EuroAquileienses 13.06.2022/I (en)

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 13 June 2022

ABOLIRE LA SOVRANITÀ DI UN POPOLO CHE NON LA VUOLE

Quorum anche alle elezioni, pena il commissariamento statale od europeo: questa, da Udine, la proposta provocatoria del presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Travain: “Così, visto il fiasco dei referendum popolari, i cittadini italiani potranno tranquillamente andare al mare ed affidare definitivamente il bene pubblico a chi li sovrasta! Se lo meritano!”.

Concordo perfettamente con il giornalista italiano Marco Travaglio, il quale, anni fa, sosteneva che in Italia si dovessero abolire le Regioni, da sostituire con Prefetti austriaci. Non mi limiterei alle Regioni. Anche nel caso di questo referendum il popolo italiano ha dimostrato di rifiutare inequivocabilmente la sovranità riconosciutagli. Ebbene aboliamola! Come fare? Estendiamo il quorum dei votanti anche alle elezioni. Se anche in quel caso la gente non andasse a votare, si passerebbe ad un commissariamento!”. Così, da Udine, in Friuli, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, ha commentato i risultati disarmanti dei referendum popolari dello scorso 12 giugno, disertati dalla cittadinanza: “Si imponga ora il quorum alle elezioni politiche, a quelle regionali ed a quelle locali e qualora questo non fosse raggiunto, si proceda subito con un bel commissariamento sussidiario, statale per Regioni e Comuni ed eurocomunitario per lo Stato! Non c’è motivo di piangere o adirarsi: il popolo sovrano in Italia chiaramente non vuole essere tale! Perfetto, gli si tolga la sovranità che non merita e per la quale, però, si è combattuto non soltanto dalla Resistenza ovvero dal Risorgimento ad oggi, ma da secoli, anzi da millenni: da quando politicamente nacque davvero la prima Italia, nel lontanissimo 91 a.C., proprio da una rivolta per i diritti di cittadinanza! Vorrei vedere il prossimo anno, se effettivamente il quorum dei votanti costituisse un limite al voto popolare quante Amministrazioni passerebbero ai Prefetti di Roma o di Bruxelles e quanto, quindi, per amor di poltrona, partiti e movimenti si mobiliterebbero per trascinare il popolino alle urne!”.

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