EuroAquileienses 12.06.2022/II (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 12 Jugn 2022

ALLA RICHINVELDA UDINE RAPPRESENTATA SOLAMENTE DAL FOGOLÂR CIVIC

Fiori da Castel Savorgnan di Brazzà a rinnovare il vincolo di fedeltà e gratitudine delle genti udinesi nei confronti del patriarca di Aquileia Bertrando, capo religioso e civile dell’Alpe-Adria storica, assassinato nel 1350, sulla riva destra del Tagliamento, da una congiura delle tracotanti classi dirigenti regionali dell’epoca. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Questo dovrebbe essere proclamato sito storico di valenza ‘euroregionale’!”. L’arch. Pirzio-Biroli: “Dove sono oggi le rappresentanze istituzionali di quella cosiddetta ‘Capitâl dal Friûl’ che deve tutto a quel suo storico principe-vescovo?”.

Alta rappresentanza fogolarista udinese presente alle celebrazioni eucaristiche, in lingua nazionale friulana, commemorative del Beato Bertrando, domenica 12 giugno 2022, sul campo della Richinvelda, nel Friuli occidentale. Intervenuti il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, oltreché l’illustre sodale arch. Roberto Pirzio-Biroli, in ideale rappresentanza di Casa Savorgnan, signoria cittadina e territoriale prima fautrice del grande Principe-Patriarca. Bandiera aquilata a terra, rossa come il sangue del sacrificio di chi si è battuto per un bene davvero comune. Sopra, un delicato mazzo di rose tratte da Castel Savorgnan di Brazzà: le tenaci rose della contessa Cora, otto-novecentesca benefattrice e combattente indimenticata per la giustizia e i diritti umani. Suggestiva e partecipata la Santa Messa all’aperto. Accorata la predica del rinomato parroco del santuario internazionale del Preziosissimo Sangue di Clauzetto, don Italico José Gerometta, che ha sottolineato fondamentalmente la dedica ai “puars” calpestati dai “siôrs” del martirio di Bertrando. Apprezzato anche l’intervento del giovane sindaco di San Giorgio della Richinvelda, dott. Michele Leon, che ha dichiarato come uso e rispetto della lingua friulana siano innanzitutto un omaggio ai padri e alla nobilissima loro storia di sacrifici e di dignità. Al termine delle celebrazioni, una straordinaria processione ha attraversato il campo di battaglia per raggiungere il cippo commemorativo dell’assassinio del Patriarca. Poi, nella chiesetta di San Nicolo, presso la lastra su cui fu trascinato Bertrando morente, dove credenza popolare impone un tradizionale tocco di fazzoletti, il presidente fogolarista udinese prof. Travain ha calato l’insegna e il fazzoletto sociali deponendo, insieme all’arch. Pirzio-Biroli, le fresche rose di Cora Slocomb Savorgnan di Brazzà, trattenendone una, secondo antico costume udinese, da riportarsi a casa come amuleto devozionale. “Avevamo invitato, anni fa, i presidenti della nostra e delle regioni contermini ad avviare una forma di promozione congiunta del luogo come sito storico ‘euroregionale’, vista la pregnanza interregionale e transfrontaliera della figura e della vicenda del Patriarca Bertrando, antico primate religioso e principe dell’Alpe-Adria. Nessun riscontro. Bisognerà insistere. Questo è un luogo sacro – sembra un controsenso – anche sul piano laico, sociale, civile. Il mito del pastore-monarca che porta il suo esempio di buon governo sino al sacrificio supremo è materia universale e a maggior ragione transnazionale mitteleuropea!” ha concluso il leader di Fogolâr Civic. “Dov’è qui Udine oltre a noi due? Dov’è qui Udine oltre a Fogolâr Civic? Come mai la cosiddetta ‘Capitâl dal Friûl’, che tutto deve a Bertrando, non è presente qui in forma ufficiale, mentre mezzo va in processione sul campo della Richinvelda?” è stato il giusto commento del noto architetto ideatore del celebre parco del Cormor. Concluso il pregnante evento religioso e culturale, i fogolaristi hanno donato al valido don Gerometta, “grant plevan dai Asìns e lum spirituâl dai popui antîcs di Concuardie furlane”, copia del prezioso testo curato dal prof. Travain e intitolato “Marco di Moruzzo. L’ultimo portabandiera della prima Mitteleuropa”, pubblicato dal Comune di Moruzzo nel 2021, in occasione del seicentenario dell’esecuzione dell’ultimo eroico alfiere dello Stato patriarcale di Aquileia.

Precedente EuroAquileienses 12.06.2022/II (it) Successivo EuroAquileienses 12.06.2022/III (en)