EuroAquileienses 10.07.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 10 luglio 2022

IDENTITÀ CIVICA” SOLO DI NOME: LA UDINE DEL RAG. MICHELINI RINNEGA LA STORIA DI PIAZZETTA DEL POZZO

Fogolâr Civic e Academie dal Friûl tornano alla carica rivendicando considerazione per l’antica “agorà” della vicinia di Borgo Aquileia, importante Comune rustico aggregato alla città storica, dignità spudoratamente negata attraverso il rifiuto silente di una proposta didascalia commemorativa da collocarsi contestualmente ai recenti lavori di rifacimento. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Bisognerà trovare altre forme, più persuasive, per imporre udienza all’istanza civica a Palazzo D’Aronco!”.

Cemût che il Comun nol à invaloride la memorie storiche di borc d’Olee su la place daûr puarte”: questo il “cantin” di una lettera indirizzata il 16 giugno 2022, dal presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, insieme alla caposezione del quintiere fogolarista udinese di Aquileia, sig.ra Marisa Celotti, all’attenzione del Sindaco di Udine, prof. Pietro Fontanini, e degli assessori alla Cultura, all’Istruzione e ai Lavori Pubblici, rispettivamente sig. Fabrizio Cigolot, prof.ssa Elisabetta Marioni e rag. Loris Michelini, per chiedere conto di come mai l’Amministrazione abbia deciso tanto superbamente di snobbare la proposta, avanzata nel settembre scorso dal cenacolo civista, relativa all’ipotesi di collocazione di una qualche semplice didascalia che, inserita nel quadro dei previsti lavori di rifacimento di Piazzetta del Pozzo, immortalasse per la cittadinanza e per i turisti il luogo prescelto dell’antica “agorà” del Comune rustico di Borgo Aquileia, peculiare testimonianza d’identità civica di una città storicamente composita e democratica, concetto che a tanti autoctoni e forestieri pareva importante comunicare se non addirittura fare proprio. “Sorestants – così l’ultima lettera dei fogolaristi –, l’an passât, l’ultin di Setembar, si veve scrit di inviulâ la storie juste de vicinie di borc d’Olee metint un tabel o un cuadrel di ricuart alì, plaçute daûr puarte, cul poç, che li al veve di sei l’“agorà” de vile. Lade la robe ancje sul gjornâl. Partîts i lavôrs di ristabilidure de place, finîts, e nissun che al vedi rispindût eri mus! Sono chei la creance e ancje la culture e l’amôr de citât e dai siei citadins? Si sin permetûts, prin, di conseâ, par criticâ cumò cence rimuars, incantesemâts. E no varessial il Comun di Udin di sburtâ lis scuelis a interessâsi ancje chês di chestis robis?”. “È davvero assurdo, tra l’altro, che un vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici – mi riferisco al ragioner Michelini – esponente proprio di una lista denominata ‘Identità Civica’ non si sia reso conto dell’importante opportunità che questo nostro Fogolâr Civic ha voluto offrirgli con questa proposta indirizzata al Comune. Lo studio e la collocazione di una targhetta o di una piastrella illustrativa nel contesto dei rifacimenti dell’area attuati alla fine dell’anno scorso non avrebbe certamente dissanguato Palazzo D’Aronco, notoriamente non privo di risorse, mentre, insieme a preziosa memoria storica, avrebbe immortalato, questa volta positivamente, l’Amministrazione Fontanini. Eccezionalmente, il 3 ottobre scorso, persino il Messaggero Veneto dedicava un bell’articolo sull’argomento (cfr. A.C., Il “Fogolâr Civic”: «Una targa ricordi le adunanze di borgo», “Messaggero Veneto”, 3 ottobre 2021, https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2021/10/03/news/il-fogolar-civic-una-targa-ricordi-le-adunanze-di-borgo-1.40770604). “Nessun riscontro: troppo impegnati a fare per poter pensare oltre! Come a dire: ‘Non disturbare il conducente’! Bene… Prima si consiglia, in termini collaborativi; poi chiaramente si avrà almeno il titolo per criticare senza essere considerati disfattisti” rimarca amareggiato il prof. Travain: “Certo è che se questi Amministratori, dall’alto dei loro scranni, non ritengono di degnare nemmeno di un cenno chi si rivolge a loro nel mero interesse della città e della posterità, a tutela dell’immateriale ossia di quel bene collettivo costituito non solamente da nuovi marciapiedi ed asfaltature bensì anche da memorie in grado di forgiare positivamente tratto e carattere degli udinesi attuali, bisognerà trovare altre forme per imporre la debita udienza all’intellettualità civista, quella vera, libera, non asservita e assuefatta alla ‘corte’ di Palazzo D’Aronco!”.

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