EuroAquileienses 03.05.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 3 maggio 2022

CONTRO LA LIBERTÀ DI STAMPA VOLTA AD OSCURARE L’INIZIATIVA CIVICA

In Friuli, nel giorno celebrativo delle libertà giornalistiche, il movimento culturale del Fogolâr Civic dona il suo annuario alle biblioteche pubbliche per sfuggire alla morsa d’oblio imposta dai media alle sue attività. Il presidente prof. Travain cita l’epico don Bordignon, popolare benefattore sociale: “Nelle periferie dimenticate l’erba e la vita crescono rigogliose!”.

Non è un caso che si attenda la scadenza della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa 2022 per donare alla Civica Biblioteca il prezioso distillato di una testimonianza socioculturale pressoché os curata da larga parte dei media locali che, così, da tempo, in pratica, sottraggono a futura memoria proposta ed impegno del più originale e perseverante tra i movimenti civici culturali friulani degli ultimi decenni (qualora davvero altri ve ne fossero della medesima tipologia). Ai pubblici prestito e/o consultazione gestiti, allora, dalla Biblioteca cittadina udinese si affida quel compito di conservazione e di propagazione di una memoria che è giusto sia patrimonio accessibile alla cittadinanza di oggi e senz’altro alla posterità”. Così, il 3 maggio 2022, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, nella lettera accompagnatoria, indirizzata a Sindaco e Biblioteca civica “Vincenzo Joppi”, del dono di due copie del Numero Unico fogolarista Fogolâr Civic 2021 – Annuario del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”. A pagina 9, ecco il senso dell’iniziativa editoriale: “Il presente annuario raccoglie le note stampa in versione italiana comparse nel 2021 sul blog euroregionalista e civista friulano ‘EuroAquileienses’, che costituisce la voce del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’ di Udine, in Friuli Venezia Giulia, oggi Italia, retto dall’intellettuale ‘eurolocal-socialista’ Alberto Travain: una preziosa testimonianza di fioritura di un’attività socioculturale e di una società civile in gran parte incredibilmente oscurate dalla stampa locale, quindi rara cronaca e documento storico pressoché inedito oltreché rispettabile contributo alla cultura civica e alla civiltà procedendo dall’ultima piccola capitale della prima Mitteleuropa unita ossia l’originario Patriarcato di Aquileia, radice antica e profonda di unione tra le odierne Austria, Croazia, Germania, Italia, Slovenia, Svizzera, Ungheria e ben oltre…”. Nella stessa occasione, copie del testo, curato dallo stesso presidente prof. Travain e stampato, come si riporta, “segnatamente grazie al liberale contributo dei cittadini David Bizjak, Manuela Bondio, Paola Brochetta, Anna Rosa Caeran, Giuseppe Capoluongo, Renata Capria D’Aronco, Marisa Celotti, Pietro Maria Crestan, Milvia Cuttini, Paola Della Vecchia, Marisanta di Prampero de Carvalho de Moraes, Pietro Enrico di Prampero, Giorgio Frisacco, Daniele Lizzi, Elisabetta Marioni, Rosa Masiero, Elisabetta Mingolo, Daniele Pagnutti, Eugenio Pidutti, Roberto Pirzio-Biroli, Maria Luisa Ranzato, Andrea Sabbadini, Paola Taglialegne, Victor Tosoratti, Alberto Travain, Mirella Valzacchi (in memoriam) e Laura Zanelli”, sono state inviate innanzitutto alle biblioteche pubbliche capofila dei sistemi bibliotecari del Friuli. “Documentare quello che si fa, si dice, si pensa, a beneficio degli altri e soprattutto dei posteri è atto di generosità vera e anche testimone consegnato al futuro, che si fa via umana ad immortalità terrena e voce che grida vendetta al cospetto di una libertà di stampa affidata all’arbitrio e alla compiacenza di un giornalismo alla cui crescente superbia, padrona della cronaca e della sua memoria, i fogolaristi udinesi non rendono affatto omaggio né piegano il capo. L’imperversante relativismo nella pubblica percezione delle notizie, oggi, altro non è, in fin dei conti, che la conseguenza più evidente del montante discredito sociale che la grande e anche la piccola stampa hanno agli occhi di parte non infima dell’opinione pubblica grazie ad un uso, quanto meno di disinvolto, di quella libertà che, ogni anno, il 3 maggio, dovremmo celebrare e, per quanto possibile, giornalmente presidiare!” ha detto il professore, esprimendo senz’altro preoccupazione per l’aprioristico annullamento imperversante di ogni percezione di oggettività in materia d’informazione, affidata ai mille rivoli ed ai vortici più reconditi ed impetuosi della rete. “‘Possono dimenticare le periferie della Storia ma non impedire che l’erba vi cresca. E più le abbandonano e più l’erba – la vita – cresce indisturbata, alta, rigogliosa!’ Così il grande don Tarcisio Bordignon, buonanima, nostro cappellano sociale onorario oltreché limpido e indimenticato amico” ha ricordato Travain: “Aveva ragione. Non scompariremo. Anzi”.

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