EuroAquileienses 21.07.2022/I (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 21 luglio 2022

162° COMPLEANNO DELLA STAZIONE ASBURGICA DI UDINE E DEL SUO STORICO SUBURBIO

Fogolâr Civic e Academie dal Friûl hanno rinnovato testimonianza di gratitudine all’Impero d’Austria che nel 1860 collegò su rotaia la città al resto d’Europa ed al mondo. prof. Travain: “Radici solide e dimenticate per un futuro altrimenti subìto soltanto!”.

Ricordo grandi festeggiamenti nel 2010, per il 150°, quando, insieme al ‘nostro’ Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione’, organizzammo una riuscitissima cerimonia, popolare ed istituzionale, proprio sul piazzale della Stazione ferroviaria; cerimonia poi rinnovatasi per alcuni anni, per poi sfumare, con la dipartita dell’indimenticabile presidente di quel sodalizio, la civista sig.ra Francesca De Marco. Noi siamo qui, oggi, a ribadire, pur inascoltati, l’utilità plurima di una rimembranza di tale fatta. Che la ferrovia di collegamento tra Venezia e Trieste dovesse per forza passare per Udine non era scontato. Fu l’odiato ed amato generale Radetzky a spingere i progetti in tale direzione e se c’è qualcosa che la nostra città deve alla passata amministrazione asburgica è proprio il primo collegamento ferroviario, tappa importante verso il grande mondo interconnesso di oggi. E così, la nostra Nuova Aquileia vide svilupparsi, a sud delle sue mura, in un certo qual modo una Nuova Grado – tanto per serbare il paradigma aquileiese!ovvero il suo scalo moderno, il suo approdo, in tal caso non marittimo, ma su rotaia: un suburbio ferroviario poi divenuto parte integrante della città, attestata ai binari, sua ultima cerchia. Ragioni di rapporto e interscambio extralocali ed internazionali; pregnante vicenda urbanistica e sociale; memoria asburgica significativa, atta formare rete di condivisione con tutto quel mondo mitteleuropeo le cui comunanze e il loro antico fascino non sono davvero mai tramontati. Ebbene, è mai possibile che non vi sia stata un’Amministrazione municipale capace di guardare oltre al cliché globalista di un ghetto o di una casba dell’immigrazione contemporanea, da taluni aborrita e da altri celebrata? Il borgo asburgico della ‘Capitâl dal Friûl’, ghettizzato oggi, autoghettizzato, talvolta avulso dalla città o talvolta con essa anche troppo integrato magari in negativo, era già poco cosciente delle sue origini quando ancora, negli anni del Boom, incarnando la boria della Udine bene, osava gareggiare coi Parioli di Roma. Qui c’è potenziale culturale enorme: ci sono i binari ovvero le righe di una narrazione che viene da lontano e che guarda lontano. Forse impreparati ad una vertigine insostenibile, quanti potevano non hanno agito sinora imboccando quella proficua strada? Intanto, noi ribadiamo, anche solitari, un gesto, un momento, affinché s’incarni nel nostro presente la tradizione di una pur privata testimonianza in tale direzione!”. Così il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, giovedì 21 luglio 2022, a Udine, sul Cavalcavia Santi Ermacora e Fortunato, affacciato alla ferrovia, dove si è recato, insieme all’intellettuale romano-udinese e affezionato sodale fogolarista sig. Alfredo Barbagallo e all’intendente sociale e caposezione del quintiere cittadino di Aquileia sig.ra Marisa Celotti, per collocare un simbolico nastro giallonero – i colori degli Asburgo – con una dedica “Al Imperi d’Austrie che al à fat passâ la ferade par Udin, cun gratitudin, il Fogolâr Civic”, ricorrendo il 162° “complean de Stazion di Udin e dal so borc”.

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