Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 14 gennaio 2022
PALAZZO D’ARONCO SNOBBA L’“AGORÀ” DI BORGO AQUILEIA A UDINE: “CHI CURA IN COMUNE L’’IDENTITÀ CIVICA’?”
Il Comune ‘lavora’ in Piazzetta del Pozzo ma spregia le istanze del Fogolâr Civic che ne chiedeva riconoscimento storico-civile adeguato attraverso la semplice collocazione di un richiamo commemorativo del ruolo del sito. “Questa sarebbe la collaborazione tra cittadini e amministratori: né un cenno di accordo né uno di dissenso ma la sola superbia di un mancato riscontro e di un procedere senza considerare?”. Così il presidente fogolarista prof. Travain, che amareggiato conclude con un perentorio “Ce ne ricorderemo in campagna elettorale!”.
Un nastro con i colori civici del rivisitato “quintere” locale di borgo Aquileia e la scritta “Chi al veve di sei, tal Cinccent, l’‘agorà’ dai borcs di Olee e di Ronc, Comun antîc, che cumò nissun no si vise e interesse scomençant dal Comun di Udin”: il tutto a firma del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” guidato dal prof. Alberto Travain. Questa la dedica commemorativa, collocata sulla vera da pozzo della storica cisterna all’ombra della torre di Porta Aquileia, che il cenacolo fogolarista udinese ha posto “come segno di rimembranza di una lunga e gloriosa storia civile: quella rustico-municipale dei borghi Aquileia e Ronchi, che nel secolo XVI deliberarono di realizzare un’agorà o foro che dir si voglia della comunità locale dove oggi insiste la cosiddetta Piazzetta del Pozzo”. “Un fatto importante di microstoria civica che dovrebbe essere conosciuto e condiviso dalla popolazione come fatto di identità e di orgoglio. Noi siamo qui, oggi, presso questa vera, nel giorno del Beato Odorico, custodito nell’ora cinquecentenaria parrocchiale rionale, a testimoniare amaramente la mancanza di un’attenzione, innanzitutto ma non solo istituzionale, all’identità civica passata, se non più presente, di un antico borgo amministrativo di questa sedicente ‘Capitale del Friuli Storico’” ha detto il presidente del Fogolâr Civic alla rappresentanza sociale invitata al privato momento commemorativo del 14 gennaio 2022. Eppure, “alla cortese attenzione dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Udine”, ossia il vicesindaco rag. Loris Michelini, il 30 settembre 2021, il leader fogolarista, insieme alla caposezione del locale “quintiere” sociale, sig.ra Marisa Celotti, aveva indirizzato e depositato presso gli Uffici municipali una concisa istanza riferita, in oggetto, proprio ad “iscrizione in piazzetta del Pozzo commemorativa delle antiche adunanze di Borgo Aquileia”. “Pregiatissimo, la presente per formulare culturale sollecito a voler prevedere, nell’ambito del corrente riassetto dell’area di piazzetta del Pozzo, l’inserimento di breve iscrizione commemorativa di luogo d’adunanza dell’antica assemblea dello storico Comune di Borgo Aquileia, significativa memoria democratica e matrice virtuosa d’identità civica”. Lettera morta. Eppure anche il principale quotidiano udinese aveva rilanciato non senza enfasi, dalle proprie colonne, notizia del fatto: cfr. Alessandro Cesare, Il “Fogolâr Civic”: «Una targa ricordi le adunanze di borgo», “Messaggero Veneto”, 3 ottobre 2021 – https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2021/10/03/news/il-fogolar-civic-una-targa-ricordi-le-adunanze-di-borgo-1.40770604, consultato 14.01.2022). Lettera morta. “Ma chi cura a Udine, in Comune, il tema dell’identità civica, che non è certamente un orpello, una futilità, e non è certo materia chiamata a oberare ulteriormente chi segue, nell’Amministrazione, il gran calderone della ‘cultura’? Non a caso, il popolare politico d’Oltrelivenza dott. Luca Zaia, saldamente alla presidenza della sua Regione, nel 2005, nei panni di vice-premier regionale, assunse il referato ‘all’identità veneta’, delega specifica separata dall’Assessorato alla Cultura! E meno male che la formazione che ha espresso in Comune il nostro vicesindaco si chiama proprio ‘Identità Civica’. Meno male! Spiace pervenire a tali considerazioni avendo ricorrentemente notato e riconosciuto, non senza meraviglia, valide espressioni di richiamo ad un orgoglio civico udinese e friulano facente qua e là capolino nell’alacre agire del rag. Michelini. Spiace quando si porge liberalmente il braccio a sostegno ed incremento del bene comune vedersi ricambiati con un silente schiaffo. A proposito d’identità storica: i friulani solitamente gli affronti subiti se li legano al dito; non ne parliamo degli udinesi DOC!”. Presenti, accanto al presidente prof. Travain, la vicaria sociale, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, la caposezione del quintiere udinese di borgo Aquileia, sig.ra Marisa Celotti, e quella del quintiere di borgo Gemona, sig.ra Paola Brochetta, oltre alle consigliere movimentali maestra Manuela Bondio, sig.ra Paola Della Vecchia, sig.ra Rosa Masiero e sig.ra Paola Taglialegne. Messaggi di partecipazione dalla caposezione fogolarista del quintere di Mercatonuovo, sig.ra Milvia Cuttini, e dalla consigliera sig.ra Laura Zanelli. Intervenuto anche lo scrittore friulano e cultore di storia patria sig. Gianni Meneghin. Foto di rito con la cosiddetta “bandiera friulana da guerra”, recante il colore del mantello purpureo di Giulio Cesare, padre del Friuli.