EuroAquileienses 03.10.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 3 ottobre 2022

PRIMA “ADUNATA” CIVISTA FRIULANA NELLA CULLA DEI SAVORGNAN

Impegno civico a congresso a Brazzacco, nella ricorrenza delle riunioni della storica Contadinanza, controparlamento popolare friulano promosso dagli antichi “Signori” di Udine, tiranni e tribuni della plebe regionale, la cui insegna è stata issata nel loro originario borgo di Colmalisio. Un’iniziativa del Fogolâr Civic che ha mobilitato qualificata società civile oltre alla popolazione locale.

Perché non sognare che, un domani, vicino o lontano, nella culla di quei demiurghi che, nel tentativo di soggiogarlo, destarono il popolo da soggezione, questa stessa data e questi stessi luoghi possano radunare le forze nuove di una cittadinanza friulana libera fatta d’impegno sul territorio sempre a testa alta e per un bene comune?”. Questi gli auspici che ha ispirato l’iniziativa popolare spontanea “Per una nuova Contadinanza”, “appuntamenti di cultura civica nella culla dei Savorgnan, tiranni e tribuni del popolo friulano, nella ricorrenza delle riunioni del locale controparlamento rustico, singolare esempio di democrazia in Europa, patrocinato dal massimo leader popolare della casata, il famigerato Antonio, aspirante principe democratico del Friuli rinascimentale”. Nata da un’idea dell’intellettuale civista udinese, prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, ecco, allora, che, domenica 2 ottobre 2022, in quel di Brazzacco (Moruzzo), si è svolta la “prima ‘adunata’ civista friulana” appunto “nella culla dei Savorgnan”, tra Castel Savorgnan di Brazzà, baluardo dell’antico ceppo ghibellino della casata, ed il borgo di Colmalisio, origine della potenza del ramo dei ‘Signori’ di Udine. Quindi, nella cappella castellana di San Leonardo di Noblac, patrono dei prigionieri e genio di liberazione in tutte le accezioni possibili, si è tenuto un appassionato “convegno civista”, inteso come “incontro di rappresentanze del liberale impegno civile, sociale e culturale del Friuli sui temi della cittadinanza attiva”. Dopo l’indirizzo di saluto del proprietario, erede di Casa Savorgnan, arch. Roberto Pirzio-Biroli, che ha anche ricordato la passione del padre prof. Detalmo nel valorizzare le gesta dei tanti rami della dinastia, e dopo i voti augurali della prof.ssa Renata Capria D’Aronco, cameraro dell’Arengo civico udinese contemporaneo, espressione massima di una rivitalizzazione odierna degli istituti di democrazia diretta della tradizione friulana, arma politica degli antichi ‘Signori’ di Udine, il prof. Travain ha illustrato, per sommi capi, la proposta di un’iniziativa congressuale civista a scadenza annuale nel luogo d’origine della pur varia signoria che soggiogò e sollevò ad un tempo il popolo del Friuli sino a promuoverne la costituzione più democratica dell’Europa moderna, sostenuta anche da un’aggiornata riforma della milizia. “Come le adunate delle Ordinanze ossia delle Cernide del Friuli, capitanate dai Savorgnan, si fecero congressi di cittadinanza per una comune mobilitazione contro i tiranni locali, ‘adunate’ chiameremmo, allora, questi congressi del civismo friulano ossia di quel mondo volontaristico, presidio spontaneo del bene comune, ora supporto, ora pungolo od argine per Autorità non sempre votate al supremo interesse della comunità. Chiariamo i termini – ha detto il professore – isolandone i concetti: il vero civismo non può essere confuso con i divoratori di tartine a far numero nei rinfreschi di un associazionismo ridotto a sigla utile a rastrellare contributi pubblici in cambio di misere compiacenze politiche! Civismo è il tratto di chi si spende, non di chi approfitta delle situazioni! Civismo è libertà, partecipazione, legittima rivendicazione, non certamente remissività e assuefazione ai poteri sovrastanti! Ebbene, a quel civismo temprato sul campo noi ci rivolgiamo!”. A seguire, nell’ordine, sono intervenuti la sig.ra Elisabetta Mingolo, presidente dell’Associazione “Alveare” dei Rizzi di Udine, la quale ha prontamente rimarcato meriti e necessità di un effettivo concorso sociale alla gestione della cosa pubblica, portando anche la premiata testimonianza ultradecennale del proprio gruppo a garanzia di qualità dei servizi mensa scolastici; l’ing. Aldevis Tibaldi, presidente del Comitato per la Vita del Friuli Rurale, vero tribunato della superstite civiltà contadina friulana, che ha puntato il dito contro una classe dirigente asservita non di rado a poteri ed interessi sovraordinati e forestieri, ricordando anche le usurpazioni correnti a danno dei beni comuni, patrimonio storico di un’identitaria cultura solidaristica delle genti di Furlania; la sig.ra Elena Cappellaro, per il sodalizio culturale “Amici di Santa Margherita del Gruagno”, che ha parlato dell’impegno civico a promuovere l’antico e splendido borgo grovanese anche a mezzo petizioni popolari rivolte al Fondo per l’Ambiente Italiano; sulla stessa lunghezza d’onda, il sig. Daniele Pagnutti, del locale Comitato residenti, che ha manifestato la determinazione dei borghigiani a prendere in mano la propria storia; il sig. Victor Tosoratti, presente per il Comitato dipendenti universitari di Udine contro il Green Pass, che, circa le gravi discriminazioni imposte agli obiettori vaccinali durante la cosiddetta pandemia Covid, ha accusato l’Ateneo friulano di ben poco accademica indisponibilità al dialogo scientifico, anzi, di mero asservimento al potere politico-istituzionale, dinamica perversa che in altri tempi condusse, in Italia e non solo, la cosiddetta Scienza ad avallare persino delle leggi razziali; il geom. Alessandro Berghinz, rappresentante degli Ordini dinastici di Casa Savoia, che, portando oltretutto il saluto del principe Emanuele Filiberto, ha ricordato l’opera di beneficenza sociale svolta al presente dai sodalizi connessi alla dinastia sabauda; la maestra Manuela Bondio, promotrice dell’associazione “Valtelinês in Friûl”, che ha sottolineato l’importanza di un’adesione costruttiva, culturale e solidaristica, ai territori d’approdo esistenziale, anche ricercandone antiche comunanze con le proprie realtà di provenienza; il geom. Giuseppe Capoluongo, priore della Confraternita del Santissimo Crocifisso di Udine, il quale ha ricordato il ruolo storico sociale del sodalizio da lui presieduto; il laureando sig. Daniele Lizzi, delegato del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il quale ha rimarcato un tratto distintivo dell’operato dell’associazione costituente il nucleo culturale del sopraccitato movimento civista del Fogolâr Civic, tratto individuato non nella mera rievocazione bensì in stringenti attualizzazione e rivitalizzazione del più edificante passato delle genti dell’Europa “aquileiese”. A concludere gli interventi, a rigor di logica libertaria civista, il “sorestant” locale ovvero il Sindaco di Moruzzo, dott.ssa Albina Montagnese. Assunto a sintesi di un vero civismo friulano militante, è giunto per l’occasione anche il vessillifero popolare di Aquileia e Friuli, sig. Gianfranco Passone, recante l’aquilata bandiera “Pelegrine” ossia l’insegna patriarchina presente da vari decenni nelle più pregnanti occasioni liete e funeste della Friulanità. La prof.ssa D’Aronco ha portato, inoltre, il saluto dell’Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata “Pro Arengo Udine”, del Club per l’Unesco di Udine e del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, mentre il prof. Travain ha salutato, oltreché per il promotore Fogolâr Civic, anche per il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e per quello civista udinese del Borgo Stazione. Tra gli uditori, anche i consiglieri dell’Arengo di Udine sig.ra Marisa Celotti e sig.ra Marie Christine Termine, il decano fogolarista udinese sig. Eugenio Pidutti insieme alla caposezione sig.ra Anna Rosa Caeran e alla collaboratrice maestra Rosalba Meneghini. Al termine del convegno, presieduto dal sig. Luca Durisotti, referente del Fogolâr Civic per il borgo di Colmalisio, culla dei Savorgnan di Udine, è seguito brindisi, offerto nel “foladôr” castellano dal arch. Pirzio-Biroli, e poi trasferimento nella suddetta località originaria della signoria udinese che sconvolse per secoli in Friuli i poteri costituiti avviando riforme e rivoluzioni che permisero alle classi subalterne di emergere anche politicamente.

Dopo il benvenuto alla comitiva dei convegnisti, formulato a nome dei borghigiani dal sig. Durisotti, indirizzo seguito dal saluto del sindaco dott.ssa Montagnese, un’appassionata allocuzione in friulano del prof. Travain ha spiegato il senso della cerimonia conclusiva dell’evento, con ostensione, sulla locale piazzetta della pubblica panca, del grande stendardo commemorativo della Contadinanza del Friuli, straordinario tribunato della plebe friulana, promosso nel Rinascimento da Antonio Savorgnan, che proprio la prima domenica di ottobre si riuniva per eleggere i suoi rappresentanti. E poi l’alzabandiera con lo stendardo donato al borgo dal Fogolâr Civic e recante lo stemma della signoria patrona dell’Arengo e dei diritti di democrazia diretta del popolo udinese, stemma erroneamente ma significativamente campeggiante sulle teste dei consiglieri comunali udinesi quando si riuniscono alla Loggia del Lionello. “Vive Int e Beât Beltram / il Friûl e Savorgnan! / Butìn jù dut chel sioram / cul garoful zamberlan!”: sono risuonati, in quel di Colmalisio, anche note e motti dell’inno civista rievocativo della pur terribile stagione di lotte civili e sociali del Cinquecento, tese ad affrancare il popolo friulano da tradizionali gioghi aristocratici e a fare di Udine la capitale rivoluzionaria della Friulanità. Una targa di rimembranza è stata consegnata ai borghigiani. Eccone il testo: “Tu, che tu passis achì par câs, di chest borc, scune antighe di int fuarte, visiti che e je partide propit di ca chê siorie famose dai Savorgnans di Udin, che e varès smirât di vê dut il Friûl ribaltant chei altris siôrs cun favôr di popul, che al à scomençât cussì a alçâ la creste e a pretindi vôs in cjapitul in face dai siei sorestants… Chi al è Cuelmalîs: di ca al è partît dut, ancje la plui grande tiranie e la plui grande democrazie de biele tiere furlane e de sô capitâl Udin possent, che il simbul al cjale ancjemò, sbeleot, dal alt, il moderni Consei di chê vile, memorant di no urtâ il Citadin!”. Poi ancora, insieme all’arch. Pirzio-Biroli, sopralluogo culturale al borgo, da cui, nel Duecento, l’intraprendente Federico di Colmalisio prese le mosse per assumere la gastaldia di Udine mentre i suoi successori presto sarebbero subentrati agli antichi signori di Savorgnano, cacciati per ribellione e riparati a Cergneu e Brazzacco oltreché a Cividale. Al termine, generoso rinfresco offerto dai residenti. Nota particolare: nella cappella di San Leonardo, luogo del convegno, il Fogolâr Civic ha voluto deporre, in segno d’omaggio, un bel Tricolore civico locale ed internazionale sull’inginocchiatoio del giovanissimo Pietro Savorgnan di Brazzà, l’esploratore-filantropo otto-novecentesco i cui principi di rispetto umano e culturale interetnico ebbero mortalmente a cozzare con il più bieco colonialismo francese d’Africa. Ed un ramo di tiglio, simbolo storico transfrontaliero di autonomia rurale partecipata, tratto dal virgulto dedicato a Udine al “profeta dei rustici” ossia dei cittadini regionali di un tempo, Antonio Savorgnan, primo grande leader popolare moderno della storia del Friuli, è stato lasciato ad ornare l’antico sacello gentilizio a ricordo delle sofferenze delle popolazioni lungamente soggiogate dalla feudalità. “Non dimentichiamo – ha ricordato a margine il prof. Travain – che i Savorgnan di Udine o per meglio dire quelli ‘dello Scaglione’, della ‘Scelse Nere’, aborriti come traditori ed affondatori del dominio temporale dei Patriarchi di Aquileia, in fin dei conti spodestarono una Chiesa che troppo poco evidentemente si era curata d’intenerire il cuore dei locali feudatari tanto che il Friuli risulta l’ultima regione storica d’Italia ad aver abolito, oramai alle soglie dell’Età moderna, la schiavitù della gleba! Traditori od eroi? Dipende dai valori in cui si crede!”.

GALLERIA FOTOGRAFICA del convegno civista

Apertura dei lavori (presidenza: sig. Luca Durisotti)

Saluto dell’arch. Roberto Pirzio-Biroli

Saluto della prof.ssa Renata Capria D’Aronco

Allocuzione del prof. Alberto Travain

Intervento della sig.ra Elisabetta Mingolo

Intervento dell’ing. Aldevis Tibaldi

Intervento della sig.ra Elena Cappellaro

Intervento del sig. Daniele Pagnutti

Intervento del sig. Victor Tosoratti

Intervento del geom. Alessandro Berghinz

Intervento della maestra Manuela Bondio

Intervento del geom. Giuseppe Capoluongo

Intervento del sig. Daniele Lizzi

Intervento del sindaco dott.ssa Albina Montagnese

PER UNA NUOVA CONTADINANZA 1^ adunata civista friulana nella culla dei Savorgnan (Brazzacco-Moruzzo) 02.10.2022

PAR UNE CONTADINANCE GNOVE 1e adunade civiste furlane te scune dai Savorgnans (Breçà-Murùs 02.10.2022)

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