EuroAquileienses 08.07.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 8 luglio 2022

IL COMUNE DI UDINE E LA DECONTESTUALIZZAZIONE DI MERCATOVECCHIO

Bocciata culturalmente da Fogolâr Civic e Academie dal Friûl la ripavimentazione della principale via del capoluogo storico del Friuli. Il presidente prof. Travain: “Visivamente avulsa da ogni richiamo all’identità del luogo! È incredibile che questo aspetto l’Amministrazione, in pratica, non lo consideri!”.

Cosa c’entri l’odierno tessuto della completanda pavimentazione di Via Mercatovecchio a Udine con le linee di sviluppo e il rapporto della primigenia contrada o piazza con il sovrastante Castello parrebbe mistero da approfondire se altro non nascondesse che la casualità di un progetto che, in buona sostanza, decontestualizza se non deturpa quello stesso spazio, slegandone assolutamente la più immediata lettura da ogni connessione o riferimento alla storia urbanistica della località. Dov’è finita la trama a ventaglio che con chiara cognizione di causa nel 2016 il noto arch. Amerigo Cherici proponeva alla città con l’avallo dell’Arengo udinese? Oggi assistiamo al completamento di un capolavoro di… neutralità, avulsità dal contesto, invece di poter godere socialmente di un’eccezionale lente, di una straordinaria eppure lineare chiave di lettura su manto stradale dell’identità stessa generatrice del centro urbano. Nulla di più insensatamente lontano. Nulla di più volutamente estraniante. Nulla di più falsamente normale. Ma, insomma, che razza di Comune abbiamo? Qui non si tratta dell’eterno lamento udinese per ogni opera che si affacci a realizzazione. A parte il fatto che l’istanza civica andrebbe quanto meno considerata e plausibilmente, se del caso, confutata, non certamente lasciata cadere senza nemmeno la dignità di un riscontro. Qui si tratta del peso che un’Amministrazione dà alla promozione dell’identità e dell’autocoscienza della comunità locale. Il nulla più assoluto. Benché l’ordine del lastricato storico sotto i portici accenni a una ratio di richiamo degli assi dello sviluppo urbano originario, nulla di nulla, oggi, riconnette questa nuova ‘geniale’ pavimentazione, affidata chiaramente ad estro artistico, all’appartenenza di quel determinato ambito a un contesto del quale ha incarnato una significativa fase espansiva, che ha modellato il nucleo della città-mercato avviata al compimento degli otto secoli!”. Questo il duro commento di voce autorevole del civismo culturale udinese – il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” oltreché cancelliere del moderno Arengo partecipativo dei cittadini – in merito ormai all’avviarsi delle ultime fasi dei lavori di ripavimentazione di Via Mercatovecchio, foro ed arteria del capoluogo storico del Friuli. “Mi chiedo perché, in ambito Lavori Pubblici, non si debba considerare importante il fatto che anche un manto stradale ed un plateatico possano farsi utile strumento di recupero di una conoscenza e di una coscienza pubbliche e sociali del territorio sul quale vengono ad incidere, costituendosi così in veicolo significativo di un senso prezioso di identità civica, irriducibile a quattro sconnesse scritte in friulano, lingua carissima la cui debita promozione risulta anch’essa decontestualizzata – nei termini e nei modi – dal nesso storico dell’Udinesità! Male, molto male!” conclude il “tribuno” culturale udinese.

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