EuroAquileienses 15.08.2021/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 15 Avost 2021

AUTOGESTITA TOMBOLA UDINESE DI FERRAGOSTO

Privata iniziativa sociale di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl ha rinnovato la tradizione civica del gioco più amato dalla vecchia Udine. Il presidente prof. Travain: “Se il Comune latita, si fa ‘di bessôi’!”.

Nonostante il Comune si sia ben guardato dal riproporre un’iniziativa amatissima nella vecchia Udine, gli udinesi – per lo meno alcuni – non hanno ceduto sull’antica tradizione della Tombola di Ferragosto o Madone di Avost“ in lingua locale e si sono organizzati autonomamente, privatamente, senza premi in denaro, ma solo con lo spirito genuino del sano stare insieme di una volta. Auspici di tutto questo, neanche dirlo, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” ed il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il cui presidente, prof. Alberto Travain, ha, si fa per dire, tenuto il banco di un gioco da tavolo itinerante, tra amici e sodali, rigorosamente svoltosi nella giornata del 15 agosto 2021, a Udine, tra il Castello e la Loggia del Lionello, con una pentecostale, plurilingue, chiamata di numeri nei più vari idiomi del Friuli, d’Italia e d’Europa, a ricordare la vantata centralità di Udine, non soltanto nella Piccola Patria, ma rispetto all’intero Vecchio Continente. Hanno segnatamente collaborato alla realizzazione dell’iniziativa i fogolaristi sig.ra Anna Rosa Caeran, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Iolanda Deana, sig.ra Paola Della Vecchia, sig.ra Antonietta Di Lorenzo e, per l’Academie dal Friûl, l’universitario sig. Daniele Lizzi. La tombola, gioco napoletano del Settecento di particolare rimembranza natalizia, un secolo dopo era già popolare trastullo agostano nella Capitale del Friuli Storico, dove i cittadini di mezza età ancora ricordano, non foss’altro che per sentito dire in famiglia, i fasti della grande kermesse estiva di un tempo, la cui sede deputata era il Zardin Grant“ oggi Piazza Primo Maggio, prima che piccoloborghesi smanie per la villeggiatura portassero parte della cittadinanza ad abbandonare, in quel periodo, Udine per altri lidi. A parte il pur pragmatico provincialismo di ragionamenti posti in questi termini, il fatto che l’Amministrazione di una pseudo-Capitale del Friuli o anche solo dell’ultima città di questo recondito angolo di mondo non consideri doveroso e opportuno aggregare stanziali“ e turisti per lo meno attorno ad occasioni ludico-culturali che soddisfino le loro esigenze, valorizzando la località anche quando parte della cittadinanza è altrove, non è valido esempio di buon governo!“ ha commentato il prof. Travain: Se il 15 agosto, data riportata anche nell’anello del Palio cittadino, a Palazzo Sabbadini, in Mercatovecchio, dobbiamo proprio organizzarci ‘di bessôi’, lo faremo volentieri e ne saremo orgogliosi. Orgogliosi di essere, di fatto, noi il Comune di Udine!“.

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