EuroAquileienses 16.07.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 16 luglio 2022

UNA QUERCIA PER BORGO AQUILEIA E PER UNA UDINE RADICATA E FORTE

Nella ricorrenza patronale del quartiere, Fogolâr Civic e Academie dal Friûl hanno culturalmente intitolato un “rôl” alle tradizioni di autonomia e di democrazia del suburbio storico sudorientale della città, in sostituzione di tiglio piantumato tre volte e proditoriamente espiantato da mano barbara. Il presidente sociale prof. Travain: “Segno di una Udine che non si arrende e che ambisce a ridiventare orgoglioso e possente baluardo civico in una moderna e magari virtuosa Patria del Friuli!”.

Ha scelto, a Udine, la ricorrenza patronale borghigiana della Beata Vergine del Carmine il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, per “reintestare” a una giovane quercia di Piazzale D’Annunzio o Porta Aquileia la funzione morale identitaria assegnata ventuno anni or sono ad un tiglio commemorativo delle tradizioni di autonomia e democrazia vicinali del Comune rustico dei Borghi Aquileia e Ronchi, tiglio tre volte piantumato per iniziativa sociale e tre volte espiantato da proditoria mano – nel 2001, nel 2002 e nel 2011 – a fare del quartiere l’unico tra gli storici suburbi udinesi amministrativi privo di un proprio memoriale arboreo delle antiche riunioni dei capifamiglia, che per lunghi secoli rappresentarono l’ancorché minima sovranità della comunità locale. Sussistono ancora, infatti, nei Borghi Gemona ovvero Superiori, Grazzano, Poscolle e Pracchiuso i tigli di cittadinanza piantumati dai sodalizi civisti guidati da Travain a partire dall’anno di proclamazione a Patrono Civile del la città del Patriarca Bertrando, vuolsi rispettoso integratore dei sobborghi nel corpo del Comune urbano. Un nastro bianconero udinese associato ad uno giallo, simbolo del locale quintiere, e ad uno verde, emblema del suburbio, oltreché alla coccarda tricolore civica friulana ed europea; sul tutto una pregnante dedica, nella “marilenghe” figlia di Giulio Cesare: “Plantât e gjavât trê voltis, tal 2002, tal 2002 e tal 2011, in forme di tei, fûr di puarte Aquilee, par ricuart de storie di autonomie e di democrazie di chel borc di Udin, ca si rivivilu in chest zovin rôl, segnâl antîc di civic grant cûr, che nome si augurii dut il ben. Chei dal Fogolâr Civic. Udin, 16.VII.2022, Madone dai Carminis, Patrone Culturâl Storiche dal Borc di Olee di Udin”. “Un gesto che rinnova al futuro l’antica dignità di un popolo che vorrei oggi sintetizzare ripetendo l’obliato nome di quei due decani o sindaci rionali, Simon Driussino ed Andrea Fusaro, che, nel marzo 1712, unici fra tutti i loro omologhi del tempo, osarono sfidare il Comune oligarchico di Udine, pur diffidati dal farlo, presentandosi al suo Consiglio e facendosi, di conseguenza, cacciare in ottemperanza alle ducali venete ma contrariamente a costume inveterato, risalente al tempo dei Patriarchi. Al loro civile coraggio, io e noi tutti rendiamo onore e nel grato ricordo uniamo la memoria di quanti, nei secoli, sino ai giorni nostri, sono stati angariati dalle Istituzioni e privati dei loro diritti e facoltà. L’antico simbolo della quercia evoca la forza ma anche l’affiatamento tra concittadini: un richiamo alla cultura della solidarietà, che ha le sue radici anche certamente in quell’antica Roma, madre di Aquileia, dove con rami di quella specie arborea s’intrecciavano le corone tributate come premio per la dedizione al prossimo e alla collettività. Sia questo un segno di buon auspicio per tutti noi e per questa Udine, che sappia trarre dalle sue radici nuove linfa e forza per rinnovarsi come la più coesa, possente e temibile cittadinanza di una virtuosa Patria del Friuli del secolo XXI!”. Quello cui ci richiama il prof. Travain è dovere civico e umano ineludibile: il ricordo storico come testimonianza di lotta contro le ingiustizie e stimolo al sogno di un mondo migliore!” ha detto, nel suo intervento, la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, che, presidente dell’Arengo udinese contemporaneo, ha portato il saluto della cittadinanza al pregnante evento culturale civista. La prof.ssa D’Aronco, eminentissima figura della società civile locale, anche presidente del Club per l’Unesco di Udine oltreché prefetto internazionale del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, ha esplicitamente ringraziato il capo del Fogolâr Civic per la puntualità sempre attuale – civile, sociale – della sua riproposizione delle memorie del territorio e della comunità. “Qui si afferma simbolicamente un diritto alla peculiarità da trattarsi con debito rispetto!” ha soggiunto, nella propria riflessione, il presidente della Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest”, arch. Giuseppe Vacchiano, accompagnato dal segretario sociale, ing. Gildo Solari, convenuti su specifico invito del prof. Travain come principali interlocutori di un associazionismo rionale udinese attento alle ragioni del civismo. E sulla rilevata carenza di rispetto istituzionale per l’istanza civica oltreché per la storia e la cultura locali – al di là delle facili e vuote retoriche friulaniste – si è scagliato, con cognizione di causa, il consigliere arengario del quintiere di Grazzano sig. Giuseppe Capoluongo, anche priore della confraternita cittadina del Santissimo Crocifisso, ignorata nelle sue richieste dall’Amministrazione comunale. L’intellettuale e studioso romano sig. Alfredo Maria Barbagallo ha rimarcato, in una sua organica allocuzione, la necessità di una prospettiva d’approccio con la cultura territoriale procedente “dall’infinitamente piccolo”, non dai massimi sistemi, da ritrovarsi piuttosto nella pregnanza del particolare, pratica in voga nell’Ottocento ma tracollata poi sotto i colpi di preponderanti interessi ideologici che hanno finito col prevalere sull’interesse al dato minuto. Intervenute anche le caposezione dei quintieri fogolaristi udinesi di Aquileia e Mercatonuovo ossia la sig.ra Marisa Celotti, per l’occasione recante anche l’insegna rionale, e la sig.ra Anna Rosa Caeran, oltre alla giornalista Laura Zanelli, sodale civista e anche presidente del sodalizio culturale-valoriale “Giulietta e Romeo in Friuli”. È seguito brindisi alla “Torate” di Porta Aquileia ed omaggio sociale all’immagine della Beata Vergine del Carmine nell’omonima parrocchiale rionale.

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