EuroAquileienses 16.04.2021/I (it)

Comunicato ACADEMIE DAL FRIÛL alla stampa italiana – Udine, 16 aprile 2021

PRIMO TELESIMPOSIO ACADEMIE DAL FRIÛL RICORDANDO LA “SIGNORA DELLE BANDIERE”

Avviati i mensili incontri telematici dello storico circolo universitario friulanista. Simposio inaugurale dedicato al trigesimo della scomparsa della decana del correlato movimento civico, sig.ra Valzacchi.

Si riunivano ogni domenica sera al Caffè Contarena di Udine e facevano le ore piccole, non tra i bagordi ma tra i più accesi confronti politico-culturali inerenti al tema della salvaguardia e del rafforzamento delle identità comunitarie del Friuli. Epoche lontane. Ora, in tempo di Covid, lo sviluppo più o meno forzato dei collegamenti in rete ha portato anche il vecchio Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, sorto a ridosso dell’Ateneo udinese nel 1994 e diretto dal prof. Alberto Travain, ad adeguarsi alla situazione. Ecco, allora, che nella serata del 15 aprile 2021 si è svolto online il primo dei mensili nuovi “TeleSimposis” dell’associazione. Tema prescelto: vita e morte in Friuli oggi e nel resto del mondo a procedere dall’area Alpe-Adria, con collegamenti dalla vicina Slovenia e anche dagli Stati Uniti d’America. Esplicito il riferimento al trigesimo della scomparsa della decana del movimento euroregionalista del Fogolâr Civic cui l’Academie dal Friûl afferisce. La compianta sig.ra Mirella Valzacchi, madre ed immancabile collaboratrice del presidente prof. Travain, è stata ricordata dallo stesso in una breve prolusione o “sprolic” dal titolo “La ‘Siore des bandieris’: une mari dongje di so fi par rimodernâ lis identitâts civichis”, in cui il professore ha ricostruito l’impegno sociale della compianta attraverso il ricordo delle bandiere che, provetta sarta della tradizione, lei realizzò a scandire le tappe fondamentali, culturali ed umane, della vicenda di un movimento ultratrentennale. “Mê mari, oltri a sei presint e a partecipâ des sodisfazions e dai displasês che a son part de storie des organizazions che o ai cirût di imbastî e di puartâ indevant in chescj passe trente agns di mê ativitât civiche, e à lassade une olme dal so compartî chestis mês aventuris culturâls e umanis ancje cusint bandieris e emblemis che a àn fate la storie di chei moviments e che a son imbombadis propit dal sudôr de emozion di chei timps e di chês impresis”: bandiere, insomma, trasudanti tutta l’umanità di un vissuto socioculturale decisamente impegnato e combattuto, volto a rinnovare le identità come antico ed inclusivo nesso solidaristico comunitario… Al “1n TeleSimposi Academie dal Friûl”, intitolato “Ricuardant la patronesse mari pal tresesin di muart di Mirella Valzacchi. Resonaments su vivi e murî vuê tal cûr antîc de Mittel-Europe”, condotto in lingua friulana, ma aperto ad ogni espressione linguistica, hanno preso parte la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, vicaria del Circolo e anche del movimento “fogolarista”, oltreché presidente del Club per l’Unesco di Udine, dell’Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata “Pro Arengo Udine” e prefetto del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo; il tolminese prof. David Bizjak, accademico capodistriano, già presidente del sodalizio e da tre lustri rappresentante del Fogolâr Civic nella Repubblica di Slovenia; lo statunitense nativo friulano sig. Francesco Nicolettis, giovane coadiutore e corrispondente del gruppo friulanista oltreoceano; la dott.ssa Laura Cozzi, storica collaboratrice del sodalizio nella promozione delle identità civiche rionali locali; la docente e archeologa prof.ssa Alessandra Gargiulo, cooperante in passate varie iniziative di promozione della cultura storica nelle scuole. Il prof. Bizjak, rinnovando affettuoso ricordo della sig.ra Valzacchi, definita “seconde mari” per accoglienza e cordialità, “mari di personis e di bandieris aquileiesis fatis par unî”, ha letto, in originale sloveno e in una propria versione friulana, la poesia “Mama je ena sama”, “La mame e je une sole”, del poeta cragnolino dott. Tone Pavček, anche poi richiamando e sviluppando riflessioni del filosofo veneto prof. Massimo Cacciari sulla differenza tra “patria” e “matria”, sull’identità imposta, istituzionale, e quella naturale, culturale, linguistica. La prof.ssa D’Aronco, invece, compagna d’infanzia della mentovata decana civista, ha rimarcato, in questo incalzata dalla dott.ssa Cozzi, l’esemplarità, come amica e cittadina, del proficuo rapporto intergenerazionale tra la sig.ra Valzacchi e suo figlio, esemplare come fatto privato e come manifestazione sociale. La discussione si è, poi, spostata sul tema della sofferenza connessa al lutto di un caro estinto, per cui il giovane sig. Nicolettis a richiamato il film statunitense “Collateral beauty”, del 2016, come formidabile narrazione sulla gestione del dolore in ordine alla separazione dai più intimi affetti. Fiera invettiva verso il trascendente, liberamente ispirata al testo biblico di Giobbe, è stata pronunciata, infine, dal prof. Travain, dichiaratosi “credent ustinât ma contestadôr” ossia irriducibile credente ma critico, all’indirizzo di tutto l’Olimpo costituito dalla civiltà umana e trovato purtroppo in mille casi indifferente od inefficace di fronte ai mali ed alle indicibili sofferenze di tanta Umanità: No pues stâ jo cence il gno diu, ricognossint dal ben, ma no amet che al lassi tantis soferencis pe biade int!” ha rimarcato con viva passione il presidente dell’“Academie” in un momento d’intima confessione delle proprie private convinzioni. E sul tema della morte, il prof. Travain ha sottolineato come già le comuni matrici aquileiesi della cultura friulana e mitteleuropea siano eccezionale evocazione, voto, speranza di trionfo dell’Uomo sull’annullamento totale dell’esistenza: dal “Descensus ad inferos” del Credo patriarchino a “il gno spirt ator ti svole” dell’inno zardiniano “Stelutis Alpinis”. Messaggi di saluto e adesione all’iniziativa sono pervenuti da più parti. Tra i primi, quello dell’ing. Ennio Valdevit, presidente del Parlamento culturale friulano fondato nel 1991, tappa importante del futuro movimento del Fogolâr Civic, “par ricuardâ e ringraziâ la siore Mirella di tancj jutoris, bandieris dal Friûl, de Mittel-Europe e indevant ancjemò”; e, ancora, quello del “cancelîr” in carica dell’“Academie”, dott. Andrea Cantoni, e quello lo studente Jacopo Urban.

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