EuroAquileienses 14.03.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 14 marzo 2022

IL SANGUE UCRAINO, PREZZO DELL’IGNAVIA DELL’OCCIDENTE

Lucide ed acri riflessioni sulla guerra nell’Europa orientale da un giovane sodale statunitense di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl: “La mia stima e il mio affetto soltanto ai coraggiosi cittadini d’Ucraina!”.

Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”: mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata. “Con questa frase di Tito Livio” il giovane corrispondente statunitense del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, sig. Francesco Nicolettis, ha introdotto una lettera di “riflessioni sull’invasione russa dell’Ucraina e su come l’Occidente sia rimasto a guardare, inebetito come un bambino davanti a un negozio di caramelle. Un Occidente con l’Alzheimer, apparentemente incapace di ricordare gli anni precedenti allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale”. “Non saranno parole gentili, le mie, né nei confronti degli Stati Uniti e nemmeno nei confronti dell’Europa, questi due vuoti ‘baluardi’ di Democrazia e Libertà!” prosegue Nicolettis: “Voglio partire proprio dall’Europa, la mia terra natia, che sembra essersi completamente scordata i valori per i quali si è battuta nella sua storia millenaria. Un’Europa disunita persino dinanzi ad un avversario pericoloso come la Russia di Putin. Un’Europa incapace di far fronte comune, che ha lasciato la Russia annettersi tranquillamente la Crimea nel 2014, chiudendo entrambi gli occhi a fini puramente economici. Si sa, la Russia porta gas e, quindi, meglio non lanciarsi in oltre ad una condanna verbale e flebili sanzioni. Le avvisaglie di questa crisi c’erano tutte; eppure, l’Europa ha preferito mettere in primo piano i suoi interessi economici piuttosto che imbastire una risposta netta e decisa, dimostrando palesemente quanto tutte le parole ipocrite dei suoi capi politici fossero soltanto aria fritta, un’illusione, come il ‘Peace for our times!’ del primo ministro britannico Chamberlain un anno prima dello scoppio del Secondo Conflitto Mondiale. Un’Europa che si aspettava, forse, una qualche linea guida dagli Yankee d’oltreoceano, succube degli stessi ed apparentemente incapace di prendere l’iniziativa sulle questioni riguardanti il proprio continente. E dov’erano gli Americani mentre Putin si annetteva l’Ucraina? Dov’erano i gloriosi esportatori di Democrazia, i mantenitori della ‘Pax Americana’, i portatori della torcia della Libertà e i difensori degli oppressi di tutto il mondo? Impegnati a battibeccare sulle loro beghe interne, distratti, indifferenti… pavidi! Pavidi sono stati sia l’Europa che gli Stati Uniti! Pavidi di fronte a Putin come quei genitori che dicono ‘Se un bullo ti importuna a scuola, ignoralo, vedrai che ti lascerà stare!’. Una bugia detta nella speranza che si avveri ma pur sempre una bugia, perché ai bulli, di tanto in tanto, bisogna dare un pugno sul naso! Sono estremamente deluso tanto dall’Europa quanto soprattutto dagli Stati Uniti, la mia Nazione per scelta! Una Nazione che va spargendo ai quattro venti la sua determinazione a tenere testa ai prepotenti mondiali in difesa dei più deboli, ma che ha lasciato l’Ucraina da sola. Certo, hanno inviato armi e soldi, minacciato ed imposto sanzioni, ma nulla di tutto ciò ha dato loro un vantaggio a livello diplomatico. Sono sicuro che se Lady Liberty avesse un’anima, avrebbe già lasciato cadere la sua torcia nella baia di Nuova York e abdicato al suo incarico! L’obiettivo primario deve sempre essere la Pace e bisogna certamente cercare di mantenerla tramite canali diplomatici, ma alle volte, per usare un’altra frase degli antichi, “Si vis pacem, para bellum’! Forse, l’invio di truppe NATO sul suolo ucraino dopo l’invasione del 2014 avrebbe accentuato la rabbia di Putin, ma avrebbe sicuramente dato più peso alle richieste dell’Occidente, fungendo da deterrente ad eventuali colpi di testa da parte del Cremlino. Ora, invece, l’Ucraina si trova da sola, come tanti Paesi prima di essa, ad affrontare uno scontro impari, armata solo del coraggio dei suoi cittadini, abbandonata da coloro che si ergono a difensori degli oppressi, stritolata dagli interessi geopolitici di due superpotenze. A loro, ai coraggiosi Cittadini ucraini, va il mio più profondo affetto, la mia stima e l’auspicio che questo insensato spargimento di sangue finisca presto! I Cittadini ucraini stanno mostrando all’Occidente, con il loro sangue, il prezzo della sua ignava!”. “Condivido pienamente il senso di questo accorato messaggio che valido nostro socio ci invia dagli Stati Uniti” ha commentato il presidente fogolarista udinese prof. Alberto Travain: “La Pace si costruisce con la cultura della non violenza e della solidarietà ma anche, purtroppo, con la deterrenza bruta delle armi più terribili, quelle che nessuno si assumerebbe veramente la responsabilità di usare e, quindi, le uniche in grado di impedire effettivamente i conflitti, tradotti a piccole, orrende ma ‘combattibili’ guerre locali, senza concretamente cruento impatto globale. È proprio questo il problema dell’Ucraina: pur con prevedibili gravi conseguenze sul piano dell’approvigionamento energetico, quella guerra ‘non tocca la carne’ d’Europa e del mondo. È solo una delle tante guerricciole assassine che si fanno da sempre per la gioia dei potenti sempre più prepotenti nonché di affaristi ed avventurieri che, nel bene e nel male, ci guadagnano sempre. Violenze, saccheggi, distruzioni, come per millenni, senza soluzione di continuità: non la minaccia letale ma salvifica di due pulsanti contrapposti che nessuno davvero oserebbe mai premere! ‘Si vis pacem, para bellum’ dicevano i nostri antenati Romani: se vuoi la pace, prepara la guerra. Ebbene oggi il senso di quella frase non corrisponderebbe ovviamente alla chiamata alle armi di legioni di ‘najoni’ da mandare ad uccidere e morire magari ancora con il fucile 91, bensì allo creazione di un apparato difensivo all’avanguardia, in grado di costituire ‘argomento’ in sede di crisi diplomatica internazionale. Non c’è altro, oltre a pregare…!”.

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