Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 3 febbraio 2022
SAN BIAGIO A UDINE: “OMAGGIO AD UN MARTIRE CONTRO IL POTERE DI UNO STATO TIRANNICO!”
Privato incontro Fogolâr Civic – Academie dal Friûl alla porta del Castello intitolato da “Cecco Beppe” al martire armeno. Il presidente prof. Travain: “Attualizzare anche in termini laici un’antica tradizione spirituale cittadina oltreché riflettere sulla modernità di certi suoi richiami civili. Dissenso sull’incoerente ridimensionamento anti-Covid dei riti religiosi correlati alla ricorrenza.
“San Biagio da Sebaste o Sivas, nell’odierna Turchia, al quale gli austriaci di ‘Cecco Beppe’ intitolarono il Castello di Udine, era, secondo leggenda, un medico cristiano armeno del secolo IV, eletto vescovo della sua città, costretto alla fuga e al ritiro sui monti causa persecuzione politica del suo credo, persecuzione che lo raggiunse, ne straziò le carni martirizzandolo, ma non la fede. Santo taumaturgo ossia guaritore, la sua grande popolarità si diffuse nei secoli dal Mediteranno al cuore dell’Europa. Particolare la tradizione della consumazione delle mele – o persino del panettone – di San Biagio, mele benedette, in base all’antico rito aquileiese, il giorno antecedente l’Epifania”. Così è iniziata la narrazione delle tradizioni locali connesse alla memoria di quell’antico martire, proposta, nella mattinata del 3 febbraio 2022, dal presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” nonché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, ai sodali raccoltisi ai piedi del colle del capoluogo friulano, per rinnovare, almeno idealmente – viste le restrizioni imposte a contrasto della cosiddetta pandemia Covid – l’omaggio civico ad amato genio della cittadinanza udinese: “Quale messaggio alla cultura civica dalla vicenda del vescovo martire di Sebaste, protettore dalle malattie della gola e non solo, perseguitato da uno Stato tirannico che non ammetteva pluralità e dissenso? Un messaggio di attualità estrema ed un appello a non credere mai alle verità imposte ed a disobbedire alle leggi tiranniche, pena la perdita della dignità e la connivenza con i tiranni!”. Qualificata delegazione fogolarista ha partecipato, quindi, all’incontro, svoltosi nell’Androne Giovanni di Moravia, presso la porta del Castello di Udine, rappresentanza integrante la vicaria sociale prof.ssa Renata Capria D’Aronco; le caposezione cittadine sig.ra Paola Brochetta e sig.ra Marisa Celotti; le consigliere maestra Manuela Bondio, sig.ra Rosa Masiero, sig.ra Paola Taglialegne e la giornalista Laura Zanelli. La vicaria, per conto dell’intera delegazione, ha ringraziato il presidente “per l’impegno encomiabile nell’organizzare, con competenza ammirevole e conoscenza esemplare anche questo momento di educazione permanente rivolto ai sodali del Movimento: grazie anche per aver rammentato ai convenuti l’importanza di ascoltare sempre i vari pareri, le ‘due campane’, i differenti punti di vista, risultando un dovere l’ascolto attento e rispettoso da cui derivare un pensiero personale”. È seguito ormai tradizionale brindisi-grappino civista all’aperto, privato moto goliardico di protesta “contro l’indegna segregazione statale italiana di parte della popolazione defraudata dei suoi diritti fondamentali di scelta in tema di prevenzione sanitaria”. Spiegata “la Romane”, la bandiera rossa friulana “da guerra”, evocante il purpureo mantello di Giulio Cesare, padre del Friuli. Il manipolo fogolarista si era presentato, prima dell’incontro ai piedi del Castello, alla chiesa di san Giacomo per l’antica “benedizion de gole”, impartita con le tradizionali candele, benedizione che, non senza disappunto, invece, in quella forma, aveva visto negare ai numerosi fedeli convenuti, adducendo infondatamente restrizioni antipandemiche che non sembrano, però, valere per la somministrazione delle ostie nel rito della comunione: “Veramente insensato!” ha commentato il presidente prof. Travain; “Ci tolgono tutte le tradizioni!” ha soggiunto la giornalista e promotrice culturale sig.ra Zanelli, raccogliendo diffusa obiezione. Nel pomeriggio, il leader del Fogolâr Civic e dell’Academie dal Friûl è intervenuto alla presentazione di un privato corso di formazione civica, curato dall’educatore sig. Eugenio Pidutti e vertente sul tema della cinematografia di denuncia in materia di garanzie democratiche, argomento, alla fine, riconducibile al valore di una testimonianza dissenziente rispetto ai totalitarismi storici e quelli avanzanti.