EuroAquileienses 06.06.2022/IV (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 6 Jugn 2022

MODERNA BANDIERA FRIULANA ROSSA OROMANE” AI RAGAZZI DI CASA D’ARCANO

Investitura popolare di civica responsabilità culturale nei confronti del territorio per i giovani eredi degli antichi alfieri del Patriarcato di Aquileia. Cerimonia nel duomo, a Udine, presso l’urna del Patriarca Bertrando. Un’iniziativa di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl nel ventennale delle cerimonie sociali di benvenuto generazionale rivolte alle classi di cittadinanza neomaggiorenni.

L’idea era venuta l’anno scorso all’intendente fogolarista udinese sig.ra Marisa Celotti, che si era chiesta se non fosse stato il caso di donare, come movimento del Fogolâr Civic, una bandiera friulana a quei due ragazzi di Casa d’Arcano, eredi degli alfieri del Patriarcato, intervenuti alle rimembranze del secentenario del loro consanguineo vessillifero ed eroe nazionale friulano Marco di Moruzzo. Un’idea cui il presidente sociale prof. Alberto Travain ha subito aderito, attendendo il momento opportuno per organizzare una cerimonia ad hoc, che non rievocasse in un anacronistico rito feudale ma ne attualizzasse e rivisitasse i contenuti in senso civico-culturale contemporaneo. E l’occasione è giunta, dopo il periodo di segregazione Covid, con la ricorrenza commemorativa dell’assassinio del Patriarca Bertrando il 6 giugno 1350, fatto che coinvolse storicamente anche la famiglia degli alfieri patriarcali, nei cui ori una vena d’argento tratta dalle monete d’età bertrandiana come ricorda il prof. Maurizio d’Arcano Grattoni – si fa preghiera di perdono e di riconciliazione. Di fronte all’urna che contiene spoglie del gran Padre della Patria, nella cattedrale del capoluogo friulano, perciò, il 6 giugno 2022, nella cornice delle civiche ricordanze del personaggio, anche Patrono Civile degli udinesi, organizzate dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e dal Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, vi è stato il solenne conferimento di un moderno vessillo del Friuli ai giovani Leonardo e Ludovico Rizzardo d’Arcano Grattoni da parte del leader del fogolarismo civista locale, il sunnominato prof. Travain. Ciascuno di loro ha giurato di serbare fedelmente quella bandiera e di custodirla nella propria vita mai sottraendosi alla difesa dell’onore e della libertà della propria terra e delle sue genti, attualizzazione, questa, della formula sacramentale degli antichi gonfalonieri friulani, la stessa pronunciata dagli Arcano di fronte a Bertrando quand’egli affidò loro l’insegna della Chiesa-Stato di Aquileia il 4 luglio 1335. Motivazioni e contenuti del tutto chiaramente esplicati nell’accompagnatoria del dono, firmata dal prof. Travain ed indirizzata personalmente ad ognuno dei due ragazzi. Eccone il testo: “‘Al giovane Leonardo / Ludovico Rizzardo d’Arcano, primavera friulana, la bandiera dei padri qui attualizzata il popolo affida, non più i Patriarchi, nella rimembranza del Beato Bertrando’ (‘Al zovin Lenart / Luduì Riçart Darcjan, primevere furlane, la bandiere dai vons ca rimodernade, che je confidin no plui Patriarcjis ma la int dal popul, su la memorie dal Beât Beltram’) / Pregiatissimo, ecco la sostanza della dedica in marilenghe”, riportata su questa bandiera, che ti doniamo quale virgulto della nostra terra e della famiglia che ne ha custodito per lunghi secoli la bella insegna. Non era affatto questo lo stendardo che i tuoi avi portavano in battaglia sotto gli antichi Patriarchi di Aquileia ovvero l’azzurro cielo del Friuli solcato da un’aquila a suggerire il nome della prima metropoli regionale. Questa bandiera che, ora, cittadini posti a presidio della cultura del territorio, non più quei principi, vogliono affidarti è l’evoluzione contemporanea, molto fortunata, di un vessillo patriarchino da guerra sul quale si nutrono importanti dubbi, ma rappresenta, nonostante questo, nell’attualità, insegna benamata e tutt’altro che priva di tradizione e di suggestioni che si ricollegano comunque alla storia della tua terra e della tua gente. Questa bandiera, su fondo rosso, che ti dedichiamo nel ventennale d’intitolazione del nostro movimento, risale all’alba di questo secolo. Vi era chi voleva riecheggiare il campo di quel controverso stendardo guerresco descritto da tale Ottaviano Manin nel corso del secolo XVI. E vi era chi ambivaera il caso nostro – ad un vessillo di mobilitazione sociale distinto da quello storico territoriale: furono, allora, le rose rosse, commemorative del martirio civico’ del nostro patrono, il Patriarca Bertrando, ad ispirare lo sfondo del primo stendardo del fogolarismo culturale udinese! Per mille rivoli, la tradizione di quest’insegna, vessillo ‘da guerra’ della Friulanità oggi, cangiante richiamo contemporaneo a mobilitazione sociale e morale, trae testimonianze tra Italia, Austria, Slovenia e Cechia, rimandanti al simbolo della Signoria di Aquileia tra i secoli XVI e XVIII, ultima autentica evoluzione dell’antico nucleo dello Stato patriarcale friulano. A noi piace, inoltre, la suggestione di un riferimento al mantello purpureo di Giulio Cesare, il ‘paludamentum’ proconsolare del Padre del Friuli, da cui l’invalso nome di ‘Romane’ attribuito a quell’insegna. Anche l’asta grezza su cui s’innesta rusticamente detta bandiera, in legno di gelso, storico simbolo di riscatto delle nostre campagne, sta a rimarcare origine e spirito di questo dono nella ricorrenza del Beato Bertrando, che leggenda vuole paladino degli oppressi e fustigatore degli oppressori, grande patriarca che si affidò anche ai tuoi antenati prima che il cancro della divisione portasse alla guerra civile. Eleggendoti, quest’anno, a simbolo della nostra gioventù per ragioni storiche, gioventù alla quale da un ventennio dedichiamo specifici momenti di civica responsabilizzazione culturale, ti auguriamo di poter applicare, attualizzandolo nel tuo futuro, il sempre valido giuramento degli avi di custodire con fedeltà la bandiera dei friulani e di tutti i popoli affratellati dal mito di Aquileia, mai rinunciando a difenderne l’onore e la libertà sempre da presidiare. Sarai chiaro vanto della tua famiglia e della nostra patria, leggendario cuore “cesariano” d’Europa! Che tu vedis fortune!’”. Per la cronaca, le aste di gelso sono state confezionate dal socio fogolarista sig. Daniele Pagnutti. La cerimonia si è svolta, quindi, nel ventennale delle iniziative di benvenuto generazionale alle classi di cittadinanza neomaggiorenni, avviate da Fogolâr Civic e Academie dal Friûl nel 2002. Dopo la consegna delle bandiere e terminate le rimembranze del Patriarca Bertrando, i ragazzi d’Arcano si sono recati, con i genitori ed insieme agli alfieri delle sezioni fogolariste della città di Udine, presso la Cappella dei santi Eustachio e Giovanni Battista, sempre in cattedrale, dove sono stati resi gli onori alle spoglie degli avi che lì si conservanoha raccontato il padre dei due, il prof. Maurizio – nella tomba Arcoloniani, nome della vedova dell’ultimo eroico portabandiera dello Stato patriarcale, Marco di Moruzzo. Un momento pregnante, a legare una saga familiare alla storia del territorio.

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