EuroAquileienses 12.06.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 12 giugno 2022

VOTARE AI REFERENDUM È IL GIUSTO SCHIAFFO AD UNA REPUBBLICA ANTIPOPOLARE!”

Il presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Travain, contro lo Stato italiano che impone il “quorum” alla democrazia diretta ma non a quella rappresentativa.

Una Repubblica democratica che pretende un numero minimo di votanti – il cosiddetto quorum – affinché un referendum sia valido e non lo richiede, invece, in occasione delle varie elezioni politiche e amministrative a me non sembra affatto democratica e tanto meno seria e amante del suo popolo. Un referendum può decadere se la gente va al mare e un’elezione politica no? Quindi possono bastare i voti di quattro gatti per eleggere un Parlamento, un Consiglio regionale o comunale, mentre non bastano per accreditare il responso di un referendum? Una repubblica così a me sembra davvero antipopolare. Ecco che, allora, andare a votare ai referendum può essere il giusto schiaffo per tutta risposta!”. Questa l’opinione del presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, a ridosso delle consultazioni referendarie italiane del 12 giugno 2022. “Noi abbiamo promosso a Udine la rinascita della democrazia diretta attraverso la riconvocazione dell’Arengo popolare cittadino, vuolsi istituito o comunque sviluppato dal patriarca medievale aquileiese Bertrando di Sant Geniès. Ebbene, andare a votare al referendum è come rinnovare l’Arengo udinese democratico di tanti secoli fa!”.

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