EuroAquileienses 07.06.2021/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 7 Jugn 2021

TUTTI ATTORNO ALL’URNA DEL PATRIARCA DI UDINE CAPITALE

Sindaco, Gonfalone e rappresentanza di Giunta e Consiglio hanno convintamente partecipato alle rimembranze popolari spontanee del Patrono Civile della “Nuova Aquileia”, il Patriarca Bertrando, organizzate, presso la sua sepoltura, nel Duomo di Udine, dal civismo culturale locale raccolto attorno al Fogolâr Civic. L’occasione: quella del ventennale della sua proclamazione laica e del trentennale della relativa campagna civica di promozione.

Domenica 6 giugno 2021, nella quadro della “Fieste dal Patron Civîl”, celebrazioni d’iniziativa popolare nel ventennale della proclamazione del Patrono Civile di Udine e nel trentennale della relativa campagna civica di promozione in cerca di locali radici inclusive di cittadinanza e di civiltà”, nella cattedrale del capoluogo storico friulano, presso la Cappella di San Giuseppe, rappresentanze sociali e istituzionali si sono date appuntamento per l’omaggio all’urna del Patrono Civile locale, il “patriarca-principe aquileiese Bertrando di Saint Geniès, paladino e martire di una grande Udine, ‘Nuova Aquileia’ virtuosa e irriducibile, trucidato, il 6 giugno 1350, da una congiura in odio alla città”, nel 671° anniversario del suo assassinio e nel 30° del rinnovo della sua civica rimembranza. Ha preso la parola innanzitutto il prof. Alberto Travain, primo promotore della trentennale mobilitazione civico-culturale e presidente dei due sodalizi organizzatori dell’evento ossia “il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’ ed il Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friûl’”, quest’anno “con il patrocinio, la collaborazione e l’ospitalità del Comune di Udine e della Parrocchia di Santa Maria Annunziata nella Chiesa Metropolitana, l’ideale avallo delle assemblee spontanee del Parlamento culturale friulano e dell’Arengo civico udinese oltreché l’adesione del più vario impegno civile e sociale attestato in città: Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata ‘Pro Arengo Udine’, Club per l’Unesco di Udine, Confraternita del Santissimo Crocifisso di Udine, Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione’, Pro Loco di Città ‘Borgo Sole Udineovest’ APS, Associazione Giulietta e Romeo in Friuli, Coordinamento Euroregionalista Friulano ‘Europa Aquileiensis’, Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo”. Il prof. Travain si è rivolto, in lingua friulana, alla civica adunanza, poiché in quella lingua, trent’anni prima, come ha ricordato, in quello stesso luogo, di fronte all’urna del Patriarca Bertrando, iniziava una grande battaglia culturale popolare volta a riscoprire e rivitalizzare a livello sociale ed istituzionale il filone civista di un’identità friulana e mitteleuropea che, partendo da Udine, avesse davvero nel mito bertrandiano un forte riferimento epico ed etico di coesione civica positiva, partecipazione e mobilitazione contro la tirannide e la barbarie di ogni tempo. E di grande vittoria popolare ha parlato, poi, il professore, riferendosi a quella di cui si celebra il ventennale e costituita dalla proclamazione istituzionale del Patriarca Bertrando a Patrono Civile della comunità udinese.

Il prof. Travain ha, quindi, ricordato, commosso, l’impegno dei molti e la tenacia dei pochi “che a àn tignût dûre hanno perseverato nella testimonianza, anche contro stampa e poteri avversi oltreché contro ignavia e pochezza irridenti. Dal 6 giugno 1991, le rimembranze sociali bertrandiane si sono, infatti, ripetute ogni anno senza soluzione di continuità, coinvolgendo significativamente, dal 2010, anche il mondo delle scuole con suggestive “infiorate” studentesche di fine anno scolastico dedicate appunto al grande Patriarca. Ripensata, così, la tradizione del tocco floreale dell’arca dell’eroe, la cosiddetta “Benedizions des Rosis, antico rito propiziatorio affidato segnatamente, nei secoli, ai giovanissimi, primavera della comunità della bertrandiana “metropoli” friulana, rinnovata nella memoria della massima sua matrice. E sono stati proprio due bimbi udinesi, Gabriel e Rafael, quest’anno a ripetere l’antico gesto, recando all’urna un cesto di rose consegnato loro dall’ing. Ennio Valdevit, presidente di quel Parlamento culturale friulano, che, trent’anni prima, su stimolo del giovane universitario Alberto Travain, rinverdì lo storico costume delle onoranze sociali spontanee nella ricorrenza dell’uccisione del benemerito Patriarca variamente inteso come padre della patria. L’iniziativa fu reiterata, poi, principalmente dal Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, erede ideale dell’intera campagna. A ribadire il ricordo del ventennale della proclamazione patronale laica del Patriarca Bertrando in Consiglio comunale, è stato, poi, il tocco di una rosa rossa, chiara memoria di sacrificio estremo, gesto rinnovato dalla dott.ssa Marisanta di Prampero de Carvalho, che, da consigliera municipale, nel 2001, dando riscontro ad una vasta istanza sociale, ottenne il pronunciamento dell’Assise cittadina, dopo un anno di accanita lotta nelle Commissioni del Consiglio stesso.

È stata poi la volta dei sodalizi maggiormente distintisi in quella battaglia. Ecco, allora, la dedica floreale dell’Academie dal Friûl, portata dal delegato sig. Pietro Maria Crestan; quella del Fogolâr Civic, recata dalla sodale sig.ra Renata Marcuzzi; quella dell’Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata “Pro Arengo Udine”, portata dalla presidente prof.ssa Renata Capria D’Aronco; quella dell’associazionismo e del mondo laici, che variamente hanno contribuito o si accostano oggi alla promozione dell’iniziativa, dedica recata dalla sig.ra Laura Zanelli, presidente dell’Associazione Giulietta e Romeo in Friuli; quella dell’associazionismo e del mondo cattolici, portata dal sig. Giuseppe Capoluongo, priore della Confraternita del Santissimo Crocifisso. Un ramo di tiglio è stato, poi, deposto presso l’urna patriarcale dall’ing. Gildo Solari, rappresentante della Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest” APS, erede di quella realtà rionale che per prima, sullo scorcio dello scorso secolo, accolse l’invito di Academie dal Friûl a voler rimembrare le tradizioni di democrazia rustica dei borghi udinesi del Patriarca Bertrando. È stata la volta, poi, dei “quintieri” bertrandiani di Udine e del Friuli, cinque storici spicchi di città e territorio, circoscrizioni del medievale popolo-esercito del Comune e della difesa regionale patriarchina, riproposti dal Fogolâr Civic come memoria di patriottismo da rinnovare nell’attualità. Primi a rendere omaggio, il quintiere udinese di Mercatovecchio e quello friulano di Cividale, la cui bandiera è stata portata dalla sig.ra Paola Taglialegne. È seguito l’ossequio dei quintieri cittadino e regionale di Aquileia, con insegna recata dalla sig.ra Marisa Celotti. È toccato, poi, alla bandiera del quintiere urbano di Mercatonuovo e di quello territoriale di Udine, affidata alla sig.ra Milvia Cuttini, rendere gli onori al grande Patriarca, seguita dal vessillo dei quintieri udinese e friulano di Gemona, recata dalla sig.ra Paola Brochetta. Ha reso omaggio, infine, lo stendardo commemorativo del quintere comunale di Grazzano e di quello friulano occidentale, portato dalla sig.ra Iolanda Deana.

Prontamente le bandiere dei quintieri si sono piegate, in segno di saluto, al passaggio della delegazione comunale, guidata dal sindaco prof. Pietro Fontanini, con il Gonfalone della Città recato dalla “Vuardie” udinese in uniforme storica, ed integrante l’assessore alla Cultura, sig. Fabrizio Cigolot nonché la consigliera presidente della Commissione culturale del Consiglio municipale, prof.ssa Elisabetta Marioni. Presente anche il responsabile dell’Ufficio per la Lingua Friulana o “Cancelarie Furlane” del Comune di Udine, sig. Francesco Passarino. Deposto l’omaggio dell’Amministrazione con dedica bilingue, in friulano e italiano, e resi gli onori con il bianconero Gonfalone civico, il Sindaco di Udine ha rinnovato direttamente l’antico gesto propiziatorio, un tempo mediato da un canonico del Duomo, del tocco dell’urna con una rosa, che un tempo si usava riportare a casa come amuleto benaugurale, destinata perciò, dal prof. Fontanini, a Palazzo D’Aronco, la “casa comune” degli udinesi. Diede spessore e forza all’identità e allo sviluppo del nostro Friuli in particolare della città di Udine – ha detto il Primo Cittadino –, perché, con il patriarca Bertrando, Udine divenne di fatto la capitale di un territorio molto vasto. Anche questo duomo – ha soggiunto – deve molto al patriarca Bertrando, perché lui fece partire la rinascita culturale ed economica del nostro Friuli ed in particolare della nostra Udine. Siamo onorati di ricordarlo e soprattutto ci sentiamo impegnati a non dimenticare il ruolo che svolse anche a favore degli umili e dei poveri della città”. Il Sindaco ha dichiarato, infine, il proprio impegno a codificare a livello statutario la previsione annuale di una seduta solenne del Consiglio comunale udinese per commemorare il Patrono Civile, strada già aperta dall’approvazione, nella recente seduta consiliare del 31 maggio 2021, dall’approvazione di una mozione ad hoc presentata dalla succitata consigliera prof.ssa Marioni, che il Primo Cittadino ha espressamente ringraziato. Il Sindaco ha anche avuto parole di gratitudine per il prof. Travain, promotore e regista dell’evento, e per l’arciprete mons. Luciano Nobile, officiante la celebrazione eucaristica che ha preceduto le cerimonie laiche, con la presenza di rappresentanze istituzionali e sociali, e con una “preghiera” del Fogolâr Civic, nelle lingue italiana, friulana, tedesca e veneta, letta dai sodali prof.ssa Renata Capria D’Aronco, sig.ra Rosalba Meneghini e prof. Alberto Travain, collaborante la germanista prof.ssa Anna Gozzi Buliani: Signore, ti preghiamo nelle lingue di quel Patriarcato internazionale di cui Udine fu ultima capitale. Vent’anni or sono, con la proclamazione di un Patrono Civile, individuato nella figura del patriarca Bertrando, di cui si ricorda oggi l’assassinio nel 1350, il nostro Comune ha voluto indicare, a una cittadinanza sempre più varia, radici locali per un sogno universale di coesione civica anche nella varietà, su cui costruire un futuro solidale contro la tirannide e la barbarie. Sostienici lungo la strada”).

Tra i presenti, anche la prof.ssa Viviana Rojatti, che trent’anni prima era tra i presidenti di associazione – reggeva l’“Union pe Autonomie Furlane” – che parteciparono allo storico evento riavviante il costume delle rimembranze sociali bertrandiane, nel quadro, allora di quel “Parlament del Patrie dal Friûl / Skupsčina Furlanske Domovine / Parlament des Heimatlandes Friaul” che costituì coraggioso esperimento di assemblea culturale della società civile del Friuli. Messaggi di condivisione sono pervenuti anche dal vecchio Comitato per la Difesa dei Diritti dei Cittadini del Friuli Venezia Giulia, guidato dal sig. Edoardo Tomasetti insieme alla sig.ra Franca Mattiussi, soggetto anch’esso aderente, al tempo, al suddetto Parlamento sociale. Pervenuta inoltre la dedica floreale dell’associazione udinese “Cascanan”, rappresentativa delle tradizioni del locale antico borgo Castellana, promossa dal summentovato artista sig. Crestan nell’ambito della pluridecennale mobilitazione identitaria rionale patrocinata dall’intellettuale udinese dott. Travain. Presente nel Duomo anche il pittore prof. Michele Ugo Galliussi, autore del bozzetto dell’icona laica del Patriarca, esposta in municipio nella Sala del Popolo. E ancora, la più varia società udinese: dal prof. Pietro Enrico di Prampero, scienziato di fama internazionale, al popolare fotografo Gianni Strizzolo del Borgo Aquileia sino al sig. Renato Placerani, in rappresentanza ideale della famiglia del grande “Pre Checo”, capitale figura d’intellettuale dell’autonomismo storico friulano che tanto promosse il rinnovamento del mito bertrandiano nel Secondo Dopoguerra. Rimembranze, dunque, partecipate ed utili a riflettere… Terminata la manifestazione, il presidente fogolarista prof. Travain ha tutti ringraziato i collaboratori, a partire dalla succitata sig.ra Meneghini, gran cerimoniere e nonna dei due bimbi mobilitati per l’occasione e concludendo con gli amici dediti alla documentazione fotografica dell’evento: sig. Alessandro Berghinz, sig. Attilio Calligaro,  il succitato sig. Crestan e il sig. Gianni Strizzolo.

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