EuroAquileienses 12.07.2022/II (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 12 Lui 2022

A UDINE IL FOGOLÂR CIVIC “RESTITUISCE” LO “SCHIAFFO” RICEVUTO DAL SINDACO

In occasione della festa patronale, il movimento civista guidato dal prof. Travain ritira l’insegna quando, sul sagrato del Duomo, interviene il Primo Cittadino prof. Fontanini. Oltraggiata lo scorso 6 giugno col mancato invito di cortesia al primo Consiglio comunale in memoria del Patrono Civile Bertrando, proclamato fondamentalmente grazie alla pluridecennale azione del movimento, la formazione culturale cittadina si è ritenuta gravemente offesa dall’Amministrazione di Palazzo D’Aronco: “Porgere l’altra guancia? Nell’altro mondo, altrimenti finisce che, in questo, per forza, i ‘cattivi’ sono destinati a vincerla sempre. E questo è altamente diseducativo ed annichilente per chi cerca di costruire, nel proprio piccolo, laicamente o meno, un futuro immediato degno di essere vissuto!”.

Non appena il Sindaco ha preso la parola, sul sagrato del duomo, a Udine, dopo impartita la benedizione alla città da parte delle autorità ecclesiastiche convenute in occasione della festa patronale religiosa cattolica dei santi Ermacora e Fortunato, la rossa orifiamma del “Fogolâr Civic”, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico guidato dall’intellettuale udinese prof. Alberto Travain e riassumente tutte le iniziative civiste promosse dallo stesso nell’arco di oltre trent’anni, si è ritirata tutt’altro che in sordina, attraversando, levata, sopra le teste della folla dei fedeli, la piazza antistante la cattedrale. A reggerla: il prof. Travain in persona, accompagnato dalla decana sociale maestra Manuela Bondio. “Dopo tutto quello che abbiamo fatto per promuovere socialmente e istituzionalmente un rinnovamento attualizzante ed edificante del mito civico del Patriarca Bertrando in questa nostra Udine e non solamente, il 6 giugno scorso l’Amministrazione Fontanini non ci ha degnati nemmeno della fredda cortesia di un invito pro forma al primo Consiglio comunale indetto in memoria di quel Patrono Civile, fondamentalmente proclamato grazie alla pluridecennale nostra azione: chi si è impegnato veramente in questi anni si è sentito offeso, gravemente offeso dall’Amministrazione di Palazzo D’Aronco, che volutamente – questo è inoppugnabile – ha agito ‘contro’ di noi, con superbo disprezzo che non potremo – anzi non dovremo – mai perdonare. Oggi è festa cristiana e certo questi termini non sono cristiani, ma vi è un mondo all’esterno ed anche all’interno del Cristianesimo che anela non solo ad un Oltretomba paradisiaco ma desidererebbe anche porre un argine alle ‘cattiverie’ e alle ingiustizie del vivere il presente. Porgere l’altra guancia? Nell’altro mondo, altrimenti finisce che, in questo, per forza, i ‘cattivi’ sono destinati a vincerla sempre. E questo è altamente diseducativo ed annichilente per chi cerca di costruire, nel proprio piccolo, laicamente o meno, un futuro immediato degno di essere vissuto!”. Così il prof. Travain: “Cosa abbiamo ottenuto con questo gesto, pur sempre, alto, garbato, nobile, urbano? Nulla di concreto, ma esiste anche l’onore, la dignità, la difesa legittima del proprio valore senza mai nulla togliere agli altri. Nulla di concreto ma sufficiente per urlare in faccia simbolicamente ai nostri ‘sorestants’ che non hanno diritto di vita e di morte su memorie e meriti del miglior civismo di questa città. Non accetteremo di essere calpestati, degradati, annullati!”.

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