EuroAquileienses 10.10.2021/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 10 Otubar 2021

RICORDATI A UDINE I 450 ANNI DELLA VITTORIA EUROPEA DI LEPANTO

Alla Fontana di San Giovanni, il Fogolâr Civic ha commemorato l’epica battaglia navale, momento tragico difensivo d’identità comune continentale. Segnato a terra il cuore della città levata in armi, allora, contro l’invasione turchesco. Il presidente fogolarista prof. Travain:Oggi, anche laicizzato, il simbolo storico-culturale della Croce, inalberato a Lepanto sulle nostre navi, è minacciato non dagli islamici bensì da ignoranza iconoclasta nostrana, imperversante anche nelle scuole!”.

Le Presidenze del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, rette dal prof. Alberto Travain, hanno ricordato, in Piazza Libertà, a Udine, domenica 10 ottobre 2021, il 450° anniversario della battaglia di Lepanto, avvenuta nel giorno di Santa Giustina, da cui prende nome anche un borgo udinese, il 7 ottobre 1571, vittoria epica degli alleati europei contro l’Impero ottomano avanzante. “A son 450 agns che, ai 7 di Otubar 1571, te zornade di sante Justine, unidis lis fuarcis plui gjenerosis, Europe nestre e à fermât il Turc a Lepant tal mâr di Patràs. Sot di cheste fontane dal Ricamadôr, che e à viodût chei timps, man di citadins vuê e rionç la memorie di chei di Udin, di Furlanie e di dute chê bande di Europe culì, che a àn fate bariere cuintri l’invasôr, che al veve, za timp, scoraçât pal Friûl, clamât a difindisi di bessôl dai assalts dal nemì!”: questo il testo, in lingua friulana, della dedica collocata presso la Fontana di San Giovanni, opera del grande Giovanni da Udine, targa commemorante tutti i combattenti e i caduti udinesi, friulani e centroeuropei nell’immane e plurisecolare lotta contro l’aggressione turca alle contrade del Vecchio Continente, dato storico identitario internazionalmente aggregante. “Onorìn la difese, no mai la ofese, di une civiltât cuintri di chê altre!” ha detto il prof. Travain, affermando il diritto di ogni civiltà alla propria difesa ma non all’offesa, a sua volta, di altre: “Non può dirsi affatto civiltà europea quella delle scurrili vignette su Maometto o Gesù di Nazareth, nel sacrosanto nome di una libertà incivile!”. Presso la fontana udinese, già sfondo nel 2016 delle rimembranze euroregionaliste del centocinquantenario della battaglia navale di Lissa, ultima vittoria della marina austro-veneta, il presidente fogolarista ha tratteggiato il quadro delle guerre euro-turche, che in Italia investirono innanzitutto il Friuli e la Puglia, ricordando, poi, il martirio del capitano veneziano Marcantonio Bragadin, valorosissimo difensore di Cipro e l’allestimento di una flotta continentale di contrasto all’invasione turca cui non mancarono le navi friulane. Mentre la prof.ssa Elisabetta Marioni, assessore all’Istruzione del Comune di Udine, si è complimentata con il prof. Travain per l’iniziativa e per il richiamo alle tradizioni e allo spirito della difesa civica, ricordando come Pasolini immortalò quei momenti tragici nella sua opera teatrale “I Turcs tal Friul”. La prof.ssa D’Aronco, prefetto cavalleresco gerosolimitano, ha, poi, voluto sottolineare in particolare il contributo, dato in quella battaglia, dai Cavalieri di Malta capitanati dal priore Pietro Giustiniani. La giornalista Laura Zanelli ha richiamato l’attenzione sul fatto che uno dei capitani friulani a Lepanto, Giovanni di Strassoldo, aveva sposato Giulia Savorgnan, l’affascinante sorella di Luicina, la vera “Giulietta” della nota tragedia amorosa shakespeariana. Introdotto, infine, dal prof. Travain, il tema del valore simbolico laico della Croce e del Crocifisso, come primigeni emblemi comuni dei popoli dell’orbe romano ossia delle sponde di tre continenti e poi soltanto, anche parzialmente, di quelli d’Europa, mandata in frantumi dagli imperi arabo ed ottomano l’unità culturale del Mediterraneo: È vergognoso ed indegno di uno Stato serio che il più antico simbolo di unità culturale e morale delle nostre genti sia tolto dalle scuole, non per fare un piacere ai musulmani, bensì a quattro atei di una categoria senza radici, ignorante e intollerante, incapace di leggere il dato universale e interculturale in ogni civiltà! Una battaglia, questa, che si combatte anche nelle sornione scuole del Friuli, dove i Crocifissi spariscono, si danno per danneggiati, rotti, e si ritirano dalle aule, evitando di esporre, come circa un decennio fa mi dissero a Manzano, ‘pezzi di cadavere’: ciò chiaramente con la diretta o indiretta complicità di bidelli, docenti e dirigenti!”. “Nel Veneto, hanno risolto la questione togliendo i Crocifissi dalle aule e piazzandone uno all’ingresso di ogni scuola!” ha replicato la dott.ssa Maria Luisa Ranzato, con trascorsi di presidenza scolastica, la quale ha soggiunto come spetti a Comuni e Sindaci curarsi che le scuole dei primi livelli d’istruzione siano davvero fornite del necessario: Crocifissi compresi. Foto, infine, con bandiera euroregionalista nei colori di Madre Aquileia, presso la fontana di Giovanni da Udine e singolare cerimonia conclusiva, alla confluenza tra le vie Cavour, Lionello e Savorgnana, “umbilicus urbis” rimontante proprio a quel 1571, all’incrocio di quegli stessi moderni quartieri della difesa urbana, allora riformata proprio per far fronte all’avanzata dei Turchi quando ancora la potente fortezza di Palmanova era di là da venire: utilizzando lo stesso gesso impiegato nel 2008 dall’allora sindaco prof. Furio Honsell, quando fu chiamato dal Fogolâr Civic a compiere lo stesso gesto in occasione del suo primo Compleanno della Città come Amministratore locale, il presidente prof. Travain ha segnato il cuore della vecchia Udine levata in armi contro gli Ottomani. Quella di Lepanto, ha sottolineato il gen. Ciancarella, è stata la più grande battaglia navale della storia europea, con un enorme spiegamento di forze navali, mai visto né prima né dopo. Con l’assessore all’Istruzione del Comune di Udine, prof.ssa Elisabetta Marioni, socia onoraria del Fogolâr Civic, erano presenti la vicaria sociale prof.ssa Renata Capria D’Aronco, anche prefetto del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo oltreché presidente del Club per l’Unesco di Udine e dell’Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata “Pro Arengo Udine”; le caposezione fogolariste sig.ra Paola Brochetta, sig.ra Anna Rosa Caeran, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Iolanda Deana; le consigliere prof.ssa Luisa Faraci, sig.ra Renata Marcuzzi, sig.ra Rosa Masiero, dott.ssa Maria Luisa Ranzato; la sodale sig.ra Laura Zanelli, presidente dell’Associazione Giulietta e Romeo in Friuli; le simpatizzanti sig.ra Paola Della Vecchia e sig.ra Antonietta Di Lorenzo; gli amici gen. Bruno Ciancarella e sig.ra Francesca Rodighiero, dell’Accademia Città di Udine, nonché il prof. Giorgio Vello, storico amministratore udinese. Un messaggio di partecipazione è giunto anche dall’arch. Roberto Pirzio Biroli, in ideale rappresentanza di Casa Savorgnan ovvero gli antichi Signori di Udine, che parteciparono attivamente all’epica battaglia. Letta anche la canzone udinese cinquecentesca, in lingua friulana, dedicata alla vittoria di Lepanto: “…Laudat Christ, laudat duquangh / O Furlans pizui, e grangh / A soo laud alzaat la voos / Chu nus ha di chians raiboos / Par so gratie liberaaz / Senze iessi smosciaaz / Da i loor dingh, sdentaaz in fin, / Trusse mò, trusse Stilin…”.

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