EuroAquileienses 05.03.2022/II (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 5 marzo 2022

UDINE: IL RINNOVATO RUOLO STORICO DEI BORGHI COME CERNIERA TRA CITTÀ E TERRITORIO

Stretta di mano tra promotori del civismo identitario rionale nella Capitale del Friuli Storico, presso antica pietra di confine tra capoluogo e contado, “riscoperta” dal prof. Travain, presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, e riproposta come riferimento ideale di un auspicato programma di recupero e di rilancio del dialogo tra Udine, la cultura e le istanze civiche territoriali.

A ridosso delle celebrazioni spontanee udinesi del centenario pasoliniano, ricorrente sabato 5 marzo 2022, celebrazioni svoltesi a Porta Gemona, per iniziativa del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il presidente dei due sodalizi, prof. Alberto Travain, ha condotto le delegazioni in Via Volontari della Libertà, presso l’antica pietra di confine tra Udine e il Friuli ossia tra città e territorio, storicamente divisi da contrasti tra classi dirigenti ma uniti da antica solidarietà popolare di cui spesso i borghi udinesi furono tramite e cerniera dai tempi della larvata signoria comunale dei Savorgnan. “Questa non è una pietra miliare, come riportano certe storiografia e pubblicistica, ma l’obliato simbolo di una frontiera di competenze, prerogative, privilegi e superbia, che una parte della nostra storia seppe comunque varcare e superare, anche saldando, talvolta, comune malcontento, proteste ed istanze associanti le plebi rustiche a quelle dei rioni cittadini, in particolare nei cosiddetti Borghi Superiori” ha detto il professore. Simbolica foto di fronte al manufatto, allora, con stretta di mano tra il presidente fogolarista, la caposezione nell’antico “quintiere” di Borgo Gemona, sig.ra Paola Brochetta, e il presidente della Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest” APS, arch. Giuseppe Vacchiano, “a rinnovare gli intenti di un patto civico-culturale volto a rilanciare una coscienza storica identitaria civile della “Vile Disore” ovvero dei borghi superiori udinesi passati e presenti anche certo a partire dalla ricognizione del patrimonio simbolico della comunità, in una prospettiva di polo e volano per un costruttivo rinnovo del rapporto ideale tra città e contado che qui si incontravano faccia a faccia”. Presenti alla singolare e pregnante occasione anche la vicaria fogolarista prof.ssa Renata Capria D’Aronco, la soprintendente sociale sig.ra Marisa Celotti ed i consiglieri maestra Manuela Bondio, sig.ra Rosa Masiero, sig. Eugenio Pidutti, sig.ra Paola Taglialegne e giornalista Laura Zanelli.

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