornito propedeutico liberale supporto. “Visto che stasera abbiamo parlato tanto di visioni, vediamo la visione del patriarca Bertrando, che era quella, appunto, di fare di Udine la nuova Aquileia con la stessa vocazione europea dell’antica metropoli”: autorevole, decisa, convinta, la prof.ssa Marioni ha illustrato con grande competenza e partecipazione il testo presentato all’attenzione del Consiglio, enumerando i meriti che la memoria locale ha attribuito nel corso dei secoli alla figura storica e leggendaria del principe-vescovo benefattore della città. “E perché Patrono Civile?” si è chiesta la prof.ssa Marioni: “Perché portatore di valori laici universali: valori di rinnovamento civile, etico, culturale; valori laici di partecipazione democratica – pensiamo all’Arengo –, di giustizia e di buon governo, in cui tutti possono riconoscersi al di là dell’appartenenza politica e del credo religioso”. Nell’invitare l’Assemblea civica ad approvare convintamente l’impegno di una solenne riunione annuale nella ricorrenza commemorativa del personaggio, la consigliera ha definito l’occasione come un bel momento in cui la politica e la cultura, nel Consiglio comunale attuale, moderno erede dell’antico Arengo, potranno riflettere insieme e confrontarsi intorno alla figura del Patrono Civile della Comunità”. È intervenuto, poi, il Sindaco, prof. Pietro Fontanini, auspicando che d’ora in poi, a ridosso della data del 6 giugno, “ci sia un dibattito sulla storia della nostra cittàma io direi anche oltre la storia della stessa città – e poi anche un punto sulla situazione esaminata con le analisi e con le sensibilità di questi anni rispetto a quanto era avvenuto tanti tanti anni fa”. “Ha detto molto bene – ha proseguito il Primo Cittadino – la consigliera Elisabetta riguardo alle valenze di questo grande patriarca e di quello che lui ha fatto a favore della città di Udine. Quindi, è bene che la città lo ricordi; che non dimentichi la funzione di questo patriarca e che ricordi anche un periodo storico molto importante per tutti noi: quando lo Stato patriarcale in grande autonomia operava su questi territori dando unità e soprattutto creando quell’identità culturale che adesso è rappresentata dal popolo friulano, perché quell’identità nacque proprio nel periodo patriarcale, non solo chiaramente attraverso il patriarca Bertrando, ma tutti i patriarchi che, soprattutto nell’Alto Medioevo, riuscirono a far sì che l’ispirazione cristiana partita da Aquileia si trasformasse anche in un’identità di popolo, in una lingua come la lingua friulana e che formasse in pratica quello che ancora è un popolo che ha un’identità forte. Ricordo anche che il patriarca Bertrando ‘donò’ in pratica a noi friulani il simbolo che ancora è usato e che ci identifica, che è la bandiera patriarcale con l’aquila su sfondo azzurro, che come sapete – una delle prime bandiere in Europa che si ricordino – è conservata nel Museo del Duomo di Udine”. Limpida anche nelle parole del Sindaco la coscienza della necessità anche attraverso “una seduta solenne della nostra assemblea, in questo caso il Consiglio comunale di Udine” di “ricordare la storia del Friuli ma anche attualizzarla con i problemi che stiamo affrontando in questi anni”. Non si è fatto attendere il sincero plauso dei sodalizi del movimento culturale civista guidato dal prof. Alberto Travain, da decenni anima della battaglia tesa a rafforzare ed a far progredire in termini inclusivi le comunità friulane ed alpino-adriatiche rivitalizzandone le radici migliori: Dalla passione, dalla convinzione così manifestata parrebbe, insomma, che l’Amministrazione udinese in carica condivida la linea di fondo che caratterizza da tanti lustri la visione socioculturale dei sodalizi Fogolâr Civic e Academie dal Friûl ovvero l’idea di un ricorso ad un passato, anche epico, leggendario, trasognato, per dare radici, profondità, forza e coraggio a una coesione civica nel presente senza la quale – fatto ideale, morale, psicologico innanzitutto, di mentalità, di testa e di cuore – sarà ben difficile reggere all’urto di una globalizzazione in senso negativo dietro cui si nasconde l’invasione, innanzitutto malavitosa, di antiche patrie e piccoli mondi lungamente virtuosi la cui difesa è affidata a ciascuno, nel proprio quotidiano! Patriottismo è amore: amore per il prossimo, per il sentirsi fraternamente parte di una famiglia civica ed umana! Ecco che cosa ha insegnato questo eroico straniero, questo intransigente vegliardo venuto di Francia tanti secoli or sono a morire sul campo della Richinvelda per un Friuli più giusto e sicuro! Brava Marioni! Bravo Fontanini! Comune di Udine: ‘indevant cussì’!”.

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