EuroAquileienses 12.06.2021/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 12 giugno 2021

11 GIUGNO: FESTA DELL’EUROPA AQUILEIESE

Ricordata per la prima volta la data in cui lo Stato patriarcale friulano divenne “euroregionale” aggregando Carniola ed Istria: celebrazioni d’iniziativa popolare nel duomo di Udine, “ultima Aquileia”, presso l’altare degli antichi patroni transfrontalieri Ermacora e Fortunato, protomartiri della bimillenaria metropoli alpino-adriatica in riva al Natissa.

È la prima volta che si festeggia la ricorrenza di quando friulani, istriani e carniolici o cragnolini si trovarono insieme sotto il simbolo dell’aquila patriarchina. Il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, insieme al Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e al Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha promosso, infatti, la celebrazione della data dell’11 giugno come “Festa dell’Europa aquileiese” ossia di quella vasta e varia compagine di terre e genti che fu la prima Mitteleuropa unita, culturalmente caratterizzata e distinta, spiritualmente ed in parte anche politicamente governata dai presuli della sua metropoli religiosa. Dopo aver concesso ai Patriarchi di Aquileia, il 3 aprile 1077, il governo della contea ducale del Friuli, l’11 giugno seguente, Enrico IV, imperatore romano-germanico, assegnava loro anche l’amministrazione delle marche di Carniola ed Istria, costituendo così una cerniera tra gli antichi regni di Germania ed Italia, sorta di ‘euroregione’, si direbbe oggi” ha ricordato il presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Alberto Travain:Il Patriarcato di Aquileia, proiezione ecclesiastica dell’antica metropoli in riva al Natissa, con un’amplissima giurisdizione tra le odierne Svizzera e Croazia ed in tempi remoti approdante al Danubio, si trovò così davvero al culmine della sua parabola storica, profetizzata – si favoleggiava – addirittura da Mago Merlino!”. Rappresentanze dei tre sodalizi si sono date, quindi, appuntamento nel Duomo di Udine, “ultima Aquileia”, sede postrema del potere patriarchino, dove, presso l’altare degli antichi Patroni transfrontalieri Ermacora e Fortunato, protomartiri aquileiesi, ai piedi di una splendida pala del Tiepolo, sono stati deposti tre mazzi di fiori con i rispettivi colori regionali dei tre distretti di Friuli, Istria e Carniola, posati rispettivamente dal suddetto prof. Travain, presidente dellAcademie dal Friûl; dalla dott.ssa Bruna Zuccolin, presidente provinciale dell’Anvgd; dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco, vicaria del Fogolâr Civic con aderenze anche nella Slovenia.

A introdurre il momento commemorativo era stato un discorso del prof. Travain, che aveva rimarcato il tratto pionieristico dell’iniziativa e la speranza che essa possa divenire tradizione civica internazionale nel ricordo di una storia aggregante sia nel passato che nel futuro “poiché se l’‘euroregione’ di oggi il cittadino comune nemmeno sa che esista, quella vicenda di condivisione, civile e culturale, nel corso dei secoli, incise senz’altro sulla coscienza e sull’affiatamento delle popolazioni: è questo che vogliamo rivitalizzare, contro sfide e minacce dell’attualità”. Le rappresentanze erano state accolte dall’arciprete della Cattedrale, mons, Luciano Nobile, che richiamando alla preghiera di fronte all’immagine dei Santi Protettori, ha formulato sinceri voti di reiterazione dell’iniziativa come richiamo a un’importante storia di solidarietà tra individui e popoli diversi. A solennizzare la cerimonia vi è stato l’inchino delle bandiere fogolariste evocanti i “quintieri” militari udinesi e friulani dell’epoca patriarcale, bandiere affidate alle sodali sig.ra Paola Brochetta, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Milvia Cuttini e sig.ra Iolanda Deana. Spiegato il grande Tricolore civico “euroaquileiese”, confezionato nel 2005 dalla decana del Fogolâr Civic, la compianta sig.ra Mirella Valzacchi, e associante i colori di Madre Aquileia e delle sue tradizioni storiche di cittadinanza. Nella delegazione fogolarista, anche la portavoce sig.ra Rosalba Meneghini, di origini orgogliosamente friulano-istriane, con cui il presidente prof. Travain aveva da tempo avviato un discorso di programmazione commemorativa ad hoc. Presenti, inoltre, tra i sodali e i simpatizzanti, la sig.ra Primarosa Braschi, la prof.ssa Luisa Faraci e sig.ra Laura Zanelli oltreché lo studente universitario sig. Daniele Lizzi, studioso di lettere classiche e di storia locale, che ha parlato della vicenda dell’ultimo alfiere dello Stato patriarcale, Marco di Moruzzo, che rifiutò, seicento anni or sono, di sottomettersi a Venezia, per cui fu arrestato, condannato e giustiziato dal governo invasore: “Un bell’esempio di tenacia nella nostra storia!”.

Dalla delegazione del Fogolâr Civic nella Repubblica di Slovenia è pervenuto un appassionato messaggio bilingue, in sloveno e friulano, a firma del referente locale, il tolminese prof. David Bizjak, accademico capodistriano: “Dragi Prijatelji! Danes je obletnica vélikega dne, ko so ljudstva sosedskih dežel Furlanije, Kranjske in Istre postali bratje in sestre, ne da bi se tega resnično zavedeli. Naši predniki so preživeli nekaj stoletij pod skupno oglejsko zastavo, kjer so se jim izoblikovale podobne vrednote, šege, podobni ideali in tudi pogledi na prihodnost. Viharji zgodovine so nas kasneje žal med seboj oddaljili, danes pa smo se znašli ponovno pod isto zastavo, tokrat evropsko. Varujmo naše skupne vrednote in ideale, ostanimo bratje in sestre, prepoznavajmo naše skupne cilje in borimo se zanje! Živela Furlanija-Slovenija-Istra, naša širša domovina! / Cjârs Amîs! Vuê al è l’inovâl dal dì cuant che i popui des regjons tacadis, chês dal Friûl, dal Cragn e de Istrie a son divignûts, cence inacuarzisi pardabon, fradis e sûrs. I nestris vons a àn vivût plui secui sot la bandiere comune, chê aquileiese, dulà che si son disvilupâts i lôr valôrs, tradi-zions e ideâi compagns, ma ancje lis visions similis dal avignî. Magari cussì no, plui tart, lis burascjis de storie a son tornadis a dividinus, tal dì di vuê si cjatìn dutcâs sot une gnove bandiere comune, cheste volte chê europeane. Tignìn a ments di protezi i nestris valôrs e ideâi, di restâ fradis e sûrs, no stin a dismenteâsi di ricognossi nestris obietîfs comuns e di batisi par rivâ a cjapâju! Vive Friûl-Slovenie-Istrie, nestre patrie plui largje!”. Le celebrazioni popolari spontanee della “1^ Festa dell’Europa aquileiese” hanno avuto, poi, seguito sotto la Loggia municipale, dove le delegazioni sociali hanno provato insieme l’inno “Cara Patria”, dedica verdiana alla Madre Aquileia, dall’opera “Attila”, papabile canto euroregionalista. Al termine, brindisi in Mercatovecchio.

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