EuroAquileienses 07.06.2022/I (en)

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 7 June 2022

IL BERTRANDO DI CIGOLOT E FONTANINI È LONTANO ANNI LUCE DALLO SPIRITO “SITADIN” UDINESE!”

Relazione storica in Consiglio comunale senza minimo cenno alle ragioni civiche che condussero ventun anni or sono quel grande patriarca al patronato laico sulla città, affogato, oggi, invece, nella vuota retorica friulanista del Sindaco di Palazzo D’Aronco. Il presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Travain: “Bertrando, epurato del suo mito democratico da parte degli Amministratori ‘adulti’, è restituito all’attualità civica ad opera del Consiglio giovanile: gran buon segno per il futuro e monito per il presente!”.

La scelta del prof. Angelo Floramo, intellettuale di grande levatura, invitato dall’assessore alla Cultura Cigolot a tenere la commemorazione storica del Patriarca Bertrando quale Patrono Civile di Udine in Consiglio comunale, la sera del 6 giugno 2022, commemorazione senza il minimo accenno alle locali ragioni civiche di tale patronato e la forzata retorica friulanista associata all’evento, con la presentazione del nuovo Statuto municipale in friulano, sono una chiara testimonianza di quanto il Comune di Cigolot e del sindaco Fontanini sia davvero lontano dallo spirito storico degli udinesi, che non sono e non sono mai stati dei friulani tout court, dei friulani standard, ma costituiscono da sempre, nel bene e nel male, una peculiarità distinta, con una distinta funzione o ‘missione’ nella cosiddetta Patria del Friuli. Forse, venendo da fuori porta, Cigolot e Fontanini di questo non si rendono troppo conto o forse vi sono ragioni più profonde, politiche, invitanti a neutralizzare lo spirito democratico partecipativo popolare che ha imposto al Comune, nel 2001, la figura di Bertrando come simbolico nume tutelare delle giuste istanze di ‘vôs in cjapitul” della cittadinanza, dei suoi quartieri, dei borghi. Epurare il Bertrando civico udinese censurando il tema capitale della costituzione politico-amministrativa e militare caratterizzante il Comune sotto il suo governo e annegando la memoria del mitico padre fondatore del locale Arengo partecipativo nel solito mare magnum della promozione della lingua friulana, tema che può rientrare in un discorso civista ma non contenerlo automaticamente, a mio parere, è un’operazione socioculturalmente deviante. Meno male che l’assessore comunale all’Istruzione, prof.ssa Elisabetta Marioni, in senso buono un po’ una ‘mosca bianca’ nell’Amministrazione Fontanini, ha riportato quella – ‘lirica’ ha detto – commemorazione ufficiale in Consiglio nei giusti binari di una più ‘prosaica’ e fondata rievocazione dei momenti e dei contenuti salienti della mobilitazione civico-culturale approdata nel 2001 alla proclamazione patronale laica attraverso il voto della mozione della consigliera dott.ssa Marisanta di Prampero, insigne portabandiera di una vasta istanza di attualizzazione dei valori civici udinesi storici da oltre trent’anni capitanata da me. Ed ha avuto buon gioco la Marioni a vantare il lavoro svolto dai ‘suoi’ ragazzi del Consiglio comunale giovanile, effettivamente attinente al tema di una necessaria riflessione civile attorno alla figura del Patrono laico. L’avevo detto io, al mattino, ai giovanissimi di quel Consiglio Comunale dei Ragazzi, cui la Marioni mi aveva invitato, insieme a due collaboratori, in rappresentanza di oltre un trentennio di mobilitazione socioculturale: avevo detto loro che quel documentino di civiche considerazioni attuali per l’anniversario bertrandiano avrebbe facilmente spiazzato, in termini di pertinenza, il consesso degli Amministratori adulti. Sono stato profeta!”. Così il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, ha commentato le rimembranze istituzionali del Patrono Civile udinese nel Consiglio comunale del 6 giugno 2022. “Nella pratica, il Consiglio giovanile ha battuto in competenza e pertinenza quello degli ‘adulti’: gran buon segno per il futuro e monito per il presente!”.

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