EuroAquileienses 10.05.2021/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 10 Mai 2021

I PALII UDINESI PER FORMARE IL POPOLO AL CORAGGIO E ALLA DIFESA CIVICI

Passeggiata del Fogolâr Civic sulle orme delle tradizioni paliesche del capoluogo storico friulano. Ostentata la casacca dell’ultima fantina che vinse il Paliodonna. Il presidente sociale prof. Travain: “I palii servivano a tenere acceso lo spirito guerriero della nostra gente. Ne avremo ancora bisogno per combattere uniti le minacce che incombono sui nostri territori!”.

Numerosi erano ogni anno i palii ovvero i ludi equesti e non solamente che dovevano tenere acceso lo spirito guerriero del popolo udinese. Siamo a commemorare, ora, in maggio, infatti, in particolare il trecentesco palio delle donne del borgo cittadino di Grazzano, donne tostissime, che nel 1309 sventarono un colpo di stato militare, fatto ancor oggi, ogni anno, ricordato dal Fogolâr Civic, presso l’antica porta del quartiere: da quello storico palio femminile, nel 1994, derivò la manifestazione Paliodonna, che, diciannove anni or sono il nostro ‘Fogolâr’ tentò vanamente di salvare da affondamento e appropriazione altrui. Ecco qui, dunque, la casacca della fantina che vinse l’ultimo Paliodonna: un cimelio che si vuol sperare possa richiamare necessariamente al futuro di una comunità cittadina bisognosa di rinnovati momenti di autocelebrazione dei propri antichi vigore e virtù, arma psicologica formidabile per rafforzarne spirito e coesione contro le minacce da più parti incombenti sulla sua sicurezza e serenità!”. Così il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, che ha dedicato la passeggiata sociale (“pas-e-mieç”, “paso-e-mexo”) di domenica 9 maggio 2021 proprio alle ricchissime tradizioni paliesche di Udine, approdando, perciò, naturalmente all’angolo tra Via Mercatovecchio e Vicolo Pulesi, dove ancora, a Palazzo Sabbadini, è visibile l’anello lapideo in cui anticamente veniva issato il palio, la cui corsa lì aveva il suo traguardo: orgogliosamente ostentando la casacca della vittoriosa fantina slovena Martina Koslovic, recante il nero scaglione di Udine e dei Savorgnan, il professore ha discusso sull’argomento con significativa delegazione fogolarista. Presente la vicaria prof.ssa Renata Capria D’Aronco, la segretaria sig.ra Iolanda Deana, la portavoce sig.ra Rosalba Meneghini, la soprintendente sig.ra Marisa Celotti, i gonfalonieri sig. Giuseppe Capoluongo, sig.ra Milvia Cuttini, prof.ssa Luisa Faraci nonché le sodali sig.ra Paola Della Vecchia, sig.ra Antonietta Di Lorenzo, sig.ra Laura Zanelli. Gradita presenza anche di due storici amici e collaboratori sociali: i signori Daniele Pagnutti ed Elisabetta Mingolo, per anni significative figure dell’impegno civico-culturale nella vivace frazione udinese dei Rizzi, ora mobilitati nella valorizzazione del ridente borgo fortificato collinare di Santa Margherita del Gruagno. Intervenute anche rappresentanze del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, del Club per l’Unesco di Udine, dell’Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata “Pro Arengo Udine”, della locale Confraternita del Santissimo Crocifisso e del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” oltreché del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo. A seguire, brindisi nel cuore di Mercatovecchio e pranzo a ridosso dell’antico convento di San Pietro Martire.

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