EuroAquileienses 15.08.2022/II (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 15 Avost 2022

DA UDINE A SONDRIO NEL NOME DI AQUILEIA

In Valtellina, al confine occidentale dell’antico Patriarcato friulano, Fogolâr Civic e Academie dal Friûl hanno reso omaggio alle reliquie del beato don Nicolò Rusca, arciprete-eroe valligiano secentesco contro la tirannide dei Grigioni, il cui martirio alimentò i terribili odi civili e religiosi sfociati, poi, nel cosiddetto Sacro Macello, fomentato dagli Asburgo, fronteggiati, a loro volta, da Venezia e Francia. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Onoriamo i giusti tra le nazioni e le religioni che in ogni tempo e luogo si spesero per conciliare le differenze!”.

Valtellina 1620-1626 / Alle vittime e ai giusti sacrificati nella peggior guerra di religione, armata dalla politica, che abbia insanguinato, in Età moderna, al suo confine nordoccidentale, l’internazionale Patriarcato di Aquileia, Chiesa madre della Mitteleuropa, con coscienza storica di comunione e fraterno spirito interregionale e transfrontaliero Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’ + Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friûl’”. Questa la dedica che il civismo euroregionalista di Udine ha collocato a Sondrio, il 6 agosto 2022, presso l’altare della Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, patroni del capoluogo valtellinese, accanto alle reliquie del beato martire cattolico ed eroe valligiano secentesco don Nicolò Rusca, torturato a morte perché accusato di cospirare contro il dominio grigionese, a sua volta reputato oppressore delle locali tradizioni cattoliche, presidiate dalla Chiesa di Como, suffraganea della metropoli alpino-adriatica di Aquileia. Una delegazione civica friulano-valtellinese, con i decani del Fogolâr Civic ossia la maestra Manuela Bondio e l’educatore Eugenio Pidutti, accompagnati dal giovane sig. Luca Trutalli, è stata poi cordialmente accolta dall’arciprete sondriotto don Christian Bricola, cui ha rappresentato prontamente il saluto del presidente fogolarista udinese prof. Alberto Travain, anima contemporanea di un recupero in chiave condivisa delle memorie storiche delle popolazioni affratellate un tempo dal grande e prestigioso Patriarcato friulano. Don Bricola ha, quindi, fatto pervenire a Udine, al prof. Travain, copia di qualificata biografia dell’illustre suo predecessore all’arcipretura di Sondrio, la cui tragica fine contribuì ad aizzare ferocemente parte dei valligiani contro la dominazione retica sino a sfociare nel massacro terribile del cosiddetto Sacro Macello del 1620 e nella conseguente Guerra di Valtellina, fomentata dagli Asburgo di Spagna ed Austria con la scusa di difendere il cattolicesimo dal protestantesimo. Al tempo – ha ricordato Travain – il patriarca filoveneziano di Aquileia, ecclesiasticamente superiore del Rusca e del suo stesso vescovo comasco, non dovette facilmente incidere sulle fosche vicende della grande diocesi lariana, estromessovi dal governo asburgico come sospetto nemico marciano, visto che Venezia, in odio agli Asburgo, cattolicissimi, non disdegnava di appoggiare i protestanti. Abbiamo ricordato quelle vicissitudini lo scorso 19 luglio, nel duomo patriarcale di Udine, presso lo stallo dei presuli di Como. Ebbene di quei fatti noi riteniamo di rilevare e di segnalare in particolare il sacrificio dei giusti ossia di coloro che ebbero a spendersi – tra questi il Rusca – per un dialogo compatibile tra le componenti religiose e politiche di quella strategica Valtellina, quattrocento anni fa, corridoio d’Europa!”.

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